RecensioneXbox Series X/S

The Last Oricru – Recensione

The Last Oricru – Recensione

The Last Oricru è un action RPG con una storia coinvolgente, ambientato in un mondo sci-fi medievale. Sviluppato da GoldKnights e pubblicato da Prime Matter, è ora disponibile in digitale su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S.

“The Last Oricru è un action RPG in cui lo storytelling e le decisioni che prendi hanno un’importanza fondamentale. Ti sveglierai in un mondo sci-fi medievale sull’orlo di un conflitto devastante e ne deciderai il destino con le tue azioni. Quest’avventura può essere vissuta da soli o in cooperativa.”

STORIA

In The Last Oricru la storia racconta di Silver, naufragato su un pianeta alieno molto lontano, conosciuto come Wardenia. Silver è un umano un po’ arrogante ed immortale, per via della sua cintura che lo riporta in vita ogni qual volta muore. Ovviamente il pianeta è in guerra e Silver viene catapultato nel bel mezzo di una sanguinosa battaglia tra fazioni, tra cui Ratkin (uomini ratto) e Naboru. Qui dovrai scegliere di schierarti con queste diverse fazioni oppure tradirle, ma dovrai poi convivere con le conseguenze delle tue azioni. Ogni decisione ha un forte impatto sulla narrativa che è in continua evoluzione..da quale parte sceglierai di stare?

I Naboru sono i discendenti di un popolo incentrato sulla tecnologia. In quanto classe dirigente, le loro città sono piene di torri dall’aspetto medievale. I Ratskin sono esseri metà umani e metà ratti che vivono come schiavi per i Naboru. Infine, ci sono i Broken Army, una razza di alieni oscuri il cui scopo nel conflitto non è inizialmente chiaro. Noi giocheremo quindi nei panni dell’Ultimo Oricru, il potenziale eroe che risolverà il conflitto per cercare di unire le razze.

GAMEPLAY

Il gameplay di The Last Oricru inizia con Silver, il protagonista che si risveglia all’interno di una sorta di capsula di conservazione, cercando di uscire, viene aperto lo sportello da un alieno nei paraggi che ci uccide all’istante. Subito dopo sentiamo una voce accompagnata da un volto computerizzato, se così si può definire e si tratta della Nave Spaziale che ci sta parlando. Da qui c’è un po’ tutorial dove impareremo i vari comandi per i combattenti all’interno di un posto neutro. Fatto questo ci ritroveremo a fare la conoscenza di Maltis, il patriarca dei Custodi, che ci spiegherà a tempo debito il nostro destino, invitandoci ad andare da Tobias per l’addestramento. Qui Maltis ci fa sapere che siamo immortali, nel senso che, si possiamo morire, ma torneremo in vita grazie alla cintura che portiamo, che però loro stessi ancora non sanno di preciso come funziona e vogliono scoprirlo. Ci recheremo quindi da Tobias e andremo in cerca di una spada per iniziare l’addestramento.

 

The Last Oricru viene definito dai suoi stessi creatori, un action RPG dotato di un’esperienza narrativa non lineare, ovvero che il tutto è condizionato dalle scelte che facciamo noi durante l’avventura.
Le nostre scelte ci porteranno verso una fazione o un’altra, in base a ciò che decidiamo, ma in parole spicciole le varie decisioni sono prese a sentimento perché le fazioni non vengono raccontate nel profondo in modo che noi possiamo fare una scelta per giusta causa, diciamo.
Il gameplay quindi è un gameplay che già abbiamo conosciuto in diversi titoli, dovremmo andare in giro ad esplorare, eliminare i nemici che ci ritroveremo davanti, completare missioni secondarie durante la campagna principale, livellare per far progredire il nostro personaggio, ecc.. nonché leggere gli svariati dialoghi a scelte multiple per avanzare e vedere come si evolve il gioco in base appunto alle nostre scelte. Non ci sono scelte buone o cattive da fare, solo scelte che portano a risultati diversi che hanno un impatto diverso sulla storia e sulla nostra posizione con le tre fazioni disponibili nel gioco.

Per quanto riguarda il combat system, The Last Oricru è simile ai Souls, con i tipici attacchi leggeri e pesanti. Naturalmente, sono determinati da una barra della resistenza che si esaurisce man mano. Inoltre, ci sono abilità e magie che possiamo scatenare se abbiamo equipaggiato ciò che ci serve.
Il mondo che andremo ad esplorare è costruito da ambientazioni interconnesse, dove ogni zona ha un aspetto e un tema unici, come le diverse città delle fazioni. Una cosa davvero bella e interessante è che le zone lontane fossero visibili all’orizzonte, mostrandoci cosi un assaggio di dove saremmo andati dopo. Una pecca è la mancanza della mappa, a cui di solito siamo abituati praticamente in ogni gioco e questo ci porta facilmente a perderci durante l’esplorazione prima di arrivare al Terminale disposto ad ogni zona. Il Terminale ci è davvero utile e funzionano tipo i falò, dove possiamo recuperare la salute, il mana e trasformare l’essenza raccolta in giro in denaro da utilizzare poi per l’equipaggiamento. Inoltre il terminale riporta in vita tutti i nemici della zona ed è praticamente il checkpoint da cui ripartire ogni volta che si perde la vita.

MULTIPLAYER

In The Last Oricru è possibile giocare in modalità cooperativa sia locale che online. In questa modalità il giocatore principale è quello che porta avanti la storia, mentre il secondo giocatore è un ologramma che non può intervenire durante i filmati e non può parlare con gli NPC, può però combattere, esplorare il mondo e depredare dato che hanno l’inventario condiviso.
Si può accedere alla cooperativa locale in ogni momento ed è in split-screen, mentre la cooperativa online può essere avviata solo dai terminali ma ogni giocatore potrà avere il proprio schermo.

COMPARTO TECNICO

The Last Oricru è ambientato in scenari fantasy con elementi fantascientifici, molto belli da vedere ma che graficamente non rendono giustizia purtroppo. Le ambientazioni in cui si svolge l’avventura hanno pochi dettagli, con texture e qualità basse dando l’impressione che non sia un titolo per le console di nuova generazione che abbiamo ora. Anche i personaggi non sono effettivamente realizzati molto bene, sono poco espressivi e un po’ macchinosi, nei movimenti e nei combattimenti, infatti risultano poco sciolti durante il gameplay.
Ho riscontrato inoltre qualche calo di frame rate nelle scene più frenetiche ma anche qualche problemino durante momenti più tranquilli.
Il comparto audio se la cava bene, è stata realizzata con strumenti orchestrali e si adatta bene all’intera avventura. I dialoghi sono stati scritti perfettamente e il sarcasmo che si sente, specialmente da Silver sa il fatto suo, rendendo simpatica la situazione.
The Last Oricru è in inglese ma è localizzato in italiano e la longevità si aggira attorno alle dieci, ma avendo una storia con diverse strade da poter intraprendere, le ore di gioco possono aumentare facilmente.

CONCLUSIONE

The Last Oricru è un titolo che ha un buon potenziale e che si può giocare tranquillamente senza troppe pretese. Purtroppo graficamente non eccelle, sia per le ambientazioni che per i personaggi, dove questi ultimi sono un po’ legnosi rendendo il gameplay e i combattimenti macchinosi.
Il livello narrativo invece è stato ideato bene e ha mantenuto le premesse, lasciando piena libertà a noi giocatori di scegliere che strada portare avanti.
La modalità multiplayer è divertente rendendo il gameplay allegro e ironico.


Giusy

Ciao! Sono Giusy e ho intrapreso la strada dei videogame da bambina con il Gameboy e Super Mario Bros, che però abbandonai crescendo. Con l'arrivo di Nintendo Wii mi sono innamorata della saga di The Legend of Zelda, iniziando proprio con Twilight Princess! ❤️ E da qui la passione videoludica non si è più fermata 💜