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Mario + Rabbids: Kingdom Battle – Recensione

Quello che a una prima occhiata poteva sembrare un giochetto di seconda categoria si è rivelato un progetto curato in modo certosino, un’esternazione dell’amore che i ragazzi di Ubisoft Milan provano per Nintendo e i suoi pilastri, capace di riproporre sul mercato un genere ormai ben poco rappresentato nel panorama – quello degli strategici a turni – e di trasformarlo in modi incredibilmente stimolanti. Insomma, superando qualunque preconcetto correlato ai folli (ma non sempre apprezzabilissimi) conigli del colosso francese, Mario + Rabbids: Kingdom Battle è riuscito a guadagnarsi di diritto le luci della ribalta e l’attenzione della stampa videoludica tutta: è infatti un gioco che racchiude un entusiasmante punto di incontro tra le iconiche mascotte della Grande N e i molesti coniglietti Ubisoft su un’inattesa griglia di battaglia in stile XCOM.

Mario + Rabbids® Kingdom Battle | Nintendo Switch | Giochi | Nintendo

Questo titolo, al di là di tutto l’entusiasmo precedente, si è rivelato essere un gran bel gioco, nonché una delle migliori scelte possibili per i possessori di Nintendo Switch. Ma procediamo con ordine. Il titolo di Ubisoft Milan è uno strategico a turni. O meglio: un gioco di battaglie tattiche a turni, sulla falsariga di XCOM e altri giochi simili, che unisce in modo impensabilmente riuscito l’universo di Mario con quello dei Rabbids di Ubisoft. La premessa è abbastanza folle e lascio a voi lo sfizio di scoprirla: fatto sta che i Rabbids (i conigli pazzi che non perdono occasione per urlare BWAAAH) finiscono nel Regno dei Funghi ed è subito il caos. Per ripristinare l’ordine, Mario si trova a collaborare con delle improbabili e divertenti versioni “rabbidiane” di alcuni dei suoi più celebri amici e di se stesso, in un viaggio che alterna le già menzionate battaglie a turni con gustosi momenti di esplorazione conditi da interessanti enigmi ambientali. Il tutto con uno stuzzicante senso di progresso dato dall’evoluzione dei personaggi e dall’utilizzo di armi gradualmente sempre più efficaci.

Mario + Rabbids Kingdom Battle

Scendiamo più nel dettaglio. Il giocatore controlla tre personaggi selezionabili in qualsiasi momento da un roster di otto totali, che vengono sbloccati man mano che si avanza nell’avventura: Mario (il protagonista, titolare inamovibile), Luigi, Peach, Yoshi e le loro controparti conigliose, Rabbid Mario, Rabbid Luigi, Rabbid Peach e Rabbid Yoshi. Ciascuno degli otto personaggi ha caratteristiche, propensioni e attitudini proprie, legate al tipo di armi utilizzate e a un albero di abilità che il giocatore può personalizzare a suo piacimento, spendendo i punti potere guadagnati vincendo le battaglie o esplorando gli anfratti dei mondi di gioco.
Ognuno dei tre membri del party può compiere tre azioni per turno: spostarsi, utilizzare un’arma tra la primaria e la secondaria e attivare una protezione/attacco dormiente di cui servirsi appena sarà il turno dei nemici. Le tre possibilità per ciascun personaggio vi richiedono quindi di mettere in atto una strategia ben meditata, sfruttando anche il fatto che sia possibile passare da un eroe all’altro in qualsiasi momento, prima della fine del vostro turno: tanto per fare un esempio, è fondamentale servirsi di Mario per potenziare l’attacco del party prima che gli altri due, ovviamente, abbiano già utilizzato l’arma primaria o la secondaria. Tra le altre cose, risulta particolarmente brillante la possibilità di combinare i movimenti dei personaggi, che saltando l’uno sull’altro possono raggiungere in un singolo turno delle aree anche al di là del limite normalmente previsto dalle loro abilità di spostamento.

Mario + Rabbids® Kingdom Battle

Ad approfondire ulteriormente gli scontri ci sono diversi elementi che abbiamo gradito particolarmente: per sopravvivere, sarà importantissimo trovare una copertura prima della fine del proprio turno, così da non rimanere esposti agli attacchi nemici. Le coperture, però, sono spesso deperibili, ed attacchi molto potenti da parte dei Rabbids ostili potrebbero cambiare rapidamente le carte in tavola, modificando il campo di battaglia. Ecco, quindi, che ci sono dei casi in cui attuerete la vostra strategia minuziosamente: nonostante un nemico nascosto dietro un angolo e la possibilità di colpire pari allo 0%, ad esempio, potreste decidere comunque di attaccare per buttare giù l’ostacolo che lo protegge, così da liberare la linea di tiro ad un altro membro del vostro party.
In sostanza, insomma, il combat system è soddisfacente e ragionato, supportato da una discreta varietà di nemici con differenti caratteristiche, che dovrete affrontare in modo diverso per limitare i danni e portare a casa la vittoria.

Mario + Rabbids Kingdom Battle

La varietà dei nemici è notevole, e si è praticamente obbligati a congegnare strategie assennate in ogni battaglia o si rischia di soccombere rapidamente ai loro colpi (c’è comunque sempre un elemento casuale negli attacchi, e qualche colpo critico degli avversari di fila può mettervi in seria difficoltà). Il livello di sfida è quindi più che degno, anche se un veterano del genere non avrà grandi problemi a ripulire la campagna principale, e punterà più che altro ad ottenere la valutazione massima tra quelle ottenibili in ogni scontro. Ad aumentare ulteriormente la posta in gioco vi sono poi boss impegnativi e mini boss discretamente ostici, ma, nella consapevolezza di non poter mettere in campo una fase gestionale paragonabile a quella degli X-COM, Ubisoft Milan ha deciso di sostituirla con delle fasi esplorative ricche di puzzle, che spezzano gradevolmente l’azione.

Mario + Rabbids Kingdom Battle

La cosa che funziona bene, in Mario + Rabbids, è che tutti questi elementi non sono buttati lì a caso, ma vanno effettivamente a contribuire a una bella profondità di gameplay, di quelle che ti fanno venire voglia di continuare a giocare anche dopo aver completato la campagna principale. A proposito. L’altra cosa che funziona mooolto bene del gioco Ubisoft è decisamente la sua longevità. Per finire la trama ci ho messo a occhio 25 ore. Ci si può mettere sicuramente meno se si riesce a non trovare mai intoppi nelle battaglie (io ne ho ripetute molte due volte per averne ragione, alcune anche 3-4 volte), ma non credo meno di 15 ore comunque. E il bello è che finita la campagna il gioco ha tante altre cose da offrire. È possibile innanzitutto tornare nei mondi già visitati alla ricerca di segreti sfuggiti a un primo passaggio (o a cui proprio non si poteva accedere, in assenza di abilità sbloccate solo successivamente e quindi propedeutiche a un interessante seppur facoltativo backtracking), oppure li si può rivisitare in modo completamente diverso, andando a completare delle particolari sfide che si sbloccano solo dopo aver finito i singoli mondi di gioco. E c’è poi anche la possibilità di giocare una campagna in co-op locale, che per quel poco che ho provato mi è sembrata molto divertente.

Mario + Rabbids: Kingdom Battle
Nessun gioco che strizza l’occhio ai bimbi, insomma, ma una componente strategica che abbonda di personalità nonostante le somiglianze nemmeno troppo velate al sistema del già citato XCOM, dalla quale difficilmente riuscirete a staccarvi grazie anche all’ottimo lavoro di level design fatto dagli sviluppatori, capaci di creare arene con caratteristiche uniche in base al mondo nel quale state giocando
Ad intervallare le fasi di combattimento ci sono delle brevi sezioni dedite all’esplorazione, in cui vi ritroverete con qualche piccolo puzzle ambientale da risolvere per raggiungere dei forzieri. Proprio queste ultime risultano essere molto più immediate e meno approfondite del combat system, apparendo agli occhi del giocatore come “contenuti spalla”, come intervalli o poco più. Nonostante non ci siano sezioni particolarmente difficili, nel complesso tutte risultano gradevoli, anche se il fatto che le ricompense che è possibile ottenere esplorando a fondo nelle brevi sequenze all’infuori dei combattimenti spesso non valgono lo sforzo
Nel complesso, tra una cosa e l’altra, una quarantina di ore dovrebbero volarvi via tranquillamente con questo gioco, specie se avete degli amici con cui affrontare le missioni cooperative che accompagnano i contenuti single player. Non si discostano moltissimo da quelle base, certo, ma hanno tre livelli di difficoltà, permettono di utilizzare due team da due personaggi ciascuno (senza l’obbligo di usare Mario stavolta) e sono senza dubbio curate quanto il resto del progetto.

Mario + Rabbids Kingdom Battle

Pochissime lamentele dal punto di vista tecnico: non abbiamo praticamente mai incontrato bug – al di fuori di qualche inquadratura impazzita durante i colpi di grazia – e l’unica critica fattibile riguarda alcuni rari cali di frame rate in certe situazioni (che per ovvie ragioni non inficiano in alcun modo l’esperienza). Pensate, persino l’intelligenza artificiale risulta ottima: segue pattern spesso ripetuti ma è aggressiva, mobile, cattiva il giusto e capace di mettere seriamente in difficoltà il giocatore nelle battaglie più ardue.
E a proposito di buona qualità di base, la grafica di Mario + Rabbids mi è piaciuta. Non tanto dal punto di vista tecnico (niente di particolare da segnalare) quanto sul piano artistico: ambientazioni e animazioni dei personaggi sempre molto ispirate e molto in stile Nintendo. La colonna sonora, invece, affidata a Grant Kirkhope (compositore per molti giochi Rare) è veramente ottima. Un campionario di classici temi della saga di Mario, rifatti/riarrangiati in modo egregio, uniti a spettacolari motivi inediti in grado di accompagnare in modo azzeccatissimo e talvolta esaltante i vari momenti di gioco. Esperienza audiovisiva nel complesso assolutamente piacevole, quindi.

Mario + Rabbids: Kingdom Battles
Tirando le somme, pur senza creare un capolavoro senza tempo, i ragazzi di Ubisoft Milan hanno fatto un gran lavoro, regalandoci con Mario + Rabbids: Kingdom Battle una gran bella esperienza. Innanzitutto sono stati in grado di confezionare un prodotto di buonissima qualità generale, con una struttura di gioco ricca e interessante, un gameplay che va ben oltre la “versione light di XCOM” che ci si poteva aspettare (non ci sarebbe stato comunque niente di male), offrendo una profondità, una varietà di stili di gioco e un livello di sfida di tutto rispetto,condendo il tutto con una veste grafica piacevole e una colonna sonora eccezionale. E per finire, cosa di non poco conto, hanno trattato personaggi, temi, ambientazioni e situazioni di casa Nintendo come se a farlo fosse stata… Nintendo, appunto: e questo mostra chiaramente che il gioco è stato fatto e curato da autentici fan. Non c’è alcun dubbio quindi sul fatto che Mario + Rabbids: Kingdom Battle sia uno dei migliori giochi disponibili oggi per Switch e, al contempo, rappresenti un grande momento per lo sviluppo di videogiochi in Italia. Straconsigliato.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.