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In Nightmare – Viaggiando negli incubi per ritrovare il nostro passato – Recensione

In Nightmare è un titolo indie, action/adventure Horror, sviluppato da Beijing Mach Fish Technology e distribuito da MAXIMUM GAMES che debutta il 29 Marzo 2022, su PC, Ps4 e Ps5.

 

 

Sulla falsa riga dell’ottimo titolo Little Nightmares, cercando in tutti i modi di assomigliare vagamente ad un horror, sprofonda in un goffo tentativo senza carattere.

Rimanendo anonimo, nonostante le idee di fondo ci siano, ed anche i presupposti per un’avventura da ricordare; siamo però, ben lontani dall’esserlo, per via di diversi problemi tecnici di fondo e da delle incongruenze scenografiche, lasciando l’amaro in bocca, la cui unica paura provata è proprio quella di non provare paura.

Potrei parlare ore ed ore, di quanto possano essere spaventosi i casi naturali della vita che si trasformano in drammi, diventando poi, incubi. Questo, è quello che forse il gioco, ci vuole raccontare con una trama telefonata, apprendibile difficilmente e con idee che spesso attirano ma nel contesto vengono smorzate in maniera brusca.

Le scelte grafiche ci lasciano qualche dubbio funzionale, seppur carina l’idea, di controllare un personaggio in un mondo isometrico, gestendo elementi ambientali per risolvere piccoli rompicapo, ed elementi platform che non sempre funzionano come dovrebbero.

Storia

La storia, si apre senza fronzoli narrativi o descrittivi di sorta, lasciando a noi, il compito di svelare la situazione, attraverso documenti e testimonianze, trovate in giro per le ambientazioni di gioco. Con brevi trafiletti sussurrati da voci incorporee che ci guidano verso luoghi sicuri, lontano da presenze demoniache che vogliono fagocitarci.

 

 

Ci ritroviamo nei panni di un ragazzino di nome Bill, il cui stato, vessa in condizioni davvero critiche. Trovandosi in uno stato comatoso, imprigionato nella sua stessa mente; confuso da stati depressivi molto pesanti, dovuti a traumi infantili provocati dai genitori e attraverso flashback, rivive drammi familiari, litigi e discussioni che creano in lui stati di shock.

Dovendo ritrovarsi a fare i conti con gli incubi che infestano la sua stessa mente, viaggeremo tra ambientazioni familiari, che gli ricordano i momenti passati della sua infanzia e luoghi particolarmente dolorosi, guidati da un’entità eterea che prenderà le sembianze di una farfalla fatta di luce.

 

Ed è proprio qui che c’e la prima incoerenza più grande di tutte; ogni informazione con cui Bill viene a contatto, sono informazioni che nascono da lui stesso. Elementi di disturbo e mostri, simboleggianti le sue paure, psicanalizzate come se fosse il dottore di se stesso.

Ogni testimonianza, viene descritta come se stesse parlando un professore con diversi anni di esperienza alle spalle, rendendo talvolta incomprensibile, come un bambino forse neanche teenager, riesca a dare delle definizioni personali, in maniera analitica e matura, quasi accademica, soprattutto nello stato confusionale in cui si trova la sua mente.

Una fortissima impronta incoerente che confonde molto un giocatore poco attento. Ancor di più, con alcuni errori clamorosi di localizzazione, quindi non avendo adattato i testi in maniera fedele all’originale.

 

Gameplay

Cominciamo dicendo che il titolo, non lascia alcun senso di inquietudine o paura, nell’esecuzione delle azioni, abbiamo sempre la costante sensazione di frustrazione, dovuta alla poca ottimizzazione delle movenze del personaggio, all’interno di ambientazioni isometriche che per quanto ci riguarda, sono state calibrate con una visuale troppo ravvicinata nel complesso.

Questo fenomeno genera confusione, facendoci perdere punti di riferimento, stanze nascoste e collezionabili, avendo avuto diversi problemi con l’individuazione dei nemici nelle stanze grandi, spesso e volentieri procedendo alla cieca, facendo più tentativi, piuttosto che avere un approccio più tecnico e pensato.

Di base il personaggio potrà solo scappare per nascondersi, attaccare ma solo con specifici strumenti limitati trovati in giro per le stanze, ed attivare interruttori e la farfalla di luce guida, andando in avanscoperta, in luoghi bui o cercare passaggi nascosti attraverso muri e pareti.

Il tentativo di dare una componente action, con vari salti per poter raggiungere luoghi nascosti o scappare dagli incubi, risulta fatto in maniera grossolana e superficiale. A volte saremo costretti a ripetere un’intera sezione, nella stanza corrente perché sbagliare un salto, finendo nel vuoto non è una cosa rara.

Il sistema è lento ed impreciso e come tale, se moriremo, dovremmo raccogliere nuovamente le cose che avevamo trovato poco prima, altro elemento che identifica un gameplay datato e poco performante.

La I.A. Degli incubi in generale, risulta scarsamente intelligente, talvolta rendendoci conto che basta passare affianco ad un nemico alla giusta velocità, senza che esso si accorga della nostra presenza.

L’utilizzo dei consumabili e degli strumenti in generale, a volte serve a poco, dato che ci limiteremo ad usare pochissimo le potenzialità della farfalla che a lungo andare ci confonderà per via dell’utilizzo della doppia levetta analogica (una servirà a muovere il giocatore e l’altra la farfalla).

 

 

 

Il sistema di gestione della storia è affidato ad un diagramma di flusso presente nel menù principale, andandosi a completare di volta in volta, trovando documenti e lettere che faranno capire il quadro generale della situazione.

 

Grafica

Il gioco ha tutto sommato delle belle ambientazioni, cupe ed evocative, peccando però di originalità e profondità.

Le prestazioni grafiche non spiccano il volo per pesanti input lag e rallentamenti qui e là, cosa che risulta parecchio inaccettabile su Pc e console di ultima generazione.

 

I menù e le grafiche dell hub di gioco,  sono minimaliste, però tutto sommato ordinate e di facile comprensione; belli gli effetti particellari e le animazioni. Il sistema di gestione dell’illuminazione poteva essere meglio strutturato, infatti spesso non si riesce a capire, dove vaga un incubo, per via dell’eccessivo buio affidando tale scoperta, ad una funzionalità “sonar” che può attivare la farfalla custode.

Sonoro

 

Nulla da dire sul comparto sonoro che risulta gradevolmente cupo, con melodie tristi e con la giusta dose di scricchiolii e cigolii. concludendo, con le risate agghiaccianti degli incubi dalle fattezze femminili che ci sono particolarmente piaciute.

Conclusioni

Il titolo in questione non risulta purtroppo, un gioco sopra la sufficienza, dando poco coinvolgimento, sfruttando male le poche buone idee che sono state affrontate in maniera frettolosa e approssimativa; diventa così, un’esperienza che non riesce a spiccare nel complesso, rimanendo anonimo in un mercato che chiede decisamente di più in fatto di prestazioni e coinvolgimento.

 

Giocandolo, si possono vedere molte tematiche difficili da affrontare che avrebbero dovuto esser spiegate meglio e con un ottica più emozionale, lasciando più spazio al terrore psicologico che ne scaturisce ma la realtà dei fatti è che non lascia nessuna emozione, se non quella dell’indifferenza.

 


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.