Recensione

Elderand, un metroidvania per i duri giocatori – Recensione

Elderand, un metroidvania per i duri giocatori – Recensione

Metroidvania game Elderand announced for console, PC - Gematsu       

  •  Titolo: Elderand   
  •  Console: PS5, Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, PC           
  •  Data di uscita: 16/2/ 2023         
  •  Sviluppatore: Sinergia Games, Mantra
  • Publisher: Graffiti Games
  • Prezzo: 19,99 €

       

Oggi, 16 febbraio 2023, è uscito un gioco indie intitolato Elderand. Si tratta di un metroidvania disponibile su una vasta quantità di console, ma che abbiamo provato prima della sua uscita. Sarà presa in esame solo la versione Switch, su cui ci siamo basati per scrivere l’elaborato.

In ogni caso, se siete desiderosi di conoscere le differenze tra tutte le edizioni, v’invitiamo ad allargare il quadro delle conoscenze tramite delle analisi più approfondite.

Il gioco è stato concepito nel 2015. A detta del suo creative director, Will Fernandes, avrebbe dovuto ripresentare l’essenza di Castlevania: Symphony of the Night.  Inizialmente è stato sviluppato solo da Fernandes. Tuttavia, a seguito della forte attenzione e dei premi ricevuti dal  progetto, il cast di sviluppatori si è ampliato e il creatore ha ricevuto un grosso investimento.

Il titolo è stato  sviluppato dall’ azienda indie Mantra e dallo studio brasiliano Sinergia Games. Il publisher, invece, è un nome certamente molto noto ai lettori di Nextplayer.it.

Stiamo parlando dei ragazzi di Graffiti Games, i cui giochi sono stati recensiti spesso dal nostro staff.  Riusciranno a deliziarci anche stavolta? Scopriamolo insieme!

 

 

TRAMA

Immagine

Il giocatore controlla un mercenario entrato a far parte di un esercito al servizio di un sacerdote. Da anni è in atto una lunga guerra, volta a scongiurare il potere di Sserthris, il tiranno delle sabbie.

Durante una spedizione verso la terra di Elderand, un gruppo di valorosi eroi viene attaccato dagli alleati del  perfido governante. L’unica persona che sopravvive è il nostro avatar, che da solo deve riportare la pace una volta per tutte.

Come avviene in ogni produzione del genere dei metroidvania, l’unico protagonista è il gameplay. Tuttavia esistono dei  momenti in cui il gioco mette da parte l’azione  per un’ attenzione, comunque leggera, riguardo la narrazione.

Infatti in alcuni punti specifici delle ambientazioni sono custodite delle pergamene antiche. Questi testi sono stati scritti dagli sventurari che sono stati uccisi nel mondo di gioco e ne descrivono gli orrori e i macabri segreti.

La loro lettura vi darà qualche conoscenza utile per la vostra avventura, ma non osano tanto. Comunque, collezionatele se volete completare il gioco al 100%. Per il resto, non aspettatevi una personalità degli NPC. La loro scrittura blanda si limita a pochissime parole sui mostri, su alcuni aspetti del gioco etc. etc.

 

GAMEPLAY

Il gioco ricalca le caratteristiche tipiche di ogni metroidvania. Il giocatore si muove all’ interno di un mondo ampio pieno di grotte, villaggi, paludi, castelli e così via. L’esplorazione riguarda all’inizio solo delle aree specifiche.

Tuttavia, dopo aver ottenuto alcune abilità dagli scontri contro i boss, il nostro eroe potrà raggiungere qualsiasi punto senza problemi. Per esempio, sarà impossibile superare una larga fossa piena di spuntoni prima di aver ottenuto il doppio salto.  L’aspetto più interessante della produzione è la presenza di un sistema di punti esperienza.

Uccidendo i mostri del gioco, il protagonista riempie una piccola ampolla che, una volta giunta all’ orlo, lo fa salire di livello. Raccogliere punti EXP nel gioco è di vitale importanza. Infatti, oltre a un inventario e a un equipaggiamento, esiste un sistema dove è possibile migliorare le statistiche del protagonista spendendo i suoi punti esperienza.

Qui esistono 4 parametri legati alla vitalità, alla forza, alla destrezza, ossia alla probabilità dei colpi critici, e alla saggezza, ossia al livello dei danni inflitti con la magia. Il gioco si limita solo agli aspetti fondamentali per la progressione del giocatore, proponendo un sistema intuitivo e semplice. La missione principale del titolo è quella di far impegnare i giocatori.

Sin dai primi scontri, abbiamo constatato la sua difficoltà elevata. Al tempo stesso, però, ne abbiamo apprezzato l’affascinante sistema di combattimento.

Certamente i nemici non sono un granché. Alcuni ripetono  la stessa mossa all’ infinito. Altri, invece, hanno un pattern d’attacco leggermente diverso con dei colpi a distanza o in ravvicinanza.  Il loro livello di difesa si presenta anch’esso alto. Quindi bisognerà colpirli per più di una volta in assenza di un buon potenziamento.

Fortunatamente a darci realmente tanto filo da torcere ci sono i boss. Le loro battaglie si svolgono in alcuni punti della mappa di gioco. Per avere la meglio durante le battaglie, si dovrà imparare a memoria tutte le mosse di questi bestioni. Oltretutto, bisognerà avere sia la giusta arma per infliggergli più danni e sia la giusta pazienza. Infatti uno scontro può durare anche un quarto d’ora intero in base alle skill del giocatore.

Ogni colpo toglie almeno un quarto di vita. Perciò fare game over nel gioco è fin troppo facile, ma il livello di punizione resta sempre nullo. Rispetto ai souls-like, un altro genere a cui Fernandez s’è ispirato per il gioco, come ha dichiarato in un’ intervista, il giocatore non perde mai veramente qualcosa dopo una morte.

I suoi punti esperienza restano invariati e la presenza dei checkpoint elude la possibilità di ricominciare l’esplorazione di un’ intera area da capo.  Quest’ultimi, inoltre, possono essere usati per spostarsi da una zona all’altra solo dopo aver sbloccato la funzione del passaggio. Tuttavia ciò non mina l’esplorazione, dal momento che ogni punto di salvataggio è distribuito in modo organizzato.

Tra le armi, c’è una forte differenziazione. Il giocatore può usare la classica spada, uno scudo, l’arco con le frecce, i coltelli, le ascie, le fruste, i bastoni magici e molti altri strumenti ancora. Addirittura, in alcune sezioni, sarà possibile usare i rampini per raggiungere dei punti posti troppo in alto.

Alcune tra queste armi possono essere trovate durante l’esplorazione. Altre, invece, possono essere comprate all’ interno dei negozi tramite le monete trovate in giro. Lo stesso discorso riguarda anche le pozioni per la vita e per la magia.

Nel gioco non esistono delle missioni secondarie vere e proprie. Tuttavia, qualche personaggio NPC vi chiederà spesso di fare qualcosa. Si pensi a un fabbro di un villaggio, che promette delle laute ricompense al giocatore se gli troverà un martello che ha perso in una foresta. Oltretutto, in alcuni casi, sarà possibile ricevere alcuni oggetti speciali tramite alcune prove, come quella del sangue.

Grazie al farming, alla ricerca dei tesori nascosti e all’ alta difficoltà dei combattimenti, ci sono tutte le promesse per un gioco divertente e geniale. Anche se esiste solo una modalità per giocatore in singolo, riuscirete a permettervi tante ore per affinare il vostro ingegno e la vostra curiosità.

Tuttavia non aspettatevi “il titolo che rivoluziona il genere dei metroidvania”. Elderand ha il solo difetto di non essere troppo originale.  A causa dell’ assenza di innovazioni di rilievo, il gioco risulta una semplice produzione solida del suo genere d’appartenenza. Ciò si dimostra un vero peccato, dal momento che un titolo di questo tipo meritava un certo spicco all’ interno del contesto del gaming attuale.

COMPARTO TECNICO

Dal punto di vista tecnico, Elderand se la cava parecchio bene. L’intero gioco è realizzato con una grafica retrò a 16 bit.  Sostanzialmente richiama quella di Symphony of the Night, “la bibbia del team di sviluppo”, come dichiara Fernandez. Tuttavia, a detta di quest’ultimo, lo stile grafico s’ispira anche a Lovecraft, a Diablo e a Dark Souls.

Nonostante i pochi poligoni mostrati a schermo, i personaggi  sono facilmente  distinguibili e non presentano rallentamenti o glitch di varia natura.

Trascurando il personaggio giocabile, che può essere personalizzato liberamente dal giocatore, i nemici cambiano a seconda dell’ area esplorata. Troverete calabroni fastidiosi, moai di pietra sputa fuoco, insetti mutanti giganti, indigeni, cavalieri…. Tutti quanti sono colorati con una buona dose di colori, così come i boss.

Le loro animazioni sono molto fluide e sono molto veloci. Quest’ aspetto non risulta dannoso. Piuttosto contribuisce a rendere più alta la frenesia dei combattimenti.

Le ambientazioni, invece,  variano a seconta dei contesti con un’ atmosfera cupa e gotica, ma anche mistica. Il livello dei dettagli è  spaventoso. Ogni singola texture è lavorata in modo minuzioso e le animazioni degli elementi ambientali rendono vive le località.  Gli sfondi si allineano bene con il piano principale grazie a un buon senso di prospettiva. Inoltre, gli effetti particellari non sono per niente male.

Ci saremmo aspettati una mappa più complessa, ma non abbiamo trovato molti problemi sul fronte visivo. Alcune segnalazioni che possiamo fare riguardano dei bug e dei crash forzati del software.  Però, per fortuna, la loro frequenza è rarissima. Inoltre, i testi mostrati a schermo sono troppo piccoli e sono difficilmente leggibili in modalità portatile.

Il sonoro, invece, fa la sua parte in modo piuttosto brillante. Sia le musiche che gli effetti sonori sono sincronizzati discretamente e si rifanno all’ atmosfera delle località esplorate.

Nel gioco non esiste un vero e proprio doppiaggio. I personaggi sono muti o possono gesticolare spesso con qualche verso. Oltre ad essere in inglese, Elderand vanta anche di una traduzione italiana abbastanza egregia, se non fosse per qualche rarissimo errore.

CONCLUSIONI

In conclusione, possiamo dire che Elderand va considerato come un gioco gradevole. È vero che gli errori non mancano, come i crash, ad esempio, ma sono difetti minori risolvibili facilmente con una nuova patch.

Sia l’esplorazione che il combattimento fanno la loro parte, incentivando i giocatori a livellare e a faticare per farsi strada. Al tempo stesso, però, lo stile grafico gotico e sopraffino si presenta agli occhi dei giovani eroi accogliendoli all’ interno di ottime ambientazioni lovecraftiane.

Consigliamo questo gioco a chiunque voglia farsi del male, ma, se volete solo rilassarvi, puntate ad altro. Purtroppo, però, non aspettatevi un passo in avanti importante per il genere.

 

 

 


Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊