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Ghosts ‘n Goblins Resurrection – Recensione

Introduzione

Ghosts ‘n Goblins è il padre dei Run and Gun, un genere noto per la sua difficoltà, d’altronde il capostipite era difficilissimo ed è riuscito a restare nel cuore degli appassionanti oggi come quando uscì nel 1985. Dopo un successo negli Arcade approdò su ogni piattaforma disponibile all’epoca:  Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, Commodore 16, Nintendo Entertainment System, Game Boy Color, IBM PC, MSX, e ZX Spectrum.  Prima di questa resurrezione  Ghosts ‘n Goblins si presentò l’ultima volta su PSP con Ghosts ‘n Goblins Utimate che non sostituì l’originale. Ora Capcom ci riprova su Switch con  Ghosts ‘n Goblins Resurrection

La premessa narrativa non cambia di una virgola, un demone rapisce la principessa e Arthur parte per salvarla. Cosa che è cambiata è l’impianto grafico che abbandona la pixel art in favore a disegni che sembrano usciti da un gotico libro per bambini. Durate la presentazione la grafica mi sembrò strana, quasi sbagliata uno dei grandi difetti di questa produzione, ma pad alla mano come va? Non ci resta che procedere con la recensione Ghosts ‘n Goblins Resurrection.

 

Gameplay

Affrontare un reboot di un titolo così classico è un’opera che sicuramente impensierisce ogni Game Designer, in casa Capcom si è deciso di restare il più possibile vicino al gameplay originale creando un gioco che usa come riferimento solo i due originali da sala giochi Ghosts ‘n Goblins e Ghouls ‘n Ghosts; quindi se siete fan degli originali, avrete poche sorprese.  Il gioco in realtà risulta un po’ meno frenetico dell’originale ma resta estremamente dinamico, restando fermi per pochi secondi si resta sopraffatti da orde di nemici che arrivano in ogni direzione. I livelli sono ispirati agli originali ma li richiamano solo per il tema usato, ma strutture e disposizioni dei nemici sono nuovi. Non si è concessa nessuna modernizzazione al sistema di controllo, i movimenti del protagonista sono rigidi e il salto non permette di regolarne la lunghezza nè di modificare la traiettoria in volo.

Le armi sono quelle classiche, lance e pugnali con l’aggiunta di un potente martello a due mani. Si raccolgono durante il percorso quando vengono fatte cadere da alcuni nemici, e se raccogliamo un’arma la si dovrà usare fino a che non se ne troverà un’altra. Anche morendo la terremo con noi, ma questa può anche essere un maledizione. Quello che cambia in sostanza, rispetto all’originale, è la presenza di uno skill tree, con cui potremo acquistare potenziamenti per il nostro eroe che ci permetteranno di eseguire il doppio salto oppure di sparare anche in diagonale. Altra differenza non da poco è la presenza di opzioni di difficoltà che possono rendere il gioco da facile a intransigente come i giochi da sala.

Trovo che  Ghosts ‘n Goblins Resurrection abbia il suo più grande pregio nella flessibilità, il nostalgico eviterà con disprezzo di potenziare il personaggio e affonderà il gioco a difficoltà Leggenda dovendo memorizzare ogni movimento di ogni nemico per riuscire nell’impresa. Mentre un giocatore che ama le sfide lo affronterà a difficoltà Cavaliere trovando una sfida ardua e appagante senza esigere la perfezione. Chi giocherà come scudiero avrà un personaggio che può reggere molti più colpi prima di trasformarsi in un mucchietto d’ossa. Infine chi vorrà affrontare questa avventure senza troppi grattacapi potrà giocare come Paggio e risorgere dove si è caduti senza tornare al checkpoint precedente.

E’ necessario completare due volte le sette mappe per completare il gioco, e nella seconda run i livelli vengono ripresentati con delle modifiche. Per completarlo possono bastare anche 5 ore ma per sfidare la difficoltà Leggenda anche un giocare molto esperto può sudare le proverbiali sette camice.

 

Grafica

Fa strano leggere il motore grafico usato: l’RE engine lo stesso che usa Resident Evil Village. Questo dimostra la versatilità del motore sviluppato in casa da Capcom. La grafica sembra fatta piccoli elementi cartacei, il personaggio, i nemici e gli sfondi non sono sprite interi ma composti da più elementi rigidi collegati tra loro da spilli invisibili. L’effetto è strano all’inizio poi, dopo poche ore di gioco, in me è scattato qualcosa e questa soluzione è piaciuta. Anzi giustifica meglio la rigidità dei controlli del personaggio che salta così perché è il pupazzo mosso da un burattinaio non un vero cavaliere, ma in fondo è questione personale. Cosa che invece non è soggettiva è la fluidità che non lascia incertezze, il gioco è sempre fluidissimo anche nelle situazioni più concitate. Ottima la colonna sonora che reinterpreta le musiche originali in maniera ineccepibile.

Conclusioni

Ghosts ‘n Goblins Resurrection centra l’obbiettivo, è un un vero Ghosts ‘n Goblins senza concedere molto alla modernità.

E’ uguale a come era, solo con alcune opzioni per renderlo accessibile, questo però non lo rende di per sè un gioco migliore. Moltissima acqua è passata sotto i ponti, Ghosts ‘n Goblins Resurrection fa risorgere questo storico titolo ma è mancato il coraggio di lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Non si sono corsi rischi e il risultato è solido ma a questo punto avrei preferito un remake 1 a 1 del titolo originale come fatto per Wonder Boy: The Dragon’s Trap. Oppure avere il coraggio di tentare di portare il titolo nella modernità cosa non facile, ma c’è chi c’è riuscito come ID con Doom 2016 e Nintendo Zelda BOTW che così hanno creato nuovi classici, capolavori che non vivono di rendita ma splendono di luce propria.

Questo è un ottimo Ghosts ‘n Goblins ma non fa un solo passo per portate nuovi utenti ad amare questo franchise. Se avete amato gli originali vi piacerà quasi sicuramente. Se trovate vecchio e datato il gioco dell’85 non fatevi ingannare dalla vernice fresca; è un gioco che nelle meccaniche non è ringiovanito di un giorno. Eppure sono proprio queste meccaniche che hanno creato un mito.

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Andrea

Gioco da sempre a tutto, partito con l'apple IIc, ho giocato su tutti i processori della serie 8086 per poi diventare Nintendaro per colpa degli emulatori. Ma ora Voglio solo HW originale oppure scoprire cosa può offire il cloud. Sono forse schizofrenico?