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Never Give Up, Quando il gioco si fa duro, i duri non smettono! Recensione.

Quando il gioco si fa duro, i duri non smettono! Dai creatori della brutale e amata serie web proviene l’ultima puntata di platform hardcore. Ogni volta che superi un livello, un altro elemento viene stratificato per renderlo ancora più difficile. Buzzsaws? Missili guidati? Never Give Up ha tutto questo e molto altro con oltre 150 livelli, enormi battaglie con i boss e la voce piena recitando nientemeno che Egoraptor. Dai pazzi ragazzi di Armor Games Studios che ringraziamo per averci fornito il gioco.

I giochi alla super meat boy non passano mai di moda, un po’ perché sono frenetici, ricchi di azione e soprattutto immediati, un po’ anche perché noi videogiocatori siamo masochisti e ci piace farci del male cimentandoci in imprese che hanno quasi dell’impossibile a discapito dei nostri poveri pad.

Never give up non fa eccezione. È un gioco difficile. Estremamente difficile. Davvero. Tanto da sconsigliarne l’uso in modalità portatile a meno che vi piaccia lanciare la vostra console ibrida come fosse un frisbee. Gli ingredienti del genere ci sono tutti: missili, trappole mortali, seghe circolari, spuntoni, blocchi, tutto ciò che occorre per farci a pezzi. In never give up impersoniamo un personaggio molto stilizzato e blu che deve affrontare una serie di mondi , ognuno dei quali è suddiviso in quattro ambienti ovvero stanze più lo stage finale che è quello del Boss. Stage finale che ha lo scopo di spezzare il ritmo ma che non è meno complicato. I livelli o le stanze che si affrontano prima di arrivare alla boss battle hanno una peculiarità che li distingue da ciò che si è visto finora in giochi di questo tipo. Ogni livello è composto da 7 sottolivelli che non sono altro che l’evoluzione e la complicazione della prima stanza cui accediamo.

Se questo da un lato è un aspetto originale perché insolito, rappresenta al tempo stesso un limite perché alla fine si ha l’impressione di affrontare lo stesso livello più e più volte e quindi di ritrovarsi troppo spesso nella stessa ambientazione. Una caratteristica che invece mi ha molto colpito di questo titolo è l’approccio assolutamente burlesco ed ironico da parte degli sviluppatori. Dopo svariati tentativi (e qui credetemi si muore veramente molto spesso)si sblocca la possibilità di arrendersi, da cui appunto il nome del gioco. Con questa opzione possiamo passare al livello successivo ma il gioco non ce lo perdonerà e durante tutto il resto del nostro percorso non farà altro che prenderci in giro ricordandoci i nostri fallimenti. Tanto che a un certo punto sarete quasi obbligati a tornare indietro e a completare quello specifico livello. Ma è tutto il gioco a essere permeato da questa ironia, a cominciare dal personaggio stesso e le battute che fa soprattutto quando sta per morire, o il fatto stesso che il nostro sangue sarà lì a tingere le varie trappole in cui siamo morti come memento e promemoria della nostra goffagine.

Il sonoro è più che accettabile nel senso che la voce del personaggio parlante in inglese è assolutamente irresistibile mentre le musiche dopo un po’ sembrano essere un po’ tutte uguali. Il level design, nonostante quel rischio di ripetitività a cui facevo riferimento prima, è buono e si attesta a livelli piuttosto alti, nei diversi livelli ci sono come detto una marea di trappole da evitare e missili da schivare ma ci sono anche dei punti dove dovremmo azionare delle leve per spostare dei muri o rimuovere gli ostacoli. Se ciò non bastasse, nei vari livelli ci sono dei passaggi segreti e dei collezionabili che ci aiutano a sbloccare dei costumi. Il tutto sembra funzionare piuttosto bene, i controlli sono responsivi al punto da avere quasi sempre la certezza che l’errore dipenda da noi e non da fattori casuali. Nintendo switch è la piattaforma ideale per questo tipo di giochi grazie soprattutto alla sua portabilitá. A condizione che abbiate una custodia bella resistente.

Il gioco occupa un giga e due di spazio e costa 13,39 euro, due euro in più rispetto alla sua variante steam ma con un rapporto qualità prezzo positivo. Se siete appassionati del genere, questo è un titolo che si colloca tranquillamente vicino a giochi come super meat boy oppure the end Is nigh, un titolo che vi farà sorridere mentre state imprecando.

Recensione a cura di Latini Marco.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.