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Prince Of Persia The Lost Crown – Recensione

Prince Of Persia The Lost Crown – Recensione

Prince Of Persia The Lost Crown fù pubblicato per la prima volta nel 1989, creato da Jordan Mechner. Ambientato nella persia medievale, il gioco seguiva le vicende di un personaggio senza nome impegnato a superare degli ostacoli e a duellare con la spada per sconfiggere il Visir Jafar per salvare la principessa. Inizialmente il protagonista si muoveva tra varie trappole mortali per riuscire a salvare la figlia dl sultano chE era stata rapita e imprigionata. Nel tempo ha assunto nuove forme e sfumature e si è adattato ai vari cambiamenti tecnologici e alle evuluzioni. Finalmente abbiamo tra le mani il nuovo titolo metroidvania targato Ubisoft Montpellier.

Con la sua narrazione catturò un bel numero di fan e creò una base ben solida. Con “Le sabbie del Tempo” fù introdotta una meccanica rivoluzionaria legata al controllo del tempo. Questo capitolo ha contribuito a creare una solida trilogia.

Negli anni sono seguiti tanti giochi di Prince of Persia tra cui Prince of Persia 2: The Shadow and the Flame che usci nel 1993 per Mac OS, MS-DOS e Super Nintendo, Prince of Persia 3D nel 1999. Prince of Persia: Le sabbie del tempo venne pubblicato su PlayStation 2, Xbox, GameCube, Microsoft Windows e Game Boy Advance nel 2003 per poi seguire il secondo capitolo Prince of Persia: Spirito guerriero l’anno successivo per PlayStation 2, Xbox, Nintendo GameCube, PlayStation Portable dopo. Prince of Persia: I due troni è stato pubblicato su PlayStation 2, Xbox, Nintendo GameCube, PlayStation Portable nel 2005.

Ubisoft decide di fare un reboot della saga creando completamente una nuova storia e nuovi personaggi e con grafica in cel-shading. È stato pubblicato su Xbox 360, Playstation 3 e Microsoft Windows nel 2008.

Prince of Persia: Le sabbie dimenticate fu pubblicato su Xbox 360, Playstation 3, Wii, Nintendo DS, Playstation Portable e Microsoft Windows nel 2010.

Prince Of Persia The Lost Crown

The Lost Crown cambia rotta alla saga, la trama punta a instaurare un legame robusto con la storia del gioco. Mentre la prima trilogia aveva come protagonista il Principe ora abbiamo un giovane guerriero, Sargon.
Sargon è un membro degli Immortali (sette guerrieri)e deve difendere Persia dall’attacco degli invasori insieme agli altri Immortali. Dopo avr fronteggiato il primo attacco devono fronteggiare un altro, Ghassan il figlio della regina viene rapito e portato in una citt sul Monte Qaf, ex dimora della divinit persiana Simurgh. Le rovine della città sono maledette, un’aura ha improgionato tutti gli abitanti e li ha trasformati in esseri privi di vita o età. Tutti gli Immortali sono prigionieri e per liberarsi deono salvare il principe.

Putroppo i personaggi comprimari, anche se fanno parte della trama in modo coerente e regalano dei bei momenti, sono poco presenti in scena.

Combattimento

Lo scenario è mtlo legato ai metroidvania con combattimenti ed esplorazione. Le mosse disponibili sono abbastanza, man mano vengono inserite combo più complesse. Man mano che andiamo avanti dobbiamo prendere delle decisioni più tattiche, scegliere da dove e come colpire. I nemici sono stati posizionati in modo proporzionale alle varie zone nche in base alla difficoltà, anche in base ai poteri che il giocatore sblocca durante la campagna. Vi consiglio di fare attenzione anche al moveset e alle tipologie di attacco.Prince Of Persia The Lost Crown – Recensione

Armi e Poteri

Allinizio possiamo utilizzare le due spade, poi sblocchiamo l’arco, dei chakram e delle armi a distanza da utilizzare coi vari nemici e durante le boss-fight. Durante l’avventura possiamo sbloccare dei poteeri alimentati dall’Athra.
L’Athra è un’energia sacra che ci aiuta ad eseguire dei colpi molto potenti. Por poterla utilizzare dobbiamo caricare l’apposita barra composta da tre livelli di potere.Prince Of Persia The Lost Crown – Recensione

Simurgh ha anche altri poteri, può eseguire un dash in aria e un doppio salto, può intrappolare il nemico in un’altra dimensione e creare un’ombra verso cui teletraspostarsi. Alcuni di questi poteri devono essere usati per esplorare. Il gioco fornisce un discreto background a ogni elemento e regala un giusto senso di soddisfazione dopo l’esplorazione.

Non dimenticate le missioni secondarie e le boss fight che sono davvero ben costruite e adrenaliniche.

L’avventura si può completare con poco più di venti ore, dipende dalla difficolt che scegliete. Il gioco è composto da un labirinto articolato di zone esplorabili man mano che sblocchiamo i poteri. Il Monte Qaf si sviluppa sia in verticale che in rizzonale e gli scenari sono diversi fra di loro. Troviamo infatti citt abbandonate, fogne, boschi maledetti e vette ghiacchiate. Nelle fogne troviamo alcune zone velenose che dobbiamo evitare, nelle prigioni invece troviamo corridoi stretti con molti nemici da affrontare e trappole. Inoltre nelle varie zone ci sono dei forzieri con monete Serse o Oro di Darmasco a ricompensarci.Prince Of Persia The Lost Crown – Recensione

Hub

Le valute di gioco possono essere utilizzate nell’Hub principale del gioco. Nel rifugio ci sono vari NPC che ci aiutano a potenziare il nostro equipaggiamento.
La forgia è utile per potenziare le nostre armi, abbiamo bisogno dei cristalli del tempo (che vengono droppati dai mostri) e di Oro di Damasco.
Le monete di Serse invece c servono per potenziare gli amuleti.
La speziale invece è dove andiamo a potenziare, con le monete di Serse, il numero di pozioni utilizzabili.

Durante l’avventura troveremo vari alberi di Athra, quando il nostro personggio muore viene teletrasportato ll’ultimo albero di Athra che abbiamo consultato.

Livelli di difficoltà

Il livello di difficolt è preciso e articolato, possiamo personalizzarlo per personalizzare l’esperienza di gioco. In base alle impoostazioni che inseriamo cambiano anche le boss-fight e la loro difficoltà. La boss.fight più ostica può diventare semplice abbassando al minimo la difficolt, il che può essere utile a chi non ama buttare giù l’intero calendario e sbattersi per completarlo.
Io ho preferito giocarlo a difficolt normale, le cose troppo semplici non mi piacciono, non ho aumentato la difficoltà perchè volevo godermelo. Se poi siete dei giocatori esperti e volete godervelo a pieno giocatelo in modalità difficile per massimizzare la vostra soddisfazione.

Oltre a personalizzare la difficoltà possiamo anche scegliere se optare per un0eplorazione più libera o una più guidata. Possiamo farlo sin dall’inizio ma anche cambiare durante il gioco. Inoltr è stata anche inserita la possibilità di scattare delle foto, viene generato un segnale sulla mappa per creare un promemoria visivo che ho trovato molto utile per ricordarmi qualcosa in particolare. Io ho usato queste schermate per ricordarmi di tornare in certe zone per recuerare un power-up accessibile dopo aver sbloccato alcuni poteri necessari o dei collezionabili.

Grafica e sonoro

La grafica è colorata e ha una gradevole palette di colori. Gli scenari contribuiscono a mettere il gioco alla pari della concorrenza. Il gioco è fluidoe ha una buona resa di framerate. L’illuminazione e gli effetti sono stati ben costruiti e fanno alla perfezione il loro lavoro. Il sonoro include un buon doppiaggio in inglese e una colonna sonora ben ispirata. Un altro punto a favore sono i testi in lingua Italuana, molto utile per chi non masticaa bene l’inglese per leggere la descrizione degli oggetti nascosti.

Conclusione

Prince of Persia: The Lost Crown non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori ne ai suoi rivali. Il team è riuscito a creare un nuovo punto di partenza con la mitologia pesiana. Il gioco si rivela adatto sia ai fan di vecchia data e ai giocatori più esperti ma anche ai novizi grazie alla personalizzazione della difficoltà. Ambizioso, spinto e corposo, pregevole conubbio fra quantità e qualità. Il gioco è stato ben presentato, animazioni strabilianti , regia eccellente e trama eccellente. Il ritmo di gioco è martellante e la progressione è molto coinvolgente. Il risultato è eccezionale, offre nuove soluzioni e stimoli continui. Il team ha tirato duori un vero capolavoro, a mio parere, che vale la pena di giocare a 360° e che non può e non deve mancare nelle nostre collezioni.

 

 

 

Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.