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The Medium, due mondi per una sola terrificante esperienza – Recensione

The Medium

Titolo:
The Medium
Piattaforme:
Playstation 5, Steam, Xbox Serie X|S
Genere:
Avventura, Horror

Sviluppatore:
Bloober Team
Publisher:
Bloober Team
Prezzo:
€49,99

In questi ultimi anni sono pochi gli horror psicologici che sono riusciti veramente nell’intento a mettere tensione al giocatore. Moltissimi studi indie ci hanno provato nell’intento, ma molti con uno scarso risultato. The Medium, un titolo pubblicato e sviluppato da Bloober Team, ha finalmente rilasciato la sua piccola gemma anche su Playstation 5. La terrificante esperienza horror approda con le sue bellissime ambientazioni e un sonoro da mettere paura potrà essere giocato ancora una volta sulle console Sony, con qualche implementazione in più grazie al suo controller di ultima generazione.


Un Hotel ricco di segreti

In The Medium vestiremo i panni di Marianne, giovane orfana con delle doti particolari, sin da bambina aveva la capacità di accedere a un altro piano dell’esistenza. La ragazzina fu adottata da un impresario di pompe funebri, sembra abbia rimosso un passato oscuro dai suoi ricordi con la speranza di vivere il suo futuro in modo più tranquillo. Mariannes in da piccola riusciva a interagire con i morti in una sorta di dimensione spiritica. Avere queste abilità non rese di certo piacevole ne l’infanzia ne la vita della giovane Marianne, sempre in bilico tra due” dimensioni”. Marianne non si sentiva parte di nessuna delle due realtà. Con il passare degli anni Marianne ha accettato il suo dono e anche il compito di aiutare queste anime in pena ad attraversare la luce.

The Medium

La storia infatti è ambientata nella Polonia degli anni ’90, tutto ha inizio con la morte di una giovane fanciulla. Le prime immagini del gioco ritraggono una giovane fanciulla terrorizzata nella notte, inseguita da un uomo armato. Subito dopo ci viene mostrata l’improvvisa morte del padre adottivo della nostra protagonista. Marianne in questo giorno cosi difficile riceve una chiamata da un misterioso uomo. L’uomo misterioso gli riferisce di conoscere il suo passato e la invita a raggiungerlo all’Hotel Niwa.

Subito dopo ci ritroveremo a guardare l’hotel Niwa, abbandonato da tempo in seguito a un massacro di cui nessuno parla. L’Hotel Niwa esiste realmente ed è il cuore pulsante di The Medium. Come abbiamo già detto l’hotel esiste realmente ed è un luogo pieno di segreti oscuri, violenza, orribili verità nascoste e drammi. La povera Marienne dovrà affrontare tutto ciò e dovrà cercare di scoprire la verità nascosta dietro a circa 20 anni di dolore, silenzi e menzogne che aleggiano sull’hotel. Tutto ciò ha generato dei veri e propri “mostri”, come la Fauce. La Fauce è un predatore invisibile (doppiato da Troy Baker), è sospeso tra i due mondi ed è ossessionato nella ricerca di corpi da divorare dall’interno.


Un ritorno alle origini

Il gameplay di The Medium è ispirato a due grandi classici: Resident Evil e Silent Hill. Gli sviluppatori hanno cercato di far sua la filosofia rimaneggiandola coi suoi canoni. Bloober ha cercato di offrire una visione dell’orrore meno materiale rispetto a Resident Evil e più in linea con Silent Hill.
The Medium ha un impostazione tradizionale dei survival horror in terza persona con telecamere semi fisse. L’esplorazione e il risolvere gli enigmi ambientali è fondamentale per andare avanti nell’avventura, l’azione qui assume un ruolo secondario.

The Medium

Non abbiamo armi a disposizione, quando individuiamo entità ostili dobbiamo tentare di scappare a ogni costo: nascondendoci, spostandoci silenziosamente e tentando di non far sentire nemmeno il nostro respiro. La nostra arma è il nostro dono. Abbiamo due abilità speciali che possono aiutarci molto. Per usare le nostre abilità però, dobbiamo avere abbastanza energia. L’energia la possiamo ricaricare in alcuni punti specifici nella seconda dimensione. Possiamo scatenare una sorta d’onda che servirà per accecare i nostri nemici e per guadagnare tempo. La nostra seconda abilità riguarda la possibilità di creare uno scudo per assorbire danni che potrebbero essere a noi letali.


Un atmosfera da brivido

L’atmosfera è di sicuro uno degli aspetti più convincenti del gioco. Una Polonia post-comunista immersa nelle rovine. L’hotel è in uno stato di abbandono inquietante, polvere e detriti ovunque. I quadri di Beksinski e la spettacolare colonna sonora di Arkadiusx Reikowski e Akira Yamaoka riescono a rendere l’atmosfera fenomenale.

The Medium

I contrasti di colore tra il grigio e polveroso hotel all’aldilà cristallizzato è spettacolare e non ci lascia indifferenti.
L’altra dimensione anche se colma di morte, conserva il ricordo di una vita lontana e primordiale. Il sistema di telecamere fisse che ci mostra alcuni passaggi riescono a stupirci per quanto riguarda il senso estetico, l’illuminazione e per la messa in scena.


Due realtà, una esperienza

In The Medium ci sono un bel pò di enigmi ambientali da risolvere, tutti piuttosto ispirati. Peccato che gli oggetti per risolverli non siano stati disseminati in modo più intelligente. Infatti spesso la soluzione a un ostacolo che sembra insormontabile è a pochi passi da noi. Se avete giocato Resident Evil saprete che li dovevate memorizzare e creare una sorta di mappa mentale con oggetti e luoghi da recuperare. In The Medium non serve, basta setacciare per bene il luogo dove ci troviamo per trovare lo strumento di cui abbiamo bisogno. Inoltre grazie a un tasto e al dono sensoriale di Marianne possiamo evidenziare tutti gli elementi dello scenario coi cui si può interagire. Peccato, sarebbe stato più intrigante lasciare al giocatore questo compito, rendendoli meno intuitivi e più enigmatici.

Il team si concentrato molto nel distinguersi con l’elemento ‘Dual Reality Gameplay’ che consiste nel caricare simultaneamente entrambi i mondi. Infatti con questo elemento possiamo visualizzare i due mondi tramite due schermate di gioco separate. Se sulla strada del mondo reale c’è un ostacolo, ci sarà anche nell’altro mondo. Questo meccanismo ci i costringe a pensare lateralmente sul modo in cui è meglio agire e venire a capo ad alcune circostanze. Meccanica ben riuscita che riesce a inserire e dare la sensazione del dualismo che caratterizza la vita della nostra protagonista.

The Medium

Inoltre nella versione per Playstation 5, l’aggiunta di alcune implementazioni per il Dualsense 5 hanno reso l’esperienza di gioco ancora più immersiva. Il rumble è stato implementato perfettamente, ma l’aggiunta più importante è il 3D sound. Giocare a The Medium con le cuffie è stata una delle esperienze più immersive che ho provato sino a ora in quelle poche ore in cui ho potuto assaporare il gioco. Anche i trigger ad adattamento hanno svolto la loro parte, anche se non mi hanno impressionato più del dovuto rispetto alle altre nuove funzioni per il Dualsense 5.


Immersione completa nel surreale

The Medium sfrutta al meglio l’Unreal Engine 4 dando vita a un’ambientazione artisticamente pregevole. Nell’hotel vediamo i freddi e cupi corridoi e la devastazione che è perpetrata nell’edificio con gli anni. L’edificio come abbiamo già detto è decadente, polveroso e molto inquietante me al tempo stesso riesce a esprimere in qualche modo cosa è avvenuto tra le sue mura. L’aldilà abitato dalle anime inquiete è stato sapientemente ispirato alle opere del pittore Beksinski. Sembra essere una sorta di dimensione surreale, un riflesso distorto della realtà. Una dimensione piena di materiale organico, ossa e pietre, anche il cielo sembra dipinto con il rosso del sangue. Le anime sono irrequiete, il loro volto è coperto da maschere bianche inespressive. Non aspettano altro che il nostro aiuto per essere liberati e finalmente riposare.

The Medium

Sebbene le animazioni dei personaggi risultino un po meccaniche per essere un titolo pensato e realizzato per Playstation 5. L’espressività facciale è al di sotto degli attuali standard, potevano fare di meglio anche se sembra leggermente migliorata rispetto alle altre versioni. Come abbiamo già detto la colonna sonora è qualcosa di eccezionale e come lei anche il doppiaggio che è stato realizzato in modo magistrale. Come abbiamo già detto la colonna sonora è qualcosa di eccezionale e come lei anche il doppiaggio che è stato realizzato in modo magistrale.


Conclusione

The Medium è un gioco che sa il fatto suo e riesce a dimostrare ai titoli triple A che la qualità non è quantità. Tra ambientazioni ricche di colori strabiglianti, una storia intricata che vi farà rimanere incollati grazie allo schermo e un atmosfera davvero terrificante e ricca di dettagli, The Medium riesce a tenere testa alta e mostrarsi come titolo da next gen. Non solo, ma anche il sonoro è curato ai minimi dettagli, sfruttando il 3D Audio e le varie implementazioni del controller Dualsense 5 al meglio delle sue possibilità per una totale immersione nel gioco. Peccato che il gioco duri veramente poco in merito al prezzo, gli enigmi non troppo complessi e molto spesso guidati, e che le animazioni dei personaggi non sono all’altezza delle altre componenti che offre. Sentiremo, però, ancora parlare di Bloober Team, in attesa di un’altra sua piccola gemma.

The Medium voto

Versione testata: PS5

Chiave ricevuta e offerta gentilmente dagli sviluppatori e publisher Bloober Team .

Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.