PS5Recensione

Ad Infinitum – L’incubo della guerra – Recensione

Ad Infinitum – L’incubo della guerra – Recensione –


Ad Infinitum è il nuovo gioco dello sviluppatore tedesco Hekate e distribuito da Nacon

Abbiamo avuto modo di provare la versione PS5 e vi raccontiamo com’è nella nostra recensione:


La grande guerra

E’ il 1917, ci troviamo nel pieno della guerra nel territorio francese e tedesco, Impersoniamo il soldato tedesco Johannes von Schmitt, chiamato anche lui, come suo fratello Paul di sei anni più giovane a servire il suo paese.

Ci risvegliamo nella trincea pronti a combattere, fra le esplosioni delle bombe e il suono delle fucilate, udiamo anche le urla dei nostri compagni. Oltre a loro anche quelle del “nemico” francese! Eh sì perché la guerra non risparmia nessuno.

Purtroppo nemmeno la morte può porre fine agli orrori della guerra! Ci risvegliamo nella nostra casa e scopriamo che sia noi e sia nostro fratello Paul abbiamo perso la vita in guerra.

Entrambi sono figli del Direttore Generale delle Fabbriche di vernici Karl von Schmitt & Co. Apprendiamo queste informazione dai documenti che troviamo esplorando la villa. Grazie a questi scopriremo infatti non solo la storia del protagonista, ma anche quella dei nostri familiari

Ripercorreremo la storia del nostro protagonista tra flashback per scoprire così l’origine degli orrori che pervadono la nostra mente.

Gameplay

Dal punto di vista ludico Ad Infinitum è un horror psicologico con visuale in prima persona. Per alcuni versi ricorda giochi come Outlast dove in genere non abbiamo la possibilità di difenderci, ma solo quella di nasconderci e di scappare. In tutta la nostra avventura troveremo una quantità spropositata di documenti da leggere con attenzione che ci narrano la storia del protagonista e dei comprimari. Le ambientazioni variano dalle trincee di guerra alla casa di infanzia del nostro protagonista, fino ad arrivare in un ospedale psichiatrico. Purtroppo a volte è un po difficile capire l’obbiettivo per proseguire, anche perché n0n vi è alcun suggerimento a schermo, ma dovremmo aprire noi il menù di gioco  per visualizzarlo. L’interfaccia di gioco è infatti molto minimal, ad esempio non vi è alcuna mini mappa. Se questo da un lato aiuta ad immergersi meglio nell’atmosfera di gioco, dall’altra parte potrebbe disorientare un pochino.

 

Enigmi di guerra

Una delle parti fondamentali del gameplay oltre all’esplorazione è la risoluzione di enigmi ambientali. Ci ritroveremo per esempi a frugare tra le cartelle mediche dei soldati che furono ricoverati in ospedale per poter scoprile l’armadietto in cui vi è  nascosta una chiave che ci servirà per per proseguire. Dovremmo quindi scoprire il numero dell’armadietto interessato e anche la combinazione del lucchetto per aprirlo.

Oppure dovremmo improvvisarci chimici e miscelare nelle giuste quantità delle sostanze per ottenere una formula chiamata “mangiacarro”, per poter corrodere una catena che ci blocca il passaggio.

Oppure ancora seguire uno schema per regolare la pressione delle valvole per ripristinare l’elettricità ed aprire delle porte chiuse elettronicamente.

Uno dei tanti enigmi ambientali

abbiamo trovato questi enigmi stimolanti e anche se spesso la loro soluzione non è così immediata, non sono risultati mai frustranti.

Mostruosità di guerra

Come anticipato, in genere non abbiamo modo di affrontare direttamente i mostri che ci si presenteranno, ma dobbiamo scappare e risolvere anche qui degli enigmi legati ai nemici. Ad esempio in una sezione dovremmo aprire le valvole di gas per poter spingere il nemico in una sezione precisa della trincea e farlo saltare in aria.

Ci sono anche delle piccole sezioni stealth in cui dobbiamo camminare accovacciati per evitare di farci sentire dai nemici. Queste oltre che variare il gamplay, aiutano ad accrescere ulteriormente la tensione già alta che si respira nel gioco.

Le creature che popolano le ambientazione di Ad Infinitum sono inquietanti come poche
Tecnica

Non possiamo negare che nonostante Hekate sia un piccolo studio composto da poche persone, ha eseguito un ottimo lavoro anche per quanto riguarda la realizzazione tecnica. I modelli dei personaggi sono buoni. Bellissimi quelli delle creature che insieme ad una magnifica direzione artistica le rende assolutamente inquietanti.

Molto belli anche gli effetti del fumo/gas volumetrico e gli effetti di luce. abbiamo notato solo alcune sezione forse un po’ troppo al buio che ci hanno costretto a modificare la luminosità della tv.

Bellissimo l’audio e le musiche. Non vi è doppiaggio in italiano ma è presente un’ottima localizzazione con sottotitoli.

Qualche piccola sbavatura la troviamo con il codice di gioco, questo si è bloccato un paio di volte costringendoci a riavviare il gioco. Nulla di particolarmente fastidioso. Semplicemente qualche difetto di gioventù che verrà sicuramente risolto con i prossimi aggiornamenti.

In conclusione

Ad Infinitum ci fa vivere i drammi della guerra proponendo una formula di gioco non particolarmente innovativa, anzi ha una formula abbastanza rodata negli anni. Quello che innova però è il punto di vista del giocatore, che lo porta ad immergersi nei panni di un soldato che ha vissuto la guerra e ne vive ancora le atrocità non solo fisiche, ma anche e soprattutto psichiche.

Narrativamente il gioco è ben scritto e risulta sempre interessante. Il gameplay è fluido e gli enigmi interessanti e mai frustranti.

Ad Infinitum è un ottimo esempio di come il media videoludico possa essere usato in modo intelligente non solo per intrattenere, ma anche per lanciare un messaggio di protesta e per istruire le future generazione a non fare gli errori del passato un po’ come fa lo studio della storia!

Da giocare!

 


Luca

Da sempre appassionato di videogiochi, ho iniziato con i primi giochi sul Commodore 64, fino a consolidare la mia passione con l'arrivo della prima Playstation. Questo mi ha portato a cercare lavoro presso Gamestop dove lavoro tutt'oggi. Adoro i giochi single player, soprattutto quelli con delle belle storie.