PS5Recensione

DREDGE – Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso – Recensione

DREDGE – Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso – Recensione

DREDGE è un gioco Indie di avventura, bastato sulla pesca da traina con un’interessante componente narrativa single player, abbellito da piccole meccaniche puzzle e GDR, sviluppato da BlackSalt Games e distribuito da Team17, in uscita il 30 Marzo 2023, su PC, Ps4, Ps5, Xbox One, Xbox Series S/X e su Nintendo Switch. 

Per poter collocare DREDGE, in un contesto o in una categoria specifica, prima dobbiamo elencare le molteplici sfaccettature di cui esso si fregia, dato che questo piccolo indie possiede delle potenzialità nascoste,  racchiuse in appena 15 ore totali per poterlo portare a termine, fino ad un massimo di 30 per completare tutti gli obbiettivi al 100 %.DREDGE – Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso – Recensione

Meccaniche di gioco

In maniera singolare, vediamo mescolate tra di loro diverse meccaniche che nel complesso funzionano, senza appesantire eccessivamente l’esperienza occasionale, facendo letteralmente sorprendere il maniaco del completamento. Un titolo che fondamentalmente getta le sue basi in un gioco di  pesca da traina, con una storia decisamente cupa a tratti inquietante e macabra. Fondendo gestione delle risorse, carichi e aggiornamenti del battello, tramite quest primarie e secondarie. avventurandosi in acque insidiose, portando a casa il bottino giornaliero che ci permetterà di guadagnare denaro e strumenti sempre migliori per esplorare in maniera capillare un’arcipelago misterioso, dove avvengono fatti alquanto strani, scappando di continuo, dalla notte profonda.


Il provato

Il provato generale, ha scatenato una serie di emozioni sia positive che negative, regalando il giusto pathos in ogni momento, avendo sempre la costante sensazione di trovarsi nel luogo sbagliato al momento giusto, catalizzando proprio la dualità che il titolo riesce a gestire con grande maestria. La narrativa tende a scoraggiare le imprese del protagonista con una serie di misteri sempre più intricati e profondi, mantenendo però, alta la componente gestionale del battello.

Il titolo riesce a  invogliare a spingersi oltre l’ignoto per cercare pescato raro e costoso, con il rischio di rimanere bloccati nella notte, tra luci strane e psichedeliche che tendono a far impazzire il protagonista. Nota dolente, l’eccessiva velocità di cambio del ciclo giorno/notte che obbliga in maniera smodata, a pellegrinaggi in porti sicuri.


C’era una volta un Pescatore …

La fatiscente storia di gioco, si apre con il nostro protagonista, un pescatore senza nome che vaga in mare aperto, colto da una burrasca improvvisa. Risucchiato con la sua piccola imbarcazione che in balia delle onde, viene trascinato a largo, in mari sconosciuti, perdendo conoscenza nel violentissimo impatto che lo arena in una baia, al centro di un misterioso arcipelago. Di li a poco, si apriranno tutti gli archi narrativi.

Verremo così, salvati dalla guardiana del faro che, con occhio attento, ci troverà privi di sensi sulla spiaggia. Ci spiegherà di esser capitato a Midolla Maggiore, una strana cittadina costiera, situata sull’isola principale di un vasto arcipelago non segnato sulle mappe, quasi come apparso dal nulla.

Nel riprendere i sensi, ci accorgeremo che la nostra imbarcazione è andata inevitabilmente distrutta, elemento poco rilevante. Verremo “calorosamente” accolti, dal sindaco della cittadina che con fare amichevole, ci offrirà la possibilità di lavorare per lui, donandoci un piccolo battello appartenuto al vecchio pescatore della città, misteriosamente scomparso in circostanze ignote.

Da qui in poi, cominceremo a scoprire, poco alla volta, tutti i misteri che stringono in una morsa angosciante gli strani abitanti incontrati tra una battuta di pesca e l’altra, intrecciando storie e trame che ci porteranno alla scoperta di ogni anfratto del misterioso arcipelago. Durante la notte, cala in un’atmosfera di terrore, pervasa da presenze mostruose ed opprimenti che tenderanno ad instillare la pazzia nella mente del protagonista.


Struttura

Di base la struttura della storia, incuriosisce molto all’inizio del gioco, dando una carica non indifferente e voglia di scoprire ogni mistero. Nelle fasi più avanzate, si nota una certa  fiacchezza narrativa, lasciando in sospeso il giocatore in alcune delle molteplici vicende, andando a peccare di profondità, senza però inficiare un sistema di farming che a volte fa dimenticare questa leggera lacuna. Apprezzando le scorribande con il battello, unico elemento “action” del gioco che effettivamente si comporta come una visual novel, presentando personaggi e situazioni a cui rispondere con opzioni limitate e molto basilari nel contesto.

Tenendo comunque alto il livello di mistero in ogni fase di gioco che richiederà un po’ per essere interpretato nella sua interezza, tralasciando le fasi di navigazione notturna, dove avremo quasi sempre contatti con creature mostruose o fatiscenti quasi come fantasmi, senza però concretizzare mai una vera paura, slavata in un contesto cartoon che non imprime profondità emozionale. 


Come si guida questo coso ? 

Fare il pescatore si sa, non è un mestiere per tutti, poiché al mare bisogna dedicare passione ed impegno. Così il gioco vuole metterci in condizione di capire il lavoro marinaresco, con una struttura di gestione dell’imbarcazione, quasi come fosse un GDR blasonato.

Possiamo descrivere la navigazione nei mari molto piacevole, scandita dall’alternarsi di cicli notte/giorno,  che faranno variare l’orario in base ai nostri spostamenti. Cosa che si arresterà se staremo fermi, quindi al sicuro senza che il tempo passi, magari facendosi trovare in mezzo al mare con le tenebre profonde e senza un punto di riferimento luminoso.


La notte nel gioco, sarà il momento in cui in mare succederà di tutto, dall’attacco di strane creature, alla presenza di entità che cercheranno di prendere il possesso del carico della stiva. Infatti le uniche armi che avremo contro il timore e la pazzia, misurata da un pratico indicatore, saranno le luci montate sull’imbarcazione e le boe di segnalazione lungo la costa delle isole. Queste ultime  ci permettono di ritrovare la via per il porto più sicuro dove passare la notte, dormendo o semplicemente modificando le parti strutturali del nostro mezzo.

Pescare che passione

Sin da subito entreremo in contatto con le meccaniche di pesca che saranno il fulcro dell’intera esperienza, in quanto con quest’ultima, avremo modo di vendere tutto il pesce nei villaggi, ottenendo denaro ed attrezzature, via via sempre più complesse e efficienti per un lavoro molto più redditizio. In mare ci saranno degli spot animati dove potremo accostarci con la barca per iniziare a pescare, innescando di volta in volta un mini gioco differente basato sul tempismo e sulla precisione.


Ogni volta che cattureremo un pesce lo andremo a sistemare nella stiva, facendo attenzione al posizionamento, poiché sistemando pesci ed altre attrezzature in modo impeccabile, avremo maggiori possibilità di carico, massimizzando così i guadagni in fase di vendita della merce.

L’inventario infatti, viene riproposto come una rivisitazione di quello di Resident Evil che tramite un sistema a blocchi, si aveva la possibilità di stivare più armi e oggetti in base all’orientamento geometrico all’interno di un perimetro limitato.

Pescare strane creature

Tutto ciò, complicherà ulteriormente le cose, dato che ogni creatura pescata, avrà la sua forma e dimensione, creando possibilità di incastro innumerevoli, obbligandoci a fare delle scelte di carico, fino al porto più vicino per scaricare la merce e quindi avventurarsi per un’altro viaggio. Ogni tipologia di pesce poi, ha il suo valore di vendita, aumentato da diversi fattori, tra cui quello di riuscire ad avere una specie mutata dello stesso tipo che però a volte risulterà davvero troppo facile da ottenere. DREDGE – Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso – Recensione


Moli e porti dei paesi tuoi 

Le strutture come moli di attracco e porti, giocheranno un ruolo fondamentale per l’economia e lo sviluppo della tecnologia che ci consentirà varie possibilità di pesca e l’incontro di nuovi personaggi che ci affideranno i loro casi. Cosi vengono aperte ramificazioni narrative, scandite dalle missioni principali e secondarie. Nello specifico, ogni volta che approderemo in un villaggio o su di una chiatta itinerante, avremo diverse funzioni di cui potremo servirci, tra cui la vendita del pesce e di preziosi trovati nei relitti, una pratica officina per aggiustare i danni strutturali ricevuti allo scafo e un pratico negozio dove acquistare attrezzature per la pesca o pezzi per migliorare gli equipaggiamenti. DREDGE – Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso – Recensione

Equipaggio o equipaggiamento ?

La gestione delle attrezzature di bordo si dividerà in categorie tra cui:

  • Canne e Lenze: strumenti necessari al fine di una pesca efficace in ogni tipo di luogo, infatti ve ne saranno di diversi tipi sbloccabili tramite ricerca ed aggiornamenti del battello;
  • Motori di bordo: Regoleranno la velocità nominale del battello e potranno essere comprati eseguendo ricerche ed upgrade del battello;
  • Reti a strascico: Grandi reti montate sul battello per pescare quantità enormi di pesce, ognuna adatta ad un tipo di luogo specifico;
  • Luci si bordo: fari e fonti di luce che ci aiuteranno a non perdere il senno durante la notte, illuminando la via davanti a noi;

Tutto ciò, potrà essere acquistato dai vari mercanti in giro per l’arcipelago. Inoltre proseguendo con il gioco si potrà accedere ad una sezione di potenziamento di tutti gli arnesi da pesca, ricercando in apposite sezioni tecniche i progetti sbloccabili tramite alcuni ingranaggi acquistati o trovati tra un’esplorazione e l’altra.


Gestione delle risorse

La struttura della gestione delle risorse è decisamente semplice da apprendere e molto divertente da mettere in pratica in ogni uscita in mare aperto, sperimentando sempre nuove combinazioni di pesca, con strumenti facilmente potenziabili, a patto di reperire risorse da “dragare” da fondale marino, atte alla costruzione di versioni sempre più potenti di ogni arnese.

Spesso avremo la sensazione di star dimenticando qualcosa, o magari, non avere un’obbiettivo preciso ma con le ore di gioco, cominceremo a masticare un sistema solido nella sua semplicità. Avremmo preferito una mappa interattiva da poter consultare con più chiarezza, magari spuntando i luoghi di interesse con marcatori in grado di farci riconoscere in maniera immediata i punti di spicco che spesso finiremo per dimenticare dovendo ricercarne l’ubicazione più e più volte. Anche se tutto ciò lascia molto spazio all’esplorazione, molte vicende muoiono in maniera anonima non costituendo un fattore in grado di aumentare la longevità generale del titolo.


Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare

DREDGE si lascia amare molto, sotto diversi aspetti, tra cui il comparto di gestione tecnica del mercantile, la ricerca e lo sviluppo di nuovi dispositivi ed arnesi per vari tipi di pesca e le atmosfere equivoche che si trasformano da cupe ad inquietanti. Ogni aspetto va preso per quello che ci viene proposto, ovvero un’avventura che unisce un intreccio di misteri in salsa visual novel, con un comparto ludico che diverte, coronato dalla possibilità di poter tener traccia, delle nostre collezioni ittiche, registrate in un pratico diario di bordo che farà la felicità dei completisti.

DREDGE - Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso - Recensione

Molti aspetti riguardanti le missioni secondarie e le trame che le distinguono rimangono blande e lasciate un po’ andare, senza spingere quel senso di inquietudine a diventare vero terrore o sconcerto. Ci troviamo davanti ad un titolo da avere assolutamente, sia per il coinvolgimento, sia per la semplicità generale che favorirà uno stile di gioco più riflessivo e pensato. I ragazzi di BlackSalt Games hanno fatto davvero un buon lavoro, perorando il mondo di gioco graficamente appagante con musiche a suon di fisarmonica che lasciano entrare nel pieno mood marinaresco.

 

DREDGE – Pesca e Terrore in un arcipelago miserioso – Recensione

Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.