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SIGNALIS: Si ritorna ai vecchi survival horror –  Recensione

SIGNALIS: Si ritorna ai vecchi survival horror –  Recensione

Signalis Hands-On Preview - Steam Game Guides

 

  • Titolo: SIGNALIS
  • Piattaforme: PS4, Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, PC           
  • Data d’ uscita: 27 ottobre 2022
  • Sviluppatore: rose-engine
  • Editori: Humble Games, PLAYISM
  • Prezzo:  19,99  €

 

Halloween è finito, cari lettori, ma il terrore continua a far accapponare la pelle. Qualche giorno fa, poco prima che iniziasse la festività americana più turbolenta (e dolce) del mondo, tutte le console del momento, tranne la PS5, hanno visto l’arrivo di un videogioco intuitivo, criptico e spaventoso.

Il suo “biglietto da visita” lo presenta come un gioco survival horror. I giochi di questo calibro sono esistiti sin dagli albori della storia videoludica. Haunted House e altri giochi dei primi anni ’80 erano sempliciotti, ma hanno rappresentato solo l’inizio di un percorso lungo durato per almeno 40 anni e che, da lì, si sarebbe articolato sia per le modalità d’interazione sia per il comparto narrativo.

Resident Evil e Silent Hill sono un perfetto esempio dei frutti di questo mondo così tanto ampio, ma anche altri esemplari, come Alone in the Dark, la serie di Project Zero o Deadly Premonition hanno regalato incubi a migliaia di giocatori.

Oltre ai loro fratelli maggiori, anche le produzioni indie hanno cercato di ritagliarsi un certo spazio. Alcuni sono diventati famosi, tipo Amnesia per esempio, mentre altri, purtroppo, sono riusciti a conquistare solo una piccola nicchia.

Tuttavia il successo non ha importanza. Quando si vuole raccontare una storia e offrire delle sezioni di gioco, il divertimento è sempre quello che conta.

Perciò ecco a voi SIGNALIS, un gioco intrigante e stupefacente che, pur prendendo i passi di Resident Evil, cerca di rendersi speciale ed enigmatico. Il gioco è stato sviluppato da rose-engine, una società di Amburgo (Germania) gestita da sole due persone, Yuri Stern e Barbara Wittmann.

Entrambe si occupano d’illustrazioni e di game design, ma producono anche dei videogiochi dal 2014 sia in formato fisico che in formato digitale.

Gli editori, invece, sono Humble Games, il publisher americano di Prodeus, TemTem e Forager,PLAYLISM, un editore di videogiochi indipendente giapponese gestito da Active Gaming Media.

Riuscirà SIGNALIS a stupire chi ama il genere dei survival horror? Scopritelo con questa recensione. Buona lettura!

 

SIGNALIS Blends the Retro Action of Resident Evil with the Horror of Silent Hill - Rely on Horror

TRAMA

La storia, in stile sci-fi, è ambientata in un futuro utopistico. Gli esseri umani hanno colonizzato l’intero sistema solare e c’è un regime totalitario galattico capitanato dal terribile Eusan, il quale esercita delle violente attività di controllo e di propaganda.

In questo futuro lontano vivono anche i Replika, degli androidi simili agli umani che sono stati impiegati dal governo per scopi bellici e industriali. Una tra loro è Elster, la protagonista del gioco risvegliatasi dal suo sonno criogenetico dopo lo schianto di una navicella spaziale  contro un pianeta dalle basse temperature.

Al suo risveglio lei si trova a fare i conti con un ambiente abbandonato e misterioso, in cui, stranamente, gli altri Replika si comportano in un modo ostile rispetto al normale. I dubbi, però, non tardano ad aumentare. Uno strano segnale preoccupa la ragazza sulla funzione della struttura.

In ogni caso, lei cerca di non demordere e si fa avanti con lo scopo di trovare una donna scomparsa, alla quale sembra aver fatto una misteriosa promessa.

Signalis review - a sumptuously atmopsheric survival horror | Eurogamer.net

Come in ogni survival horror, la trama si fa molto complessa con il prosieguo delle vicende grazie anche a dei flashback mai noiosi.

Gli autori hanno dichiarato di essersi ispirati a Stanley Kubrick, la mente geniale dietro alla regia di film cult come Shining o Arancia Meccanica, anche se c’è pure qualcosa di David Lynch, per l’uso di elementi onirici, e di Hideki Anno.

La sceneggiatura sa essere meno prevedibile e le relazioni tra i personaggi sono molto interessanti. Tuttavia l’horror e il thriller non sono le uniche portate di questa produzione.

Anche le tematiche esistenzialistiche rendono la storia intraprendente. In particolare, le dinamiche legate al corpo fanno capire che i nostri robot, sebbene siano solo degli ammassi di metallo, provano anche delle emozioni. D’altro canto, una Replika incontrata da Elster a un certo punto del gioco afferma di trovarsi in una situazione di totale smarrimento perché si sente appartenere a una vita che non è sua.

Ci sono molti messaggi nascosti che si trovano sparsi dovunque, ma non sempre possono essere accessibili. Solo tramite un maggior coinvolgimento e un’ attenzione molto precisa, il giocatore potrà comprenderli in modo da avere una visione chiara di ciò che rappresentava questa storia per chi l’ha scritta.

GAMEPLAY

Il sistema di gioco fonde tre elementi fondamentali per il genere dei giochi dell’orrore: l’esplorazione, i puzzle e il combattimento. L’ambiente è labirintico e cela dei block notes, utili al giocatore per capire di più la profondità  così intensa della narrazione.

Dietro all’oscurità delle segrete si celano anche le chiavi e i codici necessari per l’accesso ad alcune stanze che, altrimenti, potrebbero risultare inaccessibili. Tuttavia capiterà che, per andare avanti, sia obbligatorio trovare la soluzione di un rompicapo

I puzzle di SIGNALIS, che vengono presentati con delle sequenze in prima persona, sono molto intuitivi e rappresentano un movente che vi terrà occupati per un po’ facendovi pensare (e ripensare) sulle azioni migliori da adottare.

Soprattutto vi divertirete con gli enigmi della plancia di comando della navicella. Di certo, non sono assolutamente facili da finire in pochi secondi. Quindi armatevi di pazienza.

Dopo i primi momenti di terrore, inizieranno a comparire anche i Replika cattivi. Affrontarli su 2 piedi non è sempre la migliore strategia da adottare. È preferibile seminarli o andarsene a gambe levate senza farsi vedere da loro.

Il motivo di questa scelta è semplice: SIGNALIS non prova e non vuole seguire affatto la strada dei survival horror moderni. Quindi scordatevi le munizioni infinite o il pilota automatico.

Il gameplay si rifà per lo più a quello dei primi Resident Evil. Le armi a disposizione, che sono per lo più pistole e fucili, sono parecchie, così come le risorse e gli strumenti da usare. Tuttavia il numero dei proiettili da usare sarà limitato, al punto che se ne potranno portare solo 20 per le pistole e molti di meno per le altre armi.

In questo modo, si riesce a trasmettere al giocatore la stessa sensazione d’insicurezza della protagonista. È vero che il combat system è ben studiato con il suo mirino e con una meccanica che permette di eliminare i nemici in modo istantaneo, ma è più preferibile concentrarsi sull’esplorazione piuttosto che nei momenti di maggior pericolo.

I controlli rispondono bene, anche se c’è qualcosa che storce il naso in merito alla gestione dell’inventario. Come è accaduto con i primi Resident Evil, sono disponibili solo 2 slot, ragion per cui non c’è molto spazio per equipaggiare gli altri strumenti raccolti. Lo stesso discorso riguarda anche gli oggetti curativi.

Questa penuria era stata gestita molto bene nei giochi Capcom, ma in SIGNALIS, anche se è stata pensata ad hoc per far abituare il giocatore al tipo di esperienza di gioco, implica l’ammassamento di tutto il resto della roba raccolta che non è neanche possibile scambiare o lasciare in terra.

Un’ altra nota dolente va fatta per i nemici. Non solo presentano un design semplicistico, ma sono anche piuttosto lenti. Non sono particolarmente aggressivi, cosa che non solo li rende imbarazzanti anche se restano pericolosi, ma che finisce per creare delle conseguenze anche per le fasi stealth.

È vero che è preferibile nascondersi, ma la goffaggine dei robot li rende troppo vulnerabili agli attacchi. Questa è la ragione per cui si passa a delle fasi in cui il gioco, piuttosto che far affrontare a Elster una dura realtà, si trasforma in uno sparatutto normalissimo penalizzando il suo stesso spirito.

In ogni caso, la paura resta e fa un buon lavoro durante quest’avventura. I boss si differenziano tutti nei pattern di attacco e c’è persino una caratteristica che permette di fotografare i codici o gli oggetti che contengono delle informazioni. In questo modo, non bisognerà perdere tempo nell’appuntarsi tutti i dati a penna. Il gioco dura in tutto una decina di ore, ma la presenza dei finali alternativi ve lo farà godere di più.

GRAFICA E SONORO

SIGNALIS presenta un notevole comparto tecnico di ottima fattura. È incredibile trovare le parole per descrivere la sua cura e la sua poesia ed è ancora più incredibile il fatto che sia un’ opera di sole 2 persone.

Visto che il gioco si rifà ai survival horror del passato, presenta uno stile vintage che si avvicina perfettamente alla loro estetica. I personaggi ricordano parecchio quelli dei primi Resident Evil nel design e nelle animazioni.

Le ambientazioni, riprodotte come durante l’era della PlayStation 1, vengono visualizzate con una visuale dall’ alto, sono tutte realizzate in 3D e non sono mai spoglie. Non aspettatevi nulla di colorato e di spensierato.

Le sensazioni trasmesse al giocatore sono angoscianti  e ansiogene per via della quasi totale assenza delle luci. In tutto il gioco la vera protagonista è l’oscurità con i suoi effetti che, difficilmente, vi saranno amici.

Tra le sue ombre, ci possono essere tanti segreti, ma anche la morte in persona.

In aggiunta alle piccole parti in 3D, ci sono anche delle cutscene in stile anime con un art design cyberpunk e con un’ inquadratura di tipo cinematografico.

Anche la musica riesce a farsi apprezzare. È vero che le OST utilizzate non sono molto memorabili, ma riescono a essere sempre intense e incalzanti con le loro note lenti e minimaliste.

Purtroppo il gioco non è tradotto in italiano! Abituatevi quindi a imparare l’inglese per la comprensione dei testi.

 

CONCLUSIONI

In conclusione, SIGNALIS è un ottimo gioco pensato per tutti gli amanti dei survival horror che vale l’acquisto. È vero che c’è qualcosa che penalizza il senso di terrore trasmesso, ma, fortunatamente, questo problema ha delle ricadute minori sul gioco base.

La storia e le atmosfere sono ben studiate e costruite gettando il giocatore in un mondo in cui anche le ombre possono spaventare, ma in cui è anche un piacere perdersi tra di esse grazie a dei puzzle azzeccati.

 

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊