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Chained Echoes – Recensione

Questo 8 Dicembre, sboccia un nuovo GDR strategico a turni, sviluppato da Matthias Linda e distribuito da Deck13, per Pc, Ps4, XboxOne e NSW.

Con una deliziosa veste grafica retró a 16-bit, Chained Echoes, si fa strada attraverso l’epoca dei colossi grafici, aprendo uno squarcio nostalgico nel cuore dei veterani, e degli amanti dei generi come i primi episodi di Final Fantasy, Chrono Trigger e Golden Sun.


Brand, a cui quest’ultimo sembra molto ispirato, implementando nuove meccaniche, in un sistema più datato ma eccezionalmente funzionante, in un contesto che mischia componenti storiche con una trama matura, articolata e ben definita, in un mondo tutto da raccontare, attraverso le vicende di più protagonisti che intrecciano i loro destini in combattimenti epici, scenari mozzafiato e tanti, Mech visivamente squisiti da ammirare e gestire.


Facendo riferimento al vecchio stile di approccio GDR, abbiamo tra le mani, un gioco zeppo di contenuti, mai superficiale e sorprendentemente immediato da assimilare, in termini di apprendimento delle meccaniche di base, per cominciare a districarci tra livelli e i vari combattimenti.

 

L’unica cosa che ci dispiace un po’, è l’assenza di un doppiaggio con testo a schermo che avrebbe reso l’esperienza accessibile ad un pubblico più vasto, ma che non incide più di tanto sull’esperienza complessiva, in quanto raccontata con una semplicità davvero magistrale.

Storia

Gli eventi di Chained Echoes, si aprono nel continente di Valandis una terra antica di oltre 3000 anni, con una ricca storia politica, culturale e tecnologicamente avanzata; comprendendo anche la conoscenza e lo sviluppo della magia antica, forza ancestrale che permea tutto il regno.

In questo luogo però, imperversano guerre e conflitti, ormai da oltre 150 anni tra i regni di: Taryn, Escanya e Garvos, 3 grandi fazioni che combattono per il potere assoluto ed il dominio su tutto il territorio.


In un conflitto che avviene nella vicenda di apertura del gioco, controlleremo un piccolo plotone di impavidi piloti di armature volanti, composto principalmente da 4 eroi che appartengono all’avanguardia della fazione dei tori d’acciaio.

Mercenari e soldati che si contendono la vittoria del territorio dell’est ma per eventi sconosciuti, si imbattono in una situazione pericolosa e senza volerlo, provocano un’esplosione magica che stermina tantissime persone nell’arco di chilometri dal campo di battaglia.

In seguito a questo disastroso evento, i 3 regni decidono di firmare un trattato di pace che regola i rapporti globali, in quanto nessuno si è assunto le responsabilità della strage avvenuta anni prima.

Nell’anno 807, esattamente un anno dopo la pace, una nuova minaccia incombe sulla calma apparente che si è instaurata nel regno.

Prenderemo il possesso di characters come: la principessa Taryn Lenne, con la sua guardia del corpo Robb, o la ladra Sienna, fino al nobile Victor ed altri personaggi molto carismatici che intrecceranno le loro storie personali, al fine di sventare una cospirazione che sta erodendo la calma apparente dall’interno, per destabilizzare la pace e far ricadere nella guerra tutto il territorio.

Tutti i protagonisti, i comprimari, ed elementi della lore di gioco, hanno sempre il loro giusto spazio.

Ogni cosa viene sempre descritta in maniera completa ed ogni storia ha il proprio peso. Ogni vicenda sui personaggi principali viene raccontata meticolosamente e nessun evento viene lasciato al caso.

Il tutto presentato, con una narrazione densa ma per nulla noiosa, anzi, rende stimolante ed interessante ogni approfondimento descritto con sprazzi talvolta umoristici che apprezziamo tantissimo.

Possiamo dire anche che Glenn può essere considerato forse, il personaggio portante, in quanto c’è una presenza che lui ascolta, quasi come una guida, a cui lui fa riferimento ponendo domande, scegliendo sempre una soluzione più introspettiva, quindi lasciando al giocatore la sensazione di una narrazione molto più ampia, descrivendo un quadro generale ma avendo lui come leader del gruppo.

Gameplay

Il gameplay di Chained Echoes, riesce a fondere parecchi elementi classici del genere, con innovazioni che rendono le meccaniche più fluide da apprendere, senza spendere ore per capire i vari incastri possibili.

Il primo aspetto che incuriosisce è proprio il fatto che i personaggi non salgono di livello dopo ogni combattimento ma semplicemente guadagnano dei punti, chiamati Grimoire Shards, dopo ogni boss – fight o semplicemente dopo sezioni di gioco che richiedono un certo tipo di impegno.

 

Essi andranno spesi in abilità divise in 3 rami principali ovvero : Abilità, Passivo e Statistiche:

  • La prima, regola i poteri speciali che ogni eroe potrà utilizzare in ogni battaglia, a patto di consumare punti abilità che verranno rigenerati attaccando con azioni normali oppure ad ogni fine scontro.
  • La seconda sezione regolerà le abilità passive, ovvero quei buff sempre attivi nei combattimenti.
  • La terza sezione andrà a regolare il miglioramento generale delle statistiche del personaggio.


Molte delle abilità avanzate verranno sbloccate più in là nel gioco, raggiungendo alcuni vari requisiti del personaggio in questione.

 

Le armi e le armature equipaggiate negli slot del personaggio, potranno subire degli upgrade, recandosi in apposite fucine, da fabbri che effettueranno i potenziamenti, al costo di materiali per la forgiatura e denaro.

Inoltre potranno essere reperiti, in giro per il mondo di gioco, alcuni cristalli e gemme che combinate tra di loro ed incastonate all’interno degli equipaggiamenti, per garantire un potenziamento ulteriore di alcune statistiche come l’aumento dei danni o della difesa.

Elementi utili al fine ultimo di migliorare sensibilmente il bilanciamento generale del vostro personaggio ma che non richiederanno un eccessivo backtracking.

Verremo posti davanti ad una crescita molto bilanciata del personaggio, senza eccessivi farming con i mob trovati nel gioco che ci faranno guadagnare Skill point, ma più utilizzeremo un’abilità, più questa richiederà meno risorse per essere potenziata.

Interessante e decisamente più veloce rispetto ai normali Gdr che richiedono ore ed ore per maxare le varie abilità latenti, livello e classe specifica.

Infatti esso stesso, ci invoglia a giocare in maniera più rilassata ed immediata, anche grazie alle meccaniche di combattimento che fondono in maniera equa equipaggiamento indossato, abilità ed effetti a catena che rendono chiari tutti i ruoli di ogni personaggio.

Ad ogni fine scontro, la vita ed i punti abilità vengono ripristinati, senza dover dare troppo peso alla gestione delle risorse e degli inventari su tempi prolungati, quindi, avendo una gestione più tranquilla della logistica degli strumenti, infatti i combattimenti random, risulteranno più piacevoli e ben accetti.

L’anima delle battaglie, raggiunge il suo culmine, con l’aggiunta di una barra chiamata Overdrive: sarà divisa in 3 sezione di colore, rispettivamente: arancione, verde e rosso, sulla quale scorrerà una freccia che ad ogni attacco si sposterà da sinistra verso destra (dall’ arancione fino al rosso).

Il nostro obbiettivo ad ogni turno, sarà quello di arrivare nella sezione verde  (dove ogni attacco, difesa e sinergia tra i compagni del party, verrano migliorate e potenziate) senza arrivare possibilmente mai, nella linea rossa che inabiliterà i personaggi dando dei debuff significativi.

Una meccanica che farà si che il giocatore debba variare turno dopo turno le proprie strategie di gioco, approcciandosi in maniera più difensiva e dinamica, senza abusare con lo spam di abilità uguali nel tempo.

 

Di volta in volta, ci saranno delle abilità particolari che si coloreranno di giallo per mantenere in equilibrio la barra dell’overdrive sul verde ma che non sarà possibile utilizzare spesso nella battaglia.

Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, anche qui avremo meccaniche di debolezza e forza di tipo elementale e alterazioni di stato come l’avvelenamento per esempio, che saranno utilissime in alcune boss fight o battaglie generali.

Nonostante ci siano tante meccaniche, non si fa molta fatica ad apprenderle, dato che vengono spiegate in maniera spicciola ma mai banale, facendo esempi tutorial coerenti con la storia e senza stonare o spezzare bruscamente azioni di gioco.

Grafica

La veste grafica di Chained Echoes è tremendamente bella e nostalgica, con una pixel art HD – 16 bit, dai toni accesi che richiamano le glorie del passato, innovando ambientazioni, personaggi e tutto quello che riguarda la creazione di un’atmosfera tematica tipica di un gioco di ruolo.

La grande varietà degli ambienti, dai villaggi urbani, alle grotte ramificate e dei dungeon, delineano una grande varietà che non si fa mancare nulla sotto gli aspetti artistici.

Bella la caratterizzazione dei personaggi e un particolare elogio va ai design dei mostri e boss di gioco che compongono il bestiario e arricchiscono l’esperienza con la voglia di scoprire ogni creatura presente.

Forse l’unica critica va al design dei menù e della mappa, realizzati in maniera un po’ superficiale, ma che non stona nel complesso.

Altro punto dolente potrebbe essere la mancanza di un diario che illustra a testo, i progressi della storia generale e tutte le descrizioni raccolte in un fascicolo con ogni oggetto, personaggio giocante ed eventi accaduti, così da tener traccia di storie e origini di ogni cosa.

levlup
Un vero peccato, relativamente parlando perché in un piccolo capolavoro così, la completezza avrebbe affermato ancor più l’avvicinamento alla perfezione.

Sonoro

La colonna sonora del gioco è composta magistralmente, degna di massima rilevanza esaltando i temi tranquilli e ritmati di villaggi e città, finendo per le overture in combattimento che innalzano i livelli adrenalinici, dando senso a tutte le situazioni.

Tutto il comparto audio, effetti ambientali e onomatopeici viene diretto in maniera decisamente sapiente e ben orchestrata.

Chained Echoes è un titolo eccelso e ambizioso che sa impressionare nella sua disarmante semplicità. Attrae rilassando, con meccaniche GDR, facendo apprezzare i suoi punti forti dati dal sistema di combattimento immediato ed intuitivo.

Ripone nella sua veste grafica una componente nostalgica ma allo stesso tempo innova senza denaturare un delicato equilibrio. Una speciale ovazione per i ragazzi che hanno partorito una perla rara perla nera che sentiamo di consigliare ai fan ma anche a chi desidera approcciarsi a qualcosa di nuovo.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.