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Outlast trials – Ansia e terrore – Recensione

Outlast trials – Ansia e terrore – Recensione

Outlast trials è un horror in prima persona opera di Red Barrels, pieno di ansia e terrore. Il primo Outlast uscì nel settembre 2013 per Windows e nel febbraio 2014 per PlayStation4, nel giugno 2014 per Xbox One e per finire nel 2017 per Switch , era un survival horror in prima persona particolare e abbastanza originale. Il sequel Outlast 2 uscì invece nel 2017, nel 2014 inoltre uscì un contenuto scaricabile per PC e PlayStation 4, Outlast: Whistleblower, un DLC che si svolge in contemporanea con il gioco principale. All’epoca il team riuscì a conquistare un bel pò di fan. Il team con questo nuovo capitolo ha abbandonato la struttura classica per avere una collezione di missioni rigiocabili e slegate fra di loro narrativamente parlando. Outlast 2 uscì nel 2017.

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Un breve prologo

Il primo capitolo era ambientato in un manicomio che si trovava a Munt Massivem nel Colorado, la struttura era stata riaperta dalla Murkoff Corporation. E’ il 2013 e vestiamo i panni di Miles Upshur un giornalista freelance che dopo aver ricevuto una soffiata si reca nel vecchio manicomio per indagare sui fatti che stanno accadendo e riportare la verità. Arrivaro nella struttura trova cadaveri e sangue ovunque, pazienti fuori di testa e impauriti a causa di una presenzaa invisibile che chiamano Walrider. Durante la sua esplorazione incontra un agente della Murkoff Tactical Division in fin di vita che lo esorta a fuggire per sopravvivere e attivare i comandi della stanza di sicurezza.

Allora Miles decide di seguire il suo consiglio e di scappare ma si trova difronte Chris Walker, un paziente grosso e cattivo che lo aggredisce, poco dopo incontra anche un altro paziente vestito da prete, Padre Martin che dopo averlo drogato lo trascina nei sotterranei per trasformarlo in un apostolo messaggero per rivelare la presenza del Walrider al mondo intero.

Andando avanti Miles scopre che i pazienti del manicomio sonoo stati sottoposti a degli esperimenti scientifici con delle nanomacchine per indurre dei sogni lucidi in cui è stato inserito il Walrider. I azienti che non risultavano idonei ne uscivano sfigurati e fuori di testa più di prima. I pazienti hanno preso il controllo della struttura e hanno ucciso tutti i dipendenti della Murkoff sterminando anche le squadre armate dell’organizzazione grazie al Walrider.

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DLC Outlast: Whistleblower

Non vado oltre nei dettagli della trama perchè magari qualcuno che non ha mai giocato il gioco vorrà farlo e goderselo e magari anche giocare il DLC e il capitolo 2 con protagonista Waylon Park, informatore misterioso che aveva inviato la soffiata a Miles Upshur nel primo capaitolo. Il DLC è ambientato nei sotterranei nello stesso momento in cui scrive l’email al giornalista e viene chiamato a risolvere un problema col Motore Morfogenico e al suo ritorno rova l’ispettore della Murkoff, Jeremy Blair che ha scoperto la sua email e lo fa internare nel manicomio e lo fa sottoporre a dei test. Si ritrpva imprigionato e grzie a lui comincia la rivolta dei pazienti e si ritrova perseguitato, incontra anche lui Padre Martin e Chris, da Frank Manera il cannibale e dal maniaco sessuale Giuskin.

Il DLC si incrocia col primo capitolo e infatti vedremo anche alcuni punti dove passa il protagonista principale. Dopo varie vicissitudini Park riesce con qualche aiuto a scappare e quando è pronto a caricare tutto il materiale insieme ad un nemico della Murkoff, Simon Peacock che lo invita a riflettere, decide di pubblicarlo pur conoscendo i rischi.

Outlast 2

Outlast 2 uscì nel 2017 ed è il sequel del primo capitolo. Blake Langermann è un giornalista che insieme alla moglie Lynn vagano nel deserto dell’Arizona per indagare sull’omicidio di una donna incinta nota come Jane Doe. Dopo un incidente in elicottero i due si seprano e Blacke va alla ricerca della moglie, esplora un villaggio (Temple Gate) abitato da una setta cristiana fanatica e squilibrata che pensa che la fine del mondo sia vicina. Questa gente è in preda ad istinti sessuali e omicidi. Infatti il nostro protagonistra trova cadaveri di uomini, donne, bambini e animali macellati.

La setta aveva come Leader “Papa” Sullivan Knoth, chiamato il “nuovo Ezechiele”. Quest’uomo ha sequestrato Lynn e vuole ucciderla dopo averla torturata, Blacke riesce a trovarla e a fuggire, scopre inoltre, da un altoparlante, che Knot ha dichiarato che la donna è incinta e porta in grembo l’Anticristo e deve essere uccisa. Gli eretici guidati da Val entrano in gioco contro Knoth per difendere la donna e il nascituro. Blake ottiene l’aiuto di Ethan, uomo di Temple Gate che ha dei rimorsi per la cattiveria della setta. Man mano si scoprono altre cose e accadono tante altre cose. Fino ad arrivare a Black faccia a faccia con Knoth. Non vi racconto il finale perchè magari c’è qualcuno che non lo ha giocato.

Outlast trials

Ci troviamo dopo la Seconda Guerra Mondiale, 1959, c’è molta tensione tra popoli e governi e c’è il rischio di una Guerra Fredda. Ci sono gia state battaglie sottobanco e segrete, sperimentazione scientifica su esseri umani. Il nostro personaggio è un sensatetto, troviamo una locandina che riguarda un programma di rinascita. Infatti per raccimolare un pò di soldi si iscrive al programma non sapendo a cosa va incontro. La Murkoff Corporation ( multinazionale malvagia fino al midollo), appena qualcuno accetta il programma rapisce le persone o i “reagenti” per poterli usare per degli esperimenti macabri. Questa multinazionale ha come obiettivo la creazione di un sleeper agent, un soldato con delle capacità che vengono attivate a comando.

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Personaggio

La prima cosa è creare il personaggio, con un editor che ci consente di scegliere un volto e una capigliatura, niente di più niente di meno. Direi fin troppo scarno. Poi finiamo in un misterioso laboratorio dove degli scenziati impiantano un visore notturno sulla fronte dei malcapitati.

Finiamo in un capanno, una sorta di finta villa, ci sono dei manichini automatizzati e una voce fuori campo che ci indica una strada da percorrere. Dobbiamo decostruire la nostra vita, distruggento documenti e cancellando la nostra identità con una serie di sequenze che fungono da tutorial. OOutlast trials - Ansia e terrore - Recensioneutlast trials – Ansia e terrore – Recensione

Hub

Da qui ci ritroviamo in un dormitorio che è anche l’HUB del gioco, una sorta di prigione con delle stanzette che somigliano a delle celle per ogni “cavia”. Possiamo decorare la cella, possiamo anhe acquistare delle attrezzature per ottenere le abilità speciali utilizzabili in multiplayer, farmaci, fumo accecante, stordimento e visione a raggi X. Qui possiamo anche interagire con gli NPC che possono fornirci dei potenziamenti permanenti e possiamo partecipare a delle sfide in dei mini giochi, come gli scacchi o braccio di ferro. In ogni momento veniamo spiati e tenuti sotto controllo dagli scenziati che analizzano i nostri comportamenti.

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Test

Ci ritroviamo a seguire una spece di terapia tramite un terminale al centro della stanza. In seguito entriamo in una navetta di trasporto e ci vengono dati degli obiettivi da superare per verificare le nostre abilità. La mappa di gioco è una ricostruzione dettagliata ed alaborata di alcuni luoghi con tematiche sociali precise. All’inizio l’obiettivo è semplice, non ci sono nemici molto particolari o difficili da superare, man mano le missioni diventano più complesse cosi come i nemici più ostici. La visuale durante le missioni è in prima persona, ci sono vari dettagli abbastanza macrabi degli scenari e tutto è ben costruito, le immagini sono nude e crude. Infatti troviamo manichini, anche di babini e delle volte si sfocia nel blasfemo. Outlast trials – Ansia e terrore – Recensione

Nelle varie missioni troviamo due Antagonisti che si alternano fra loro:
  • Il sargente Leland Coyle che è un mostruoso piedi piatti (poliziotto) armato di bastone elettrico e abbastanza agile.
  • Mamma Goosberry si aggira insieme a Mr. Flutterman, il burattino col trapano, è pronta ad eliminare le sue vittime, strappargli il volto e creare la maschera.

Fkinner Man invece è una creatura che si palesa solo quando veniamo sottoposti a delle tossine speciali e non abbiamo l’antitodo a disposizione, ci toglie energia costantemente.

Una volta che superiamo gli incarichi torniamo nella navetta e riceviamo una valutazione sulle nostre prestazioni e sblocchiamo il test successivo. Durante il completamento delle missioni otteniamo punti XP e componenti per le prove. I punti XP possono essere utilizzati sia per aumentare le abilità difensive.

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Gadget

Non abbiamo armi ne sistemi per combattere i nemici se non la fuga e il nasconderci. Il nostro personaggio è dotato di occhiali per la visione notturna con batteria. Queste ultime si scaricano rapidamente e i movimenti sono più snervanti. Possiamo trovare le batterie sparse in giro, sono sempre a portata ridotta e portare con noi al massimo tre oggetti e dobbiamo usarli con cura e parsimonia, si tratta di bevande curative, antitodi, batterie per il visore e pillole per ottenere una vita extra.

Inoltre possiamo anche scegliere se essere il tank del gruppo e poter stordire per più tempo i nemici o se essere un curatore e poter accecare i nemici o vedere per qualche secondo con x-ray e scovare i nemici al buio o attraverso i muri. Possiamo scegliere un gadget, ce ne sono quattro, da sbloccare e potenziare tra cui l’esplosivo ( si carica nel tempo) per stordire i nemici per un breve intervallo di tempo e per disattivare trappole.

Rigiocbilità

Per quanto riguarda la rigiocabilità ho i miei dubbi, mi spiego, dopo aver rigiocato alcune missioni più di una volta non mi sono sentita spronata nel farlo ancora. La terapia che facciamo settimanalmente è una sorta di loop, missioni identiche con modificatori extra in cui a volte non possiamo utilizzare degli oggetti o siamo limitati negli spostamenti tramite delle porte bloccate. Ogni missione richiede un bel pò di tempo, circa mezz’ora, per poi ritornare all’hub senza poter mettere in pausa (almeno in single player). O

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Conclusione

The Outlast Trials ha a suo favore una direzione artistica di tutto rispetto, personaggi e ambientazioni eccezionali e convincenti. Peccato non abbiano sfruttato al meglio il potenziale per quanto riguarda la rigiocabilità. Esteticamente è eccellente cosi come le tematiche delle ambientazioni e le sequenze du gioco. Il gioco gira a 60 fotogrammi al secondo in 4k e l’Unreal Engine 4 è stato utilizzato in modo sapiente. La direzione artistica ha dimostrato ancora una volta di avere talento realizzando scenari e creature in modo eccellente.


Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.