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Far: Lone Sails – Recensione

Titolo d’esordio del giovanissimo sviluppatore Okomotive.

Di giochi indie su switch ce ne sono una marea, forse anche troppi. Ogni tanto però arriva quel giochino che non ti aspetti, che non propone la solita grafica pixellata trita e ritrita, ma prova a uscire dagli schemi e a far riflettere ed emozionare il giocatore. Far: Lone Sails dell’esordiente team svizzero Okomotive è un titolo che ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti sulle altre piattaforme, proprio per questo suo collocarsi in un genere molto evocativo di giochi alla Journey e Abzù, giochi rimasti impressi nella memoria di molti giocatori proprio per le atmosfere suggestive. In questo ambito a farla da padrone non è certo la giocabilità, che mantiene una struttura piuttosto lineare e basilare, bensì il significato e il messaggio che viene portato avanti. La parola chiave è viaggio, visto non come un fuggire da qualcosa di minaccioso o un andare verso una meta precisa e predestinata, bensì come un vagare verso l’ignoto, il viaggio visto come esplorazione, conoscenza e crescita. Far è un gioco a scorrimento laterale ambientato in un mondo distopico e post apocalittico in cui non sembra esserci altra forma di vita oltre la nostra. Il tutto è molto scarno e basilare ma ben curato, non ci sono cutscene ma le ambientazioni rendono molto bene l’atmosfera cupa e misteriosa, la colonna sonora e il gli effetti sonori sono essenziali ma sempre molto efficaci.

Non appena inizia il gioco prendiamo il controllo di un personaggio che deve far funzionare una sorta di vascello/locomotiva con cui intraprendere un viaggio. Il gameplay, come dicevo prima, è piuttosto semplice ma molto gradevole, le meccaniche ricordano un po’ Limbo ma senza nemici che ci rincorrono. Ci sono elementi tipicamente gestionali in quanto ci si deve occupare della manutenzione e del potenziamento del veliero, ma anche del rifornimento; ci sono però anche degli enigmi da risolvere per poter procedere e superare i diversi ostacoli che incontreremo durante il nostro cammino. Il gioco si svolge perlopiù all’interno del veicolo, dovendoci occupare dei vari comparti del veicolo incluso il motore da avviare e da pompare, il carburante da procurare e i vari danni da gestire come incendi o corto circuiti.

Ci sono poi dei momenti in cui il nostro protagonista dovrà uscire dalla nave per procacciare le risorse che serviranno poi come carburante, per affrontare alcune sezioni in cui risolvere dei piccoli enigmi per avere un potenziamento o rimuovere un ostacolo e avanzare oppure ancora per attivare o disattivare le vele a seconda delle condizioni atmosferiche. Il sistema di controllo è anch’esso piuttosto semplice, useremo in tutto quattro tasti, zr e zl per zoomare o allargare la visuale, A e B rispettivamente per afferrare un oggetto oppure saltare. La semplicità di base di questo titolo però non deve trarre in inganno, non ci troviamo certo di fronte a un capolavoro, però ritengo che questo titolo sia una piccola perla indie. Spesso mi sono ritrovato a brancolare nel buio sotto la pioggia incessante per la mera curiosità di vedere come superare il prossimo ostacolo o per poter osservare la meta successiva. In Far è tutto uno scorrere di ambienti desolanti e abbandonati, una sorta di mare desertificato che fa da e o alla nostra solitudine, lasciandoci senza alcuna possibilità di scelta se non quella di proseguire con il nostro viaggio.

A un anno dal suo debutto il gioco arriva anche su Nintendo Switch, la conversione è buona e l’esperienza di gioco in modalità portatile è molto piacevole. Come tutti i giochi di questo tipo il difetto principale è la longevità, Far è un titolo che si completa in poco più di 3 ore e non ci sono motivi sufficientemente validi che possano portare ad una sua rigiocabilità. Se da un lato il gioco ha il limite di essere corto, allo stesso tempo nella mia esperienza di gioco ho ritenuto che la durata fosse quella giusta, perché altrimenti il rischio era quello di scadere in una certa ripetitività. Il gioco viene €15 come su steam e occupa poco più di 2 giga di spazio, al momento non è prevista una versione fisica. Far non è un gioco per tutti: se ci si aspetta di rimanere impegnati per ore o si cerca un gioco d’azione frenetico è meglio guardare altrove. Questo è un gioco che vuole raccontare una storia e che vuole far capire che i giochi spesso e volentieri possono essere una forma d’arte.

Attraversa un fondale inaridito disseminato dei resti di una civiltà in decomposizione. Mantieni la tua unica nave in movimento, supera numerosi ostacoli e resisti alle condizioni meteorologiche pericolose. Quanto lontano puoi farlo? Cosa troverai

– Padroneggia la tua nave: mantieni e migliora il tuo veicolo per superare numerosi ostacoli e pericoli naturali.

– Scopri un mondo unico: esplora un fondale desolato e desolato, segui le tracce della tua gente e trova reliquie ed edifici, che raccontano la storia di una civiltà in fuga.

– Vivi un viaggio suggestivo: lascia passare il cielo pieno di nuvole e fai attenzione al vento che spinge le tue vele verso l’orizzonte.

Recensione a cura di Latini Marco.

 

 


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.