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The Darkest Tales – Un gioco tutto Italiano – Recensione

Abbiamo conosciuto i ragazzi di Trinity Team attraverso il videogioco “Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans“, il talentuoso team italiano infatti non è un volto totalmente nuovo nell’industria nostrana. Dimenticatevi però qualsiasi rimando al cinema italiano, qualsiasi reference al duo più amato dai nostri concittadini e preparatevi a immergervi in un mondo oscuro e fatato, ma sempre condito con del sano umorismo, stiamo per tuffarci in “The Darkest Tales” la nuova fatica di Trinity Team.

C’ERA UNA VOLTA UN ORSETTO…

All’interno dell’avventura vestiremo i panni di Teddy, un simpatico orsetto che, dopo aver preso vita, si mette alla ricerca della sua padroncina Alicia. La povera bambina è in preda ai suoi stessi incubi e solo un vero eroe potrà salvarla dalle grinfie di un male onirico. Comincia così, come la più classica tra le fiabe la narrazione di The Darkest Tales, un gioco che nonostante la trama quasi drammatica non si prende mai troppo seriamente. Visiteremo quindi una serie di livelli ispirati alle più classiche fiabe che chiunque ha potuto leggere o ascoltare almeno una volta nella propria vita.

Passeremo quindi da un mondo all’altro per percorrere un’avventura dai toni fantasiosi e dall’anima volutamente oscura e macabra, condita di nemici ben caratterizzati e sfondi davvero evocativi e immersivi. Complice anche la colonna sonora e il sound design che riesce a coinvolgere ancor di più il giocatore attraverso un’ottimo comparto audio variegato in base al mondo che si sta affrontando. Le atmosfere con questo approccio sonoro ci hanno ricordato a tratti giochi come Limbo, Little Nightmares o Inside.

HOP! HOP! HOP! SWIIISHHH!

Il titolo è di base un platform 2D a scorrimento, ma non bisogna mai giudicare il libro dalla copertina. Il gioco infatti ci propone un sistema di skill a livelli da sbloccare in base al punteggio dell’esperienza ottenuta in game. Di base il core loop è molto semplice: più nemici si fanno fuori e più risorse si riescono ad accumulare, in questo caso è il giocatore che può scegliere se aumentare di livello o spenderli per sbloccare abilità aggiuntive. La progressione di queste abilità si dividono in tre ramificazioni principali: mosse in combattimento, destrezza e salute. Il sistema è molto simile a quello che abbiamo potuto provare in Ori And the Blind Forest e Ori and The Will of The Wisps.

The Darkest Tales non è quindi solo un platform ma si mostra in un gameplay estremamente più profondo, infatti sfioriamo addirittura una struttura RPG, data anche dalla presenza di veri e propri equipaggiamenti che modificheranno il moveset del nostro caro orsetto. All’inizio avremo un paio di forbici che Teddy userà come spade a doppia lama, ma ci imbatteremo in modifiche sostanziali nell’usare tali armi all’interno delle sessioni di combattimento.

Durante ogni livello ci imbatteremo in due tipologie di specchi, gli specchi interi che fungono da checkpoint di respown o di salvataggio e gli specchi frammentati, utili per tele trasportarsi nei diversi biomi della mappa generale del gioco. Il level design nonostante non permetta un backtracking è ben congeniato, in più momenti ha saputo darci dei piccoli momenti di sincero stupore, soprattutto nei livelli più avanzati. Le boss fight invece sono tra le più classiche anche se molto difficili sin dal prologo del titolo. Nonostante non offrano un comparto di level design troppo complesso, le battaglie contro i boss rimangono comunque belle frenetiche e alcune giocano molto con il trial and error per capire bene come funziona il moveset dell’avversario.

CARTA E PENNARELLI ALLA MANO!

Il comparto artistico del titolo è davvero molto bello, nonostante una grafica abbastanza semplice il titolo dona davvero il massimo attraverso gli sfondi, pieni zeppi di dettagli e, come detto prima, riescono a immergere completamente il giocatore attraverso le atmosfere fiabesche ma con un tocco dark che tanto rende quest’opera affascinante e originale. La scelta artistica del character design che va a richiamare i classici personaggi delle fiabe in chiave volutamente horror, si sposa eccellentemente con il mood del titolo dando una coerenza artistica e una profondità nella ricerca molto interessante.

IN CONCLUSIONE

Il titolo del team italiano Trinity Team è ancora più ambizioso del buon vecchio Slaps and Beans, questo perché in The Dark Tales gli sviluppatori hanno creato qualcosa di estremamente personale e che non andasse ad attingere da un “universo” già conosciuto. Piuttosto questo gioco preferirsi lasciarsi ispirare dalle fiabe più classiche per trasformarle in un qualcosa di totalmente originale. Noi di NextPlayer.it ci sentiamo di consigliarlo dato che siamo sicuri  che potrà soddisfare il palato di molti e, anche se un prodotto derivativo, potrà lasciarvi a bocca aperta in più occasioni.