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Freud’s Bones – un’avventura surreale e intrapsichica su Sigmund Freud – Recensione

Freud’s Bones ci permette di interpretare un esperto di psicoanalisi, ovvero il padre di questa scienza, Sigmund Freud.

Il gioco è stato ideato da Fortuna Imperatore (conosciuta anche come Axel Fox), Dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche alla Federico II di Napoli, dopo aver conseguito un Master in Antropologia culturale e Filosofia, inizia a sviluppare “Freud’sBones-the game“, che vince il contest di RedBull Indie Forge come “Miglior gioco Indie italiano dell’anno”. Ora dopo un buon successo di critica e di pubblico su PC, il suo gioco arriva su Switch regalandoci un videogioco unico nel suo genere che unisce la complessità della mente umana alla semplicità delle meccaniche di gioco per un mix davvero originale.

Trama

Siamo nella Vienna dell’Ottocento e il nome di Sigmund Freud comincia a girare tra la nobiltà e il popolo della città con una miscela di ammirazione e diffidenza. La vita di Freud scorre tra le giornate trascorse nel suo studio a curare e analizzare i pazienti e la sua vita privata, tutt’altro che stabile. Tra lo stress della vita quotidiana, l’abitudine al fumo e l’uso di droghe, Freud si trova intrappolato nella stessa rete di disturbi psichici che cerca di districare nei suoi pazienti.

La sua quotidianità viene sconvolta dall’arrivo di un’entità misteriosa, noi, che iniziamo a parlare con Freud e a prendere il suo controllo, accompagnandolo nel suo lavoro, nella mondanità e nei suoi impegni. Inizia per Freud, e per noi, un viaggio alla scoperta di sé stessi, dei propri malesseri e difficoltà, che ci mostrerà una personalità tormentata e piena di dilemmi.

Nel frattempo dovremo anche noi svolgere il nostro ruolo di psicanalisti e aiutare i pazienti  che chiederanno il suo aiuto. Guidati da un pratico quaderno e dalla conoscenza di Freud della psicoanalisi, andremo in profondità nella mente dei nostri clienti per aiutarli… o no?

Gameplay

Freud’s Bones è un’avventura narrativa con elementi punta e clicca in cui, attraverso il corpo di Freud, analizzeremo i suoi clienti. Essenzialmente il gioco si divide in tre fasi: esplorazione, psicanalisi e dialoghi.

La fase di esplorazione è piuttosto semplice e prevede di fare clic ed esplorare le aree circostanti che sono limitate allo studio di Freud, al caffè Eckmann e a pochi altri luoghi. Qui possiamo osservare oggetti, ambienti e persone circostanti che ci faranno conoscere un po’ di più la storia di Freud.

La fase psicoanalitica è certamente la più corposa oltre che la più interessante. Qui dovremo analizzare i nostri pazienti, guadagnare la loro fiducia e scoprire il male che li tormenta. Bisognerà dare sfogo a tutto il nostro intuito, leggere bene i dialoghi e percepire nel dettaglio ciò che i pazienti non dicono o vorrebbero dire. Il gioco non ti guiderà verso “la soluzione” affinando il nostro intelletto e utilizzando un pratico manuale di psicanalisi potremo interpretare sogni, simboli, possibili diagnosi finché, si spera, non si troverà una cura.

La fase dialogica riguarda invece alcune (poche) conversazioni con i personaggi che abitano Vienna e la vita di Freud. Anche qui dovremo agire in base a chi abbiamo di fronte analizzando i vari spettri della personalità e interfacciandoci con essi nel miglior modo possibile per ottenere ciò che desideriamo.

Psicanalisi

In termini di psicoanalisi, non esiste “giusto o sbagliato”, il risultato di una seduta dipende solo da noi ma non avrà ripercussioni sul gioco se non sulla vita dei nostri pazienti. Il successo di una seduta dipende da alcuni fattori come quello già citato della fiducia, nel quale per guadagnarla, dovremo agire con cautela con i nostri pazienti. Qualcuno dovrà essere avvicinato in modo paterno, altri invece più freddi e diretti. A questo punto vengono affrontate le tre Istanze della personalità: l’Es, l’ego e il Superego rappresentati rispettivamente da un Minotauro affamato, un generale e un burattino.

Tuttavia, sbagliare è inevitabile e in un certo senso un dovere. Come anticipato, non esiste una strada giusta o una sbagliata e alcune nostre scelte potrebbero non piacere ai pazienti. Solo alla fine del gioco, dove un gioco può essere completato in poche ore, scopriremo la fine di chi è venuto a trovarci. Questo dà la possibilità di ricominciare il gioco ancora e ancora per fare scelte diverse, per dare nuove interpretazioni ai sogni e alle paure dei pazienti o per cambiare il modo di affrontare le difficoltà di Freud. Insomma la reiterazione e ripetere diverse volte il gioco è parte stessa del percorso proposto da Freud’s Bones.

Grafica e interfaccia 

Particolare e per certi versi intrigante è lo stile grafico del gioco. Si presenta con una grafica semplice ma efficace che alterna una grafica 2D originale a una serie di filmati in stile graphic novel davvero simpatici. I testi sono leggibili sullo schermo della Switch ma avrei gradito poterli ingrandire per rendere la lettura più confortevole.

L’interfaccia è semplice ma a mio avviso ha un errore di gioventù dell’autrice: infatti ogni volta che dobbiamo effettuare una scelta si deve selezionare la risposta e poi spostare il puntatore sul pulsante di conferma. Capisco l’intenzione di rafforzare la consapevolezza del giocatore sul fatto che ogni scelta conta; ma sarebbe stato molto più partico permettere di confermare la nostra decisione semplicemente con un doppio click sul medesimo pulsante. Nulla di grave ma è un errore tecnico che appesantisce inutilmente l’interfaccia.

Conclusioni

Freud’s Bones è una lettera d’amore alla Psicologia. Fortuna Imperatore, l’autrice del gioco, ha sicuramente una grande passione per questa materia e lo ha trasmesso nel suo gioco rendendolo un’esperienza unica che al netto di qualche ingenuità stilistica dell’interfaccia è un’esperienza che ci permette di conoscere e innamorarci della Psicoanalisi. Certo avere conoscenze pregresse in materia lo rende più veloce da assimilare ma è assolutamente affrontabile anche da chi è a digiuno di nozioni sulla psicologia e psicanalisi.

Un lavoro che sorprende per quanto insegni pur non essendo mai scolastico. Certo è un’avventura grafica e non soddisferà  i fan dell’azione ma se cercate un’esperienza rilassata ma assolutamente stimolante non posso che consigliarlo.

 

 


Andrea

Gioco da sempre a tutto, partito con l'apple IIc, ho giocato su tutti i processori della serie 8086 per poi diventare Nintendaro per colpa degli emulatori. Ma ora Voglio solo HW originale oppure scoprire cosa può offire il cloud. Sono forse schizofrenico?