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Resident Evil 4 Remake – Sopravvivere è solo l’inizio – Recensione

Resident Evil 4 Remake – Sopravvivere è solo l’inizio – Recensione

Resident Evil 4 Remake, è un survival horror dalle fortissime componenti action, sviluppato e distribuito da Capcom per Ps4, Ps5, Xbox Series S/X e PC, in uscita il 24 Marzo 2023. Perfezionando in una ricca edizione definitiva, il capolavoro uscito l’11 Gennaio 2005, genere innovato che già a suo tempo fu la svolta definitiva per il brand.

 

 

Il remake di Resident Evil 4, è forse uno dei più attesi dalla community, di tutta la schiera che Capcom negli ultimi anni ha deciso di revisionare, dato che già nel 2005, data di debutto della controparte originale, si piazzò come uno tra i migliori titoli dell’intera saga, innovando in maniera decisamente più action e dinamica un genere che dapprima era puramente survival e con toni molto più horror.

Resident Evil 4 Remake – Sopravvivere è solo l’inizio – Recensione

Ebbene sì, se siete tra i fan ed estimatori di storie post apocalittiche, sarà doveroso giocare questa esperienza, impreziosita da un comparto grafico e tecnico di tutto rispetto, mantenendo fedele ed approfondendo la storia che ha accompagnato milioni di giocatori. Il Fascino di Leon S. Kennedy, carismatico personaggio, si svecchia in maniera più che riuscita in un contesto pianificato da Capcom nei minimi dettagli, dando l’idea di un’esperienza moderna che saprà affascinare anche i neofiti.

 

Resident Evil 4 Remake - Sopravvivere è solo l’inizio - Recensione

 


L’idea che ci si fa, iniziando una nuova avventura nei panni di Leon, lascia una sensazione di nostalgia, mista all’euforia giustificata dalla voglia di capire fin dove il team di sviluppo si è spinto, ricambiando alla perfezione queste emozioni che vengono tutte ripagate, capitolo dopo capitolo, rimanendo fedele all’originale ma allo stesso tempo è palese che abbiamo davanti qualcosa di totalmente nuovo, lasciando così da parte, la sensazione del già visto. 

 

Agente Governativo Leon S. Kennedy a rapporto! 

Sebbene la storia si mantenga fedele all’originale, sembra doveroso fare un recap completo degli avvenimenti. Per quanto si dica essere il quarto capitolo della saga, ha una storia completamente slegata dagli eventi dei primi tre, approfondendo in maniera più concreta il destino di Leon. Così da diventare un titolo davvero piacevole sia per i veterani del genere che per i neofiti che si affacciano per la prima volta all’esperienza.

 

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Ashley, non vorrei ma devo tornare a salvarti

Dopo i terribili eventi di Raccoon City che hanno visto la distruzione di gran parte della città per colpa del terribile Virus-T, da parte della Umbrella Corporation che ha trasformato quasi tutta la popolazione in Zombie, Leon S. Kennedy, ex agente di polizia, decide di entrare a far parte di un progetto per diventare agente governativo al servizio del presidente degli Stati Uniti.  Addestrato come un Marines e preparato al peggio, accetta il primo incarico che lo vedrà coinvolto in una missione di salvataggio di massima priorità.

 

Ashley Graham, la figlia del presidente è scomparsa; rapita e portata in un villaggio europeo sperduto nell’entroterra della Spagna, più precisamente nei pressi del villaggio di Valdelobos, tenuta prigioniera da una setta misteriosa, i cui contatti sono stati forniti da una spia governativa, le cui informazioni segrete sono state divulgate per portare a temine il rapimento.

 

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Temendo una trappola, i servizi segreti decidono di inviare solo Leon ad indagare sull’accaduto, seguendo una pista che porta proprio in quel luogo, avendo come unico contatto esterno, Ingrid Hunnigan. Agente speciale che coordinerà tutte le operazioni logistiche e tecniche da remoto, facendo rapporto ogni qual volta si verifichi un aggiornamento sulla situazione generale, ci addentreremo nei sentieri che ci porteranno nella misteriosa cittadina.

 

Ciò che Leon scoprirà però, non gli piacerà affatto, dato che il villaggio è abitato da esseri pseudo umani, estremamente ostili e violenti, infetti da un virus mutageno che li ha resi estremamente coriacei e resistenti ai danni, attaccando a vista ogni intruso in circolazione.

Gli eventi stanno prendendo una brutta Las Plagas

Scopriremo che gli abitanti del villaggio, sono infetti da una mutazione genetica del Virus-T, chiamato Las Plagas che ha trasformato tutti gli abitanti in Los Ganados, esseri in grado di formare una comunità ma incapaci di intelletto, con una spiccata predisposizione alla violenza, resi più veloci e pericolosi degli zombie visti a Raccoon City. Essi infatti, sono soggiogati dal potere del virus, capeggiati da pericolosi individui tra cui il loro leader Lord Osmund Saddler, capo della setta dei Los Illuminados che intende servirsi di Ashley per ricattare il presidente e propagare il virus in tutto il mondo.

 

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La storia, viene piacevolmente estesa ed arricchita rispetto all’originale Resident Evil 4, da situazioni che spiegano meglio tutto l’accaduto, creando sempre la sensazione che tutto torni, non lasciando mai al caso le vicende, impreziosendo dialoghi e eventi, con un tono più maturo dei personaggi, infatti sia Leon che gli altri comprimari, assumono un aspetto meno spigoloso e più realistico dal punto di vista dei tratti caratteriali, ed emotivi, complice una doppiatura davvero eccellente. 

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Questo luogo l’ho già visto ma non ricordo dove

Ogni ambientazione di gioco, è stata riprogettata è rivista in maniera da rendere tutti i luoghi iconici familiari ma permeati di una nuova macabra luce, allestendo scenari dettagliati nei minimi particolari in grado di rievocare delle emozioni perdute da tempo.

 

Infatti, la mappa è stata restaurata e ampliata ovviamene fondendo nuove aree e nuovi contenuti, necessari al fine di rendere l’esperienza il più completa possibile che al passo con la trama ristrutturata e resa più matura, si ottiene un risultato emulsionato e ben ponderato. Basti pensare che ritrovandosi nella piazza del villaggio o anche in moltissime ambientazioni del castello, non si può far a meno che spalancare la bocca per quanto sia stato fatto in termini di restyling grafico e funzionale. Ogni ambiente è permeato da tratti distintivi inconfondibili e decisamente caratteristici lasciando intendere che il lavoro grafico fatto, risulta ineccepibile e il livello raggiunto da alcune location, tocca picchi decisamente alti.

 

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Agente Leon S. Kennedy a rapporto

L’intero asset del move-set di Leon e Ashley ha subito un restyling importante in termini di gameplay, introducendo nuove meccaniche in cui è stata fatta la maggior parte del lavoro, eliminando inoltre di netto le meccaniche Quick Time Event, ormai obsolete e punitive, indice di vecchio stampo che all’epoca suggerivano situazioni coinvolgenti ed adrenaliniche.

 

Infatti la caratterizzazione delle movenze, risulta dinamica e adattabile, nella fattispecie abbiamo un Leon in grado di muoversi realisticamente in base al tipo di ostacoli affrontati, con la possibilità di vederlo ansimare dopo sezioni di corsa prolungate e animazioni di sofferenza quando risulta ferito gravemente, passando per delle ottime espressioni facciali ed una fisica generale di tutti gli effetti, resi fluidi e ben gestiti, quali respirazione, camminata pesante e aritmica. (Devo ammettere che finire dentro alle tagliole a volte, risulta snervante ma fa apprezzare a pieno una caratteristica realistica della fisica).

 

 

Anche la presenza di Ashley nel team risulta molto più sopportabile, poiché l’intero personaggio è stato completamente riscritto avendo a che fare con una persona dai tratti più maturi e meno infantili, con la capacità di farci apprezzare la collaborazione nella fuga continua da ogni sorta di aberrazione biologica.

 

Insomma, ciò che per anni ed anni ha crucciato milioni di giocatori, ormai sembra diventato un punto di forza, atto a stimolare una collaborazione naturale tra i due protagonisti di un’avventura che ha finalmente assunto un peso morale non indifferente, gestendo ogni situazione con dialoghi maturi e privi di clichè che nella controparte originale erano praticamente onnipresenti.

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Fuoco alle polveri e nervi saldi

Il sistema di combattimento è stato migliorato parecchio, dato che Leon ora è dotato di diverse mosse melee, quali una pratica schivata che nei momenti cruciali può fare davvero la differenza, soprattutto in alcuni scontri con particolari boss; le mosse di atterramento dei nemici sono diventate molto più potenti ed in alcuni casi possono essere salvifiche per via delle moltitudini di nemici presenti in alcune aree. Dato che i proiettili non basteranno più in termini quantitativi che sono stati decisamente ridotti, alzando l’asticella della difficoltà in maniera sensibilmente più alta.

 

Ogni tipo di corpo a corpo, potrà essere effettuato strategicamente per fare danni da area davvero estesi, dato che i calci di Leon spesso e volentieri metteranno al tappeto i nemici più deboli, integrando la meccanica della parata con il coltello, utilissima mossa che permetterà di rispedire al mittente ogni tipo di oggetto lanciato contro di noi, a patto di essere usata con il giusto tempismo.

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Cosa che però richiederà una certa perizia strategica, dato che gli oggetti da taglio come i coltelli in dotazione si usureranno con l’utilizzo, fino alla rottura, lasciando Leon senza possibilità di difendersi in caso di attacchi a sorpresa, fino a quando non riusciremo a trovare un mercante in grado di effettuare le riparazioni dovute, sotto pagamento.

 

 


Particolarmente premiato, il sistema che favorisce la furtività, meccanica introdotta quasi in maniera obbligata in alcune sezioni di gioco, che richiedono astuzia e silenziosità, eliminando con un colpo piazzato alle spalle dei nemici usando i nostri coltelli; tutto a fini di risparmio in termini di risorse a cui daremo fondo molto spesso per via del gran numero di nemici presenti in gioco e la loro estrema resistenza ai colpi, quindi attuando comportamenti più strategici e pensati al fine di ridurre l’incidenza di ingaggio diretto con orde di Los Ganados inferociti.

L’amore per le armi ai tempi della Plagas

Il sistema di gioco risulta essere sempre e comunque uno shooting in seconda persona, avendo la visuale da dietro la spalla di Leon, sfoggiando un arsenale di armi da fuoco davvero fornito, andando dalle pistole alle carabine, dai lanciarazzi fino ai fucili automatici, rispettando lo schema visto in Resident Evil 4 che ci permetteva di acquistare e potenziare varie tipologie di armamenti, per fronteggiare al meglio ogni situazione, andando a modificare però, l’efficacia di moltissime armi che risultano molto depotenziate rispetto a come furono progettate tempo addietro. Tutto ciò è stato fatto per aumentare l’approccio survival che spesso nel capitolo originale, perdeva significato, diventando un semplicissimo shooter action, appena potenziate le armi in maniera definitiva.

 

Di contro però, i Los Ganados, sono diventati più lenti ma difficili da abbattere, visto che spesso e volentieri molti di loro, dopo essere stati messi al tappeto, si rialzeranno in versione potenziata, con il collo spezzato, aumentando la loro pericolosità sostanziale, dandoci filo da torcere in situazioni critiche. Qui infatti, avremo diverse possibilità di ingaggio che varieranno dalle meccaniche shooting o semplicemente cercando di farci strada con il coltello, talvolta piazzando colpi di grazia decisamente spettacolari da guardare.

 

Un mercante per amico

Nel corso delle nostre peripezie, avremo a che fare con un volto amico dalle fattezze di un losco figuro che si aggirerà in alcuni dei luoghi remoti del villaggio o del castello, aiutandoci di volta in volta con merci di ogni tipo. Sto parlando del mercante che si rivelerà incisivo a fine di aggiornare e potenziare il nostro arsenale, vendere tesori di ogni genere trovati in giro per la mappa ed acquistare consumabili ed accessori utili nel corso dell’avventura.

 

Forse uno dei personaggi più riusciti dell’intero remake, ben caratterizzato e migliorato rispetto all’originale, con un tipo di atteggiamento più dinamico e decisamente più accattivante in termini caratteriali, in grado di riuscire a strapparci un sorriso ma anche in grado di darci una boccata di ossigeno in quanto detentore di risorse preziose da acquistare per poter migliorare l’esperienza di gioco.

 

Fornendoci inoltre missioni secondarie aggiuntive che se portate a termine, ci ricompenseranno con oggetti rari di vario tipo, identificate da pergamene blu sparse in giro per la mappa.

 

 


A mio parere, l’aggiunta di quest secondarie commissionate direttamente dal mercante, è una mossa decisamente vincente, in grado di spezzare il ritmo frenetico e serrato della storia principale, con missioni più semplici e rilassate che daranno parecchie soddisfazioni in termini di guadagno di risorse ed oggetti utili al fine di migliorare sensibilmente il nostro stile di gioco, o semplicemente arricchendo il titolo con attività extra che divertono senza mai essere banali, stemperando il clima cupo dell’intero ecosistema di gioco.

Apri gli occhi e stura le orecchie che il pericolo è dietro l’angolo 

Il comparto grafico è una gioia per gli occhi che nella versione Ps5 testata, splende in termini di prestazioni e risoluzione, avendo un impatto ottimo con il supporto del ray tracing che rende ogni ambientazione nitida con una pulizia di immagine vicina alla perfezione, applicando zone buie con un’ottima illuminazione dinamica regolando in maniera magistrale luci ed ombre, rendendo ancora più cupa la penombra con effetti scuri decisamente profondi ed inquietanti.

 

Ogni personaggio è stato ridisegnato e rivisto da zero, rimanendo fedele all’originale, facendo un lavoro meraviglioso, mostrando in tutta la terrificante presenza, ogni mostro, antagonista e comprimario con effetti facciali estremamente realistici spezzando una lancia in favore delle boss-fight che risultano spettacolari ed avvincenti, per quanto il fegato possa reggere orrore ed elementi splatter, davvero ben caratterizzati.

 

Le location storiche sono state ampliate con piacevoli aggiunte di nuove aree inedite, anch’esse dotate di un ottimo livello peculiare, ricco di effetti particellari dinamici che condiscono un’opera che in termini visibili, sfiora la perfezione, (un po’ come Ada Wong che ragazzi, lascio a voi giudicare stile e apparenza decisamente sopra le righe… non voglio sbilanciarmi più di tanto ma penso si sia capito di cosa effettivamente si stia parlando).

 

 


Se l’esperienza visiva lascia a bocca aperta, non posso che elogiare anche la magnifica doppiatura che rende il gioco ancora più prezioso, trasformando la dapprima esperienza piena di clichè e di luoghi comuni, in un’opera più matura e pensata per rimanere viva in testa; (un particolare plauso va a Gianluca Iacono che nella versione italiana ha reinterpretato magistralmente la voce del mercante caratterizzandolo sotto una luce completamene nuova).

 

Impressioni che lasciano il segno

Resident Evil 4 Remake, non ha nulla da invidiare alla sua controparte originale che fregiandosi di un nome importante ha portato l’esperienza iniziale ad un culmine massimo che sfiora di poco la perfezione, lasciando intonse le atmosfere e significati filtrati in un’opera che ha tantissimo da offrire, in oltre 20 ore di campagna principale, avremo la possibilità di scorgere la farfalla ormai schiusa dalla crisalide.

 

Un progetto che ha preso il meglio dalle origini e le ha perfezionate in maniera eccelsa, arricchendo esperienza grafica, maestria nelle evoluzioni di gameplay e completezza di contenuti. Unico neo che ci è dispiaciuto non poter vedere è stata la totale assenza della mini storia dedicata ad Ada Wong, sbloccabile in origine, alla fine della campagna principale dove si approfondiscono i movimenti della bellissima agente che lavora per una corporazione segreta intenta a recuperare un campione de Las Plagas.

 

Resident Evil 4 Remake - Sopravvivere è solo l’inizio - Recensione

 


“Ogni aspetto è stato curato nel dettaglio, senza lasciare nulla al caso: un’esperienza da provare ad ogni costo che vi regalerà momenti di estremo diventimento !”

 


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.

One thought on “Resident Evil 4 Remake – Sopravvivere è solo l’inizio – Recensione

  • Allora ho delle critiche da fare: la recensione appare troppo prolissa e spesso si tende a perdere il senso di quel che si sta leggendo, inoltre c’è fin troppa punteggiatura, ossia virgole messe a profusione anche dove non necessario (questo destabilizza la lettura), per non parlare di alcune parole tipo “Doppiatura” (non si dice “doppiaggio”?), ma più di tutto penso che il tuo punteggio sia veramente esagerato

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