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The 7Guest VR – Un piacevole ritorno – Recensione

The 7Guest VR – Un piacevole ritorno – Recension

Era l’ormai lontano 1993 quando venne rilasciato un gioco a tema horror basato su enigmi e rompicapi da risolvere. Il gioco, insieme a Myst e Star Wars: Rebel Assault, fu uno dei primi ad essere pubblicati su CD-ROM visto che faceva un largo uso di filmati FMV tanto di moda negli anni ’90

Questo gioco era proprio The 7Guest, che ebbe molto successo e fu acclamato da pubblico e critica.

Dopo 30 anni viene rilasciato da Vertigo Games un reboot del gioco sfruttando le ultime tecnologie in ambito videoludico e adattato alla tecnologia VR.

In questo caso la versione analizzata è quella del VR2 su Playstation5

Storia

Ego, il personaggio interpretato da noi, si sveglia misteriosamente in una villa abbandonata che scopriremo presto essere di Henry Stauf un famoso giocattolaio.

La villa è completamente deserta, ma mentre Ego la esplora ha visioni spettrali degli eventi passati.

Sei ospiti sono stati invitati alla villa Stauf: Martine Burden, un’ex cantante; Edward ed Elinor Knox, una coppia di mezza età insoddisfatta; Julia Heine, una lavoratrice di banca che ricorda la sua giovinezza; Brian Dutton, un collega proprietario di un negozio; e Hamilton Temple, un mago del palcoscenico. I sei arrivano ma non trovano alcun segno di Stauf o di chiunque altro. Scoprono una serie di enigmi che danno loro istruzioni.

Gameplay

Il gioco è un’avventura grafica basata sulla risoluzione di enigmi. Il gioco essendo per VR ha un’impostazione in prima persona e i controller VR sense 2 saranno le nostre mani!

Ci ritroveremo in questa villa abbandonata e il nostro compito sarà quello di esplorare le stanze e risolvere gli enigmi che troveremo all’interno di ciascuna stanza.

Gli enigmi sono la parte fondamentale del gioco e proprio per questo sono curati e stimolanti, mai eccessivamente frustranti. Ci ritroveremo per esempio a sposare delle bare in miniatura in una sorta di scacchiera per posizionarle nella giusta posizione e far finire “nella fossa” quella contrassegnata.

Oppure dovremo creare il percorso adatto ad una biglia, spostando della manopole per non farla cadere e sbloccare la serratura di una cassaforte. Questi sono solo alcuni esempi delle decine di enigmi che incontreremo nel gioco.

Oggetti di gioco

Durante il gioco avremo in mano due oggetti fondamentali: Una lanterna che ha il potere di riportare all’antico splendore quello che illumina, parte fondamentale del gameplay. Nelle prima battute di gioco, ad esempio, troveremo la strada sbarrata da un vecchio ponte in legno con le travi distrutte. Puntando la nostra torcia faremo tornare il ponte come un tempo e riusciremo ad attraversarlo.

Nell’altra mano avremo una sorta di tavoletta Ouja che fungerà da mappa, ma avrà anche altre funzioni, come quella di aiutarci nella risoluzione degli enigmi:

Gli sviluppatori hanno ben pensato, per non rendere il gioco troppo frustrante nel caso in cui restassimo bloccati e non riuscissimo proprio a passare un rompicapo, di spargere per le varie stanze delle monete di aiuto che potremmo sfruttare dalla nostra tavoletta per risolvere in automatico il puzzle.

Le stanze sono ricche di dettagli e di cose da esplorare che spesso ci ha portato a girovagare per le stanze alla ricerca di più indizi possibili, avremo ad esempio, cassetti da aprire, cassaforti da sbloccare, quadri da osservare che cambiano in base alla luce della nostra torcia ecc.

Una volta completati tutti gli enigmi della stanza, si sbloccheranno le successive. La risoluzione di una stanza ci porta anche a svelare un pezzo di storia raccontata tramite l’apparizione dei sei ospiti della villa.

Controlli, accessibilità e motion sickness

Quando si sviluppa un gioco per VR bisogna anche tener conto che alcune persone possono soffrire di Motion Sickness. Ovvero quel malessere causato da visori, auto in movimento, navi ecc. Essendo una cosa molto soggettiva in 7Guest VR troviamo tutti gli strumenti per venirci incontro.

Potremo decidere se giocare da seduti o all’in piedi in base alle nostre comodità o in base alle spazio che abbiamo a disposizione. Ma cosa più importante, possiamo decidere se usare lo spostamento continuo del nostro personaggio, scelta un po’ più sconsigliata se soffrite di disturbi da movimento. Oppure se far teletrasportare il nostro personaggio scegliendo la posizione tramite mirino grazie all’analogico del sense VR2. Noi in fase di recensione abbiamo scelto quest’ultima soluzione non avvertendo minimamente disturbi.

Grafica e tecnica

Il gioco è graficamente molto valido e le atmosfere sono la parte migliore del gioco, riescono a incutere ansia al giocatore senza l’uso degli scontati jump-scare.

Le stanze sono dettagliatissime e aggirarsi fra la villa e ammirare ogni dettaglio e un piacere. Buoni anche gli effetti di luce.

Ottimo l’audio perfettamente d’atmosfera e da oscar il doppiaggio, peccato per la mancanza sia del doppiaggio e sia dei sottotitoli in italiano, il gioco è quindi fruibile esclusivamente in lingua inglese.

Qualche piccolo problema li abbiamo trovati con i controlli, a volte sono risultati un po’ imprecisi, sopratutto in quegli enigmi dove dobbiamo usare con precisione entrambe le mani. Nulla che mina particolarmente la nostra avventura, anche perché essendo un gioco non basato sulla prontezza di riflessi, basta semplicemente riprovarci.

 

In conclusione

Siamo rimasti assolutamente stregati dall’atmosfera di 7Guest VR, il gioco ha un’ottima narrativa, la storia è avvincente e ricca di colpi di scena. Gli enigmi sono piacevoli da risolvere e difficilmente si prova un senso di frustrazione quando non di riescono a risolvere. E nel caso in cui restassimo bloccati possiamo usare una delle monete di gioco per proseguire, rendendo il gioco adatto a tutti.

La durata si attesta sulla 5 o 6 ore, ma tutto dipende da quanto sarete astuti a risolvere i rompicapi.

Qualche piccola sbavatura sui controlli e sul fatto che purtroppo il gioco non ha la localizzazione in italiano, per il resto è sicuramente uno dei giochi per VR più interessanti!

 


Luca

Da sempre appassionato di videogiochi, ho iniziato con i primi giochi sul Commodore 64, fino a consolidare la mia passione con l'arrivo della prima Playstation. Questo mi ha portato a cercare lavoro presso Gamestop dove lavoro tutt'oggi. Adoro i giochi single player, soprattutto quelli con delle belle storie.