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The Great Perhaps – Recensione

The Great Perhaps – Recensione

The Great Perhaps, di Caligari Games studio indipendente russo, pubblicato da Deadalic Entertainment. Preparatevi ad impersonare l’ultima persona in vita sulla terra.

Ed eccoci qui nei panni di Kosmos, il cosmonauta russo protagonista di The Great Perhaps. Ambientato in Unione Sovietica. Stiamo svolgendo una missione per prolungare il funzionamento di una stazione orbitante. Vivremo un evento catastrofico, un’enorme esplosione sul suolo terrestre taglia i collegamenti con la terra. Le eruzioni vulcaniche ci fanno subito pensare che non ci siamo superstiti. Dopo un lungo sonno criogenico di 100 anni Kosmos chiede all’intelligenza artificiale L9 di togliere l’ossigeno alla stazione, ha perso tutti e vuole farla finita. Ma L9 non può, non è stata programmata per questa opzione e non ci resta che andare sulla terra ad indagare e cercare di capire cosa è accaduto. Kosmos carica L9 sul suo equipaggiamento e scende sulla terra. A 1000 km da lui viene rilevata la presenza di un essere umano ancora in vita. La situazione sul pianeta è orribile, tutto cade a pezzi, pieno di rovine e senza vita. Immaginate di trovarmi in un mondo post – apocalittico totalmente in rovina e senza vita.

Gameplay

Da qui vedremo elementi puzzle e platform. Lo stile grafico non è male, disegnato a mano. Un puzzle game a scorrimento laterale in cui dobbiamo scovare i punti d’interesse sulla mappa e cercare di capire dove e a chi portare gli oggetti richiesti. Possiamo trasportare un solo oggetto alla volta (Un inventario non sarebbe stato male). I punti di interesse sono segnati da un pallino luminoso a volte impercettibile ed è capitato più volte di fare avanti e indietro per capire dove è collocato quel determinato punto.

L’elemento principale del gameplay è una lanterna, la troviamo in un cosmodromo russo. La lanterna ha il potere di farci viaggiare nel tempo visitando altre epoche. Il viaggio nel tempo è molto breve, circa 15 secondi, ma per fortuna la lanterna si carica velocemente. E’ molto importante in questo gioco viaggiare nel tempo, grazie a questi brevi viaggi possiamo passare in un passaggio che nel presente è chiuso, possiamo trovare un oggetto che ci tornerà utile nel presente. I pericoli che incontreremo dipendono dal momento in cui ci troviamo.


Ogni sezione rappresenta un problemino da risolvere saltando da una linea temporale al’altra. Bisogna riconoscere gli oggetti che nel passato stonano ma che nel presente ci permettono di risolvere gli enigmi. Sprostare un carrello o azionare delle leve in una linea temporale sono irrilevanti ma nell’altra no. Gli enigmi sono molto lineari e semplici.
Come ad esempio una linea della metro che nel presente è abbandonata mentre nel passato no e potremmo finire sotto una metro. Un ponte in un epoca del passato non è più presente nella nostra epoca e al ritorno rischiamo di volare nel vuoto. Un’altro esempio pratico sull’utilizzo della lanterna potrebbe essere quello in cui dobbiamo portare della Vodka dal presente al passato per aiutare un clown.

Per quanto riguarda il sonoro a mio parere non è una perla, non riesce a rendere il gioco emzionante. La mancanza del doppiaggio italiano è un ulteriore pecca per il gioco. In alcune scene drammatiche sembra che i doppiatori siano completamente apatici, non fanno trasparire sentimenti.
Peccato che gli sviluppatori non abbiano reso la storia più longeva magari con più esplorazioni per ricaricare la lanterna, o per capire a cosa servono le anomalie temporali. Avrebbero potuto approfondire con la storia della lanterna e da viene il suo potere giusto per aggiungere qualche ora di gioco in più.


Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.