Quadroids, un ottimo rompicapo spaziale in stile Lemmings – Recensione

Quadroids, un ottimo rompicapo spaziale in stile Lemmings – Recensione

Ricordate ancora Lemmings? Sviluppato nel 1991, è diventato un gioco cult sin da subito. Sono state pubblicate tante versioni per svariate console, ma la sua storia non si è fermata qui. La sua formula, incentrata sul controllo di personaggi in simultanea, è stata ripresa e rivista da tantissimi altri giochi.

Quadroids si pone sulla loro strada, come affermato dagli sviluppatori su X. Parliamo di un rompicapo pubblicato su PlayStation 5, Nintendo Switch, PlayStation 4, PC, Xbox One e Xbox Series X/S il 22 febbraio 2024. Il gioco è stato sviluppato da Blue Loop, uno studio francese formato da una sola persona.

I publisher sono Maximum Entertainment, lo stesso editore di Soulstice, Cris Tales e Double Dragon Gaiden: Rise Of The Dragons, e Fabloo Games (Flashback Mobile). Ringraziamo con affetto gli studi menzionati per averci fornito una copia digitale della versione Switch del gioco. Speriamo che possiate gradire Quadroids e la nostra recensione.

TRAMA

La storia di Quadroids è semplicissima. Dopo la distruzione del pianeta Terra a causa del cambiamento globale, i sopravvissuti delle Nazioni Unite hanno costruito una navicella spaziale, la Nuova Speranza, guidata da un’ IA chiamata Roboctopus che viene mandata con i suoi minions, dei robot tonti e quadrati chiamati Quadroid, a trovare un nuovo pianeta per gli umani.

Ciononostante il piano cambia quando l’IA decide di conquistare l’intera galassia, infischiandosene dei suoi superiori e mandando i Quadroid a conquistare tutti i pianeti. Non ci sono personaggi complessi o momenti significativi, ma nella sua semplicità il gioco tratta tematiche attuali.

Il drastico futuro del pianeta Terra di fronte ad un consumismo non curante della natura e dell’ effetto serra, lo sviluppo delle intelligenze artificiali e le paure riguardo la loro integrazione all’ interno della nostra società fanno riflettere nonostante la vena comica del titolo. Inoltre non mancano degli sfiziosi riferimenti a Metal Gears e a Star Wars.

GAMEPLAY

Quadroids è un rompicapo con elementi da platform. Il gioco è composto da vari pianeti con tantissimi livelli da provare. Inizialmente, quando si inizia il gioco, il giocatore viene catapultato in una mappa lineare in stile Super Mario.

Qui può passare da un livello ad un altro o riprovare i livelli già provati. Lo scopo del giocatore è quello di completare tutti i livelli arrivando al loro traguardo e superando gli ostacoli. I livelli sono composti da 4 differenti riquadri che compongono le ambientazioni in cui far muovere un Quadroid.

Ogni riquadro corrisponde ad un pulsante dorsale del controller da usare in quel frangente per l’azione del salto. Nel caso della versione Switch, il primo riquadro è legato al tasto L,il secondo al tasto R, il terzo al tasto ZL e il quarto al tasto ZR. I controlli funzionano bene, dato che sono sempre reattivi.

Tuttavia dovete stare attenti a riconoscere il giusto pulsante da premere per la giusta schermata. Infatti Quadroids è un gioco che non si fa scrupoli a testare la memoria, le abilità e i riflessi del giocatore.

All’ inizio può sembrare semplice, ma, dopo un po’, capirete che qualche sfida la propone. Infatti ci sono dei livelli in cui bisogna controllare due o più quadroid contemporaneamente. Controllarli tutti nello stesso momento richiede una visione totale dello schermo e una buona prontezza nei controlli.

Infatti ci sono alcuni ostacoli nei livelli: spuntoni, vasche con l’acido, fuoco, pezzi di ghiaccio e molto altro. Resta il fatto che il gioco, alla fin fine, non è mai frustrante. Il livello di difficoltà tende verso l’ alto, ma non raggiunge mai dei momenti in cui propone delle sfide apparentemente impossibili.

Basta solo imparare lo schema di ogni livello calcolando le distanze tra le parti meno lunghe e quelle più ostacolate in modo da capire quale controllo impartire attimo dopo attimo. Soprattutto va apprezzato l’incoraggiamento degli sviluppatori di far incentivare la creatività degli utenti finali del loro prodotto.

La morte è sempre dietro l’angolo, ma non comporta nulla e può essere utile. Ogni volta che muore un quadroid, ne arriva un’ altro che può usare il corpo di quello deceduto per passare sugli ostacoli come se fosse una piattaforma. Quindi, non c’è mai qualcosa che può bloccare il giocatore.

Semmai la vera sfida sta nel collezionismo. Ogni tanto bisogna anche azionare degli strani ingranaggi che faranno partire delle prove a tempo, in cui i quadroids devono collezionare tre quarzi prima che scadi il tempo limite.

Collezionare tutti i quarzi del gioco, stando attenti anche al collocamento dei due quadroid, al pattern e ai controlli non è semplice. Ciononostante, se fallite queste prove, il gioco vi dà sempre la possibilità di riprovarci. Tali oggetti non sono mai inutili, dato che servono per sbloccare dei livelli nascosti.

Quadroids premia i giocatori per il tempo complessivo impiegato per il completamento dei livelli e per i controlli impartiti. Se verranno rispettati i requisiti richiesti, verranno sbloccate delle apposite medaglie. Inoltre una campagna online, in base al soddisfacimento di tutte le prerogative, posizionerà il giocatore su uno dei suoi tanti gradini.

Tutti questi fattori sono sufficienti per garantire un po’ di rigiocabilità. In tutto ci sono più di 100 livelli, ma la durata complessiva del gioco può variare in base alle vostre capacità. Oltre al single player, si può anche fare affidamento al multiplayer in singolo ed online fino a 4 giocatori.

COMPARTO TECNICO

Tecnicamente il gioco presenta alcuni punti di forza, anche se non mancano alcuni acciacchi. Mentre l’intro si presenta con delle cutscene animate a mano fluide e ben colorate, l’intero gioco è realizzato con una pixel art minimalista e ispirata ai titoli a 16 bit del passato.

Le ambientazioni sono realizzate con dei colori usati in modo coerente e che contribuiscono a rendere il gioco meno confusionario all’interno di 4 schermi diversi. La diversità dei temi spettacolari e del livello di terreno tra un pianeta e l’altro rende le location un po’ variegate.

Soprattutto è una gioia vedere i nostri robottini muoversi. Per quanto siano lo stesso personaggio, rappresentato anche in chiave lillipuzziana, sono riconoscibili e si muovono senza scatti, cali di frame o bug in modo naturale e con degli effetti sonori pochi, ma simpatici. Il problema arriva, però, quando si parla del level design.

Quest’ ultimo è vuoto e semplice all’inizio, per poi diventare più complesso solo più avanti. Sicuramente non mettiamo in dubbio la volontà di legare la costruzione dei livelli ai pattern da insegnare al giocatore, ma qualche ostacolo in più avrebbe reso tutti i livelli più appaganti sin da subito.

Un’ altra stonatura riguarda l’interfaccia grafica del gioco. Tutti i testi sono piccoli. Non sappiamo se lo siano per una scelta dei creatori, ma, dopo un po’, possono affaticare troppo la lettura del giocatore. Soprattutto questo problema ha un peso sugli speedrunner, dato che anche i numeri dei minuti e dei secondi del timer del gioco sono minuscoli.

Le OST del gioco sono meravigliose. Ricordano un po’ quelle degli anni ’80 in termini di acustica senza mai svincolarsi dall’ atmosfera del gioco e restando fisse nella testa del giocatore. Peccato, però, che siano fin troppo ripetitive. Sia nella mappa che nei livelli ascolterete lo stesso brano riproposto all’infinito fino al completamento dei livelli di tutto il pianeta.

 

CONCLUSIONI

Nel complesso, Quadroids è un gioco ottimo. Certamente non mancano alcune lacune sul lato tecnico, ma il loro danno non incide sulla qualità di questo gioco in modo vertiginoso. In termini di gameplay, ci sono delle buone idee volte alla sperimentazione e all’ ingegno. Inoltre i contenuti del titolo e il suo livello di sfida sono sufficienti per garantire un buon livello di rigiocabilità.

Il gioco costa su Switch intorno agli 11,99 euro, ma, se volete avere un suo assaggio prima dell’ acquisto, potete trovare anche una demo scaricabile gratuitamente. Il gioco è anche tradotto in un buon italiano, sebbene raramente può capitare di trovarsi di fronte a parole non tradotte. Su questo, però, possiamo chiuderci un occhio.