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Deliver Us Mars – Riusciremo a sopravvivere su Marte? – Recensione

Deliver Us Mars, è un titolo adventure/puzzle game, uscito il 3 Febbraio 2023 su PC, Ps4, Ps5, XboxOne e Xbo SeriesS/X, sviluppato da KeokeN Interactive e distribuito da Frontier Foundry, diretto sequel del titolo Deliver Us The Moon ma tranquillamente giocabile senza la necessità di aver completato prima il sequel che racconta una storia successa diversi anni prima, facendo qualche piccolo riferimento, ricordante le vicende avvenute sulla luna.

 

 

Questo titolo ha il sapore della scoperta umana nei confronti dell’ignoto, avendo come focus principale una storia profonda, gettando le basi sull’utopia umana più grande di sempre: la scoperta dell’universo all’infuori del nostro pianeta che affascina e rapisce la mente dell’essere umano, inevitabilmente cercando risposte tangibili alla fame di conoscenza, facendosi strada in un mondo dove solo le menti più brillanti riescono negli intenti più grandi, facendo luce sui misteri della creazione cosmica, attraverso l’unica lingua universale: la scienza.

 

Proprio grazie ad essa, sono avvenute tantissime scoperte che hanno portato al progresso e alla modernità, alimentando anche moltissime fantasie ed allegorie che hanno generato gli universi fantastici ed immaginari che tutti amiamo come un santuario inviolato dell’esistenza. Universi fantascientifici, creati su solide nozioni della fisica come Mass Effect per esempio, titolo iconico che romanza avventure spaziali e genere Sci-fi alla perfezione, se vogliamo, ispirato ai grandi del passato che tornano sempreverdi in ogni epoca come Star Trek o Star Wars, epopee galattiche con nuovi elementi che aggiungono sempre più tasselli all’immaginario umano.

 

Ma questo, è il caso di un’avventura che ha come punto fisso una narrazione molto più terrestre, fondata su di uno scenario plausibile e pre-apocalittico, in cui le risorse energetiche e tecnologiche scarseggiano, portando il pianeta terra ad un lento ed inesorabile collasso che spingerà i protagonisti, alla ricerca nello spazio di soluzioni energetiche alternative, quasi come nella trama di Interstellar, intraprendendo un viaggio disperato spinto da motivazioni personali che intrecciano vicende familiari ed alti propositi, quasi citando la famiglia Robinson in Lost in Space.

 

Storia

Ci caleremo nei panni di Kathy, la più giovane della famiglia Johanson, aspirante astronauta e genio di famiglia, figlia di Isaac Johanson, un brillante scienziato dalle doti fuori dal comune che ha ideato un sistema di “arche auto sostenibili” per prevenire o addirittura debellare le problematiche energetiche della terra che sta lentamente morendo.

Nel corso degli tempo, vivremo flash back dell’infanzia di Kathy ed il padre che la amava tantissimo e momenti reali, indice che gli eventi stanno per prendere una piega inaspettata; Il padre di Kathy che spesso faceva viaggi sulla luna per costruire le Arche, astronavi altamente tecnologiche in grado di sopperire alle carenze energetiche mondiali, porta con se la figlia, in una vicenda che comincia sulla luna.

 

 

Nel tentativo di un sabotaggio, Isaac si vede costretto a fuggire dalla base lunare dove stava lavorando alacremente, portando con se Kathy che però incredula non riesce a capire cosa stia succedendo, dato che la fuga compromettente ha fatto scattare l’allarme in tutta la base spaziale, dove i due vengono inseguiti da un manipolo di astronauti capeggiati da Claire, la sorella maggiore non che figlia primogenita di Isaac, brillante astronauta in carriera che per qualche motivo oscuro vuole fermare l’apparente follia e piano di fuga del padre.

Ma gli eventi non vanno come Isaac aveva progettato, perché nel bel mezzo dell’inseguimento, Kathy inciampa separandosi dal padre a cui non rimane che scappare decollando nello spazio, portando con se i frutti del lavoro di una vita con alcuni astronauti complici.

 

Tanti anni dopo,  Kathy diventa membro effettivo della WSA, nel quale ricopre il ruolo di astronauta e scienziata, cercando nonostante tutto, ancora segnali del padre ormai scomparso da tempo; proprio in questa occasione, alla base viene assegnata una missione di massima priorità, dato che un segnale sconosciuto proveniente da Marte captato dalla base è riconosciuto come segnale proveniente dalle Arche; il capo militare dell’area da il via al recupero repentino delle risorse disperse con l’eventuale cattura immediata dei traditori che hanno sottratto tali risorse all’umanità.

Così la vita di Kathy cambierà per sempre, affrontando un lungo e pericoloso viaggio alla scoperta del pianeta rosso, ricordando ogni attimo passato con il padre e ricercandolo in ogni ricordo, chiedendosi il perché, il padre avesse commesso un gesto tanto disperato da diventare un traditore dell’umanità.

 


La trama del gioco si fa amare tantissimo, dal punto di vista descrittivo, puramente incentrato sui fatti e gli eventi successi, scatenando una serie di conseguenze catastrofiche, puntando sempre al punto di vista personale di Kathy, con missioni interamente basate sui dialoghi e le interazioni familiari passate e presenti, in grado di rendere partecipe il giocatore, sempre in constante conflitto tra le azioni e i sentimenti.


 

Tutti i misteri celati dietro una trama apparentemente occlusa da dei fitti misteri, si palesano poi arrivati su Marte, suggestivo pianeta esplorabile che sarà il custode dei misteri svelati intorno ad una trama ben strutturata che però affretta moltissimo sul finale, lasciando un po’ di amaro in bocca, dato il calibro di una storia che avrebbe avuto l’opportunità di articolarsi meglio in un sistema che complessivamente funziona ma dura troppo poco.

 

Per finire la storia, serviranno non più di una decina di ore, con la possibilità di rigiocare i capitoli approfondendo gli avvenimenti tramite l’ottenimento di tantissimi collezionabili ambientali che spiegheranno meglio la lore di gioco.

 

Gameplay

Il titolo, è incentrato moltissimo sugli enigmi ambientali, ben pensati e spesso davvero molto impegnativi, sull’esplorazione del pianeta e sulla narrativa con moltissimi elementi flash back che ci faranno tornare indietro nel tempo, fino si primi momenti che hanno fatto si che il legame tra Kathy e Isaac diventasse cosi forte.

 

 

Nello specifico, gli enigmi più presenti, saranno quelli di spostamenti di segnali radio chiamati MTP, emessi da generatori di potenza, posti vicino a delle antenne i quali, fatti collidere con speciali strutture, attiveranno interruttori, comunicazioni o apriranno portali di vari generi in grado di farci proseguire nella storia.

La visuale in molte occasioni sarà in terza persona ma alcune volte, avremo la possibilità di passare in prima persona per alcuni enigmi o parti della storia che richiedono una visione chiara del da farsi.

Potremo perfino guidare un rover marziano tutto nostro, per poterci spostare da un’area all’altra e ci sarà data la possibilità di scalare pareti di roccia con delle piccozze e tantissima pazienza (si tantissima perché le fasi di scalata sono molto tediose e legnose).

 

Una Squadra ed un drone per amico

In tutte le nostre peripezie, avremo sempre con noi, una mascotte preferita, dato che ad accompagnarci nella missione non ci sarà solo Claire, ma ci saranno anche Sara e Ryan due giovani ed esperti astronauti ingaggiati per la missione.

Porteremo con noi l’onnipresente drone chiamato Ayla, dalle fattezze di una palla senziente con delle terminazioni sporgenti semoventi; sembra di aver a che fare con uno “spetto di Destiny 2” il quale funge da protettore e consigliere del proprio padrone.

 


Infatti proprio con Ayla, potremo effettuare delle azioni di scansione, sblocco portelli e altri tipi di azioni legate a doppio filo con enigmi e risoluzioni di rompicapo.


 

Non è tutto, perché a volte il gioco metterà la nostra pazienza a dura prova, e non solo perché ci saranno diverse tipologie di enigmi che ci daranno filo da torcere, bensì per la presenza di bug strutturali clamorosi che a volte faranno triggerare; dato che il gioco non presenta salvataggi manuali, spesso e volentieri con un salvataggio automatico nel bel mezzo di una caduta, rivivremo in loop eterno il momento del nostro sbaglio, costringendoci a ricominciare il capitolo dall’inizio, facendoci perdere molto più tempo del previsto.

 

Grafica

Premesso che la versione provata è quella Ps5 , posso dire con tutta franchezza che è inaccettabile che su console di ultima generazione ci sia un livello di dettaglio poligonale dei personaggi così rudimentale e povero di definizione, con i volti dei personaggi che assumono smorfie davvero inquietanti, cosa che non succede però con le ambientazioni naturali ed artificiali, che sembrano foto realistiche , con effetti particellari di buon livello; purtroppo nel conteso i personaggi sembrano poco armoniosi rispetto al contesto complessivo grafico, in cui sono realizzati ambienti spaziali, pianeti e panorami in maniera decisamente migliore.

 

Sonoro

Il gioco non presenta un doppiaggio in italiano, tuttavia con il doppiaggio inglese siamo davvero ad un ottimo livello recitativo (accompagnato dai sottotitoli in italiano), avendo sempre la sensazione di immersività nei dialoghi e nelle emozioni che traspaiono in maniera magistrale.

Un po’ meno bene per le colonne sonore, i rumori ambientali e tutto ciò che riguarda gli effetti sonori, spesso e volentieri sembra che ci sia poca atmosfera con piccoli intro carini ma molto dimenticabili.

 

Nel complesso il gioco risulta piacevole da giocare e immerso nel comparto narrativo che vede intersecare una buona storia in un contesto spaziale originale e drammatico al punto giusto. Non risulta mai davvero complesso ma mantiene il livello in maniera intermedia, senza mai stancare, tranne nelle poche sezioni di scalata su roccia con le piccozze che risulta davvero lenta e fastidiosa; si sarebbe potuto fare di più con i modelli poligonali dei personaggi che risultano troppo rudimentali, con alcuni bug che minano seriamente un’esperienza che si spegne fin troppo in fretta, lasciando poca scelta in termini di longevità, allungata poco di più se si intende fare una seconda run per trovare tutti i vari olo-messaggi ed i collezionabili lasciati indietro per approfondire ancora un po’ la storia.

 


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.