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Speciale Talenti Italiani – Intervista a Daniele Balconi – Stuntman Internazionale

Inauguriamo oggi una speciale rubrica sui Talenti Italiani che lavorano nel mondo del cinema.

La redazione di Nextplayer ha intervistato Daniele Balconi, attore e stunt monzese che lavora nel mondo del cinema e dello spettacolo da oltre dieci anni. 

A volte, quando guardiamo un film, non ci accorgiamo che a girare quella particolare scena hanno contribuito con il loro talento e la loro tecnica centinaia di persone. 

Il lavoro di Stunt è molto impegnativo. Egli sostituisce l’attore principale nelle scene più pericolose. Cade dalla moto o da cavallo, si getta nel fuoco e da particolari altezze. Importantissimo è il suo allenamento e la perfetta forma fisica. 

Daniele Balconi fa esattamente questo  e molto di più.

Sei conosciuto in Italia per il tuo lavoro di Stunt che ti ha portato anche a lavorare in produzioni televisive e cinematografiche. Poi improvvisamente sei partito per gli Stati Uniti. Perchè?

D: “Sì, lavoro da ormai 12 anni come attore e stuntman professionista, mi ritengo sempre molto fortunato di poter vivere solamente di questo lavoro, nonostante in Italia non ci sia grande “domanda”. Prima degli Stati Uniti ho avuto una breve quanto positiva esperienza in Francia, presso Disneyland Paris. E’ stato lì che ho ricevuto la chiamata per gli stati uniti dal Cirque du Soleil, per uno stunt-show di nuovissima produzione. Perché sono partito? Beh, la risposta è molto semplice, questo mestiere è fatto anche di spostamenti, e onestamente la proposta era molto allettante, e in più è sempre stato il mio sogno quello di lavorare negli Stati Uniti, solo che non è così semplice da realizzare. Questa occasione era un’autostrada spianata!”

Poi è arrivato il Coronavirus. È stato tutto improvviso come qui in Italia o eravate già preparati?

D:”Non credo onestamente che ci fosse qualcuno pronto al mondo. So per certo che in America hanno totalmente bloccato i voli provenienti dalla Cina molto “presto” a partire dai primi giorni di Gennaio. Questo ha causato anche una riduzione di spettatori nei vari teatri di tutta la città di Las Vegas. In Italia invece ho sentito di gente rientrata dalla Cina con scali in altre città europee, senza un minimo di controllo. Ma non voglio sbilanciarmi, nessuno al mondo era pronto, e per una cosa simile non c’è sicuramente il libretto di istruzioni.”

Stavi lavorando nel momento in cui è stato emanato il lockdown?

D:”In America non c’è stato un vero lockdown, o almeno, non dove lavoravo io. La città di Las Vegas ha chiuso tutti gli hotel e i casinò, in comune decisione dei vari proprietari e governatori. Le città funzionano, alcuni si proteggono con mascherine (non è obbligatorio) e le attività secondarie sono chiuse. Ristoranti e bar, così come i fast food non si sono mai fermati, offrendo però solamente un servizio di delivery.

Conosci altri casi di lavoratori italiani che si sono trovati improvvisamente impossibilitati a lavorare che sono stati costretti a tornare in Italia?

D:”Sì, durante tutto il periodo sono sempre rimasto in contatto con tutti i miei amici e colleghi. Qualcuno è riuscito a scampare la chiusura, riescendo a rientrare in anticipo, qualcun’altra è rimasto bloccato nel paese in cui si trovava. L’essere costretti a tornare in italia il più delle volte, è dovuto alla mancanza di documenti per restare nel paese in cui ci si trova, come nel mio caso, ad esempio. Inoltre, forse un po’ psicologicamente, in situazioni come queste si tende a cercare di restare il più possibile uniti con la propria famiglia nel caso di bisogno.”

Hai avuto problemi nel ritornare in Italia? Raccontaci cosa è successo.

D:”Problemi definibili tali no. È ovvio che non si può pretendere che in una condizione di pandemia mondiale, tutto funzioni come dovrebbe. Ho preferito temporeggiare, e spostare il mio rientro di un paio di mesi, così da dare tempo ai vari stati di organizzarsi, e idem per quanto riguarda le compagnie aeree, che dopo poche settimane hanno trovato una quadra, garantendo i voli, pochi, ma garantiti. Ho dovuto fare il viaggio a tappe, ma è stata una mia scelta, poiché volevo evitare le coincidenze in una situazione simile, e prendermi tutto il tempo di vantaggio per arrivare in aeroporto.  Non ho problemi a dire che ho speso intorno ai 1000$ in totale per un viaggio così composto:

las vegas – detroit + notte a detroit

detroit – new york + notte a new york

new york – roma – milano”

Credi che ci sia poca attenzione in merito ai lavoratori dello spettacolo qui in Italia? Ritornerai negli Stati Uniti appena possibile?

D: Dipende da cosa intendi per “attenzione”. Di certo finché in Italia la stragrande maggioranza delle persone continuerà a pensare che recitare, cantare, ballare non sono lavori…beh non possiamo pretendere tanto. In più i contratti nazionali di categoria sono imbarazzanti, ci sono cifre minime assurde, ma non siamo gli unici, si pensi anche a chi lavora nel campo sportivo, che addirittura non ha nemmeno una tipologia di contratto, quando ormai in italia esistono più di un milione di operatori fitness, ASSURDO ! Tornare negli Stati Uniti, sicuramente lo farei ! Non ci sono stato abbastanza per poter tentare di raggiungere alcuni obiettivi. Non è certo una cosa semplice, molti mi chiedono perché non sono rimasto là, ma non sanno forse che da straniero, negli Stati Uniti non puoi trattenerti se non hai un lavoro che provvede a farti tutti i documenti necessari per essere residente.”

Il tuo prossimo obiettivo, se vuoi parlarcene

D:”Continuare a vivere di questo lavoro. Da sempre sogno di lavorare solo ed esclusivamente nel cinema come attore, e se potessi utilizzare le mie capacità come stuntman ben venga. Il mio sogno più grande ? Girare il mio personale film d’azione, come regista e attore.”

Augurando a Daniele tutto il successo possibile, vi lasciamo con il suo spettacolare showreel. Non esitate a contattare la redazione se anche voi volete raccontare il vostro lavoro in campo cinematografico.

Giusy

Ciao! Sono Giusy e ho intrapreso la strada dei videogame da bambina con il Gameboy e Super Mario Bros, che però abbandonai crescendo. Con l'arrivo di Nintendo Wii mi sono innamorata della saga di The Legend of Zelda, iniziando proprio con Twilight Princess! ❤️ E da qui la passione videoludica non si è più fermata 💜