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STRAY – Recensione (PS5)

STRAY – Recensione (PS5)

Stray è un gioco di avventura sviluppato da BlueTwelve Studio, un piccolo team originario del sud della Francia “composto principalmente da gatti con un gruppetto di umani al seguito” e pubblicato da Annapurna Interactive. Il gioco è ora disponibile PlayStation 4, PlayStation 5 e PC.
Ricordiamo però che al lancio è diventato disponibile per i membri dei livelli Extra, Deluxe e Premium di PlayStation Plus e che a settembre sarà rilasciata un’edizione fisica di questo titolo.

“Osserva il mondo attraverso gli occhi di un randagio e interagisci con l’ambiente in modo giocoso.”

STORIA

STRAY racconta la storia di un gatto randagio, senza nome, che vive insieme ad altri gatti ma deve tornare dalla sua famiglia cercando di scoprire di più su un antico mistero per riuscire a fuggire da una città a lungo dimenticata popolata da robot, macchine ed altri esserini carnivori.

“Rapportati ai bizzarri abitanti di questo mondo sconosciuto avanzando con furtività, muovendoti agilmente, abbandonandoti alla sciocca spensieratezza e talvolta rompendo le scatole fino all’inverosimile.”

GAMEPLAY

Stray è un’avventura in terza persona dove il protagonista è un gatto che si aggira in un mondo ambientato di strade particolari a neon di una cybercittà in rovina e nei torbidi luoghi del suo centro.
Una volta avviato il gioco ci ritroveremo ad esplorare insieme ad un altro gruppo di gatti muovendoci in diverse altezze, alla ricerca di non si sa cosa, finché ad un certo punto cadiamo giù da un canale di scolo ritrovandoci in questa città disabitata, chiamata Città Morta, chiusa in una struttura metallica dove non passa mai un bagliore di sole. Da qui piano piano inizia una sorta di tutorial dove impareremo i vari comandi per procedere nell’avventura.

IL LABORATORIO

Verremmo condotti in un laboratorio grazie a segnali e scritte che troveremo in giro in diversi schermi, oltre che ad ogni nostro miagolio le telecamere di sicurezza sparse in giro ci fanno “si” muovendosi. Arrivati quindi al laboratorio scopriremo che a mandarci tutti quei segnali era un’intelligenza artificiale di un piccolo drone chiamato B-12 con cui faremo amicizia nel quale ci spiega che in precedenza ha aiutato uno scienziato, ma gran parte della sua memoria è stata danneggiata e ha bisogno di tempo per riprendersi, diventando così la nostra piccola guida. Iniziando il nostro viaggio scopriamo che in questa città non siamo più così soli ma è abitata da diversi robot..

ENIGMI

Il gameplay di Stray è composto principalmente da platform ed enigmi ambientali da risolvere per poter proseguire mentre esploriamo la città. Affrontare questa avventura nelle sembianze di un gatto cambia completamente il nostro modo di affrontare gli ostacoli per raggiungere gli obiettivi. Ad esempio, il nostro amico a quattro zampe può saltare molto più in alto rispetto ad un essere umano, oppure può attraversare travi strette e persino adattarsi a piccoli spazi. Possiamo saltare sugli scatoloni per raggiungere i tetti o anche sui tubi giganti, cassonetti e via dicendo.
Se invece rimaniamo bloccati senza sapere cosa fare o dove andare, abbiamo il nostro fidato amico B-12, che ci darà suggerimenti davvero utili per andare avanti.
Stray non è quasi mai facile, anzi gli enigmi e l’esplorazione sono abbastanza impegnativi ma allo stesso tempo gratificanti, perché anche se il gioco è lineare ti da sempre uno buona indicazione per andare avanti nella direzione giusta.

COMPARTO TECNICO

Stray è realizzato con un design dei livelli meraviglioso e creativo, rendendo l’esplorazione quasi vera, facendoci immedesimare davvero nel gatto randagio protagonista del gioco.
L’esplorazione della città è immersiva, girovagando per i tetti, le grondaie finendo anche all’interno delle abitazioni vuote ma con tutto l’arredamento ancora lì, cucine, salotti, camere da letto, libri sparsi in giro, tappeti.. ambientazioni che ti fanno vivere quella sensazione di sapere che lì un tempo abitava qualcuno. Tutto è stato curato nel dettaglio, anche gli ambienti esterni con i vari colori che spaziano tra giallo, blu, rosso, come anche le insegne al neon sparse per la città oppure i paesaggi mozzafiato in cui ci imbattiamo mentre stiamo esplorando che ti lasciano a bocca aperta per la meraviglia.

Stray è diviso in dodici capitoli e la longevità varia circa dalle cinque alle sei ore ma può durare anche qualcosina in più se ci concentriamo a raccogliere tutti i collezionabili.
La versione da me provata è quella Playstation 5 e devo ammettere che il DualSense è stato sfruttato perfettamente, infatti i grilletti adattivi del joypad rendono quasi reale l’azione del gatto quando gratta sul tappeto per rifarsi le unghie, ma non solo, possiamo sentire le fusa vere e proprie durante il pisolino del nostro micione o il miagolio quando premiamo il tasto apposito.
Passando al comparto audio posso solamente dire che è fantastico come la grafica, le musiche e i vari suoni e rumori accompagnano tutto perfettamente, non lasciando nulla fuori posto.

CONCLUSIONE

Stray è un titolo basato per lo più sull’esplorazione alternato a momenti di platform nonché alla risoluzione dei vari enigmi ambientali per proseguire la storia, ma tutto è incastrato alla perfezione.
Il gioco non risulta mai noioso, anzi è talmente immersivo che ti tiene incollato allo schermo con la curiosità di sapere cosa succede andando avanti. Titoli platform ne abbiamo giocati ma questo ha un tocco in più, specialmente per il nostro amico pelosetto! È un’esperienza narrativa che riesce a coinvolgerti emotivamente e per chi ama questo genere non può non giocarlo. Gli sviluppatori hanno realizzato un titolo straordinario!


Giusy

Ciao! Sono Giusy e ho intrapreso la strada dei videogame da bambina con il Gameboy e Super Mario Bros, che però abbandonai crescendo. Con l'arrivo di Nintendo Wii mi sono innamorata della saga di The Legend of Zelda, iniziando proprio con Twilight Princess! ❤️ E da qui la passione videoludica non si è più fermata 💜