Recensione

Metal Gear Solid. (Ri)Vivi la leggenda.

Metal Gear Solid fu il gioco che scosse il mercato per oltre due anni prima del suo rilascio. Konami diffuse informazioni vaghe, ma l’idea che sarebbe stata un’avventura di proporzioni epiche era già nell’aria. Ma quando tutte le attese cessarono, Metal Gear Solid fu davvero all’altezza degli anni di “hype”? Scopritelo insieme a noi.

Metal Gear Solid è davvero una lezione di “stealth”. Dimentica di correre nelle stanze sparando all’impazzata, senza lasciare nulla vivo se non qualche ratto occasionalmente. Qui, vivere con la pistola equivale a morire con la pistola. Perché preoccuparsi di combattere le guardie quando puoi semplicemente sgattaiolare dietro la loro schiena, strisciare lungo i muri appena fuori dalla visuale delle telecamere di sorveglianza o nasconderti dentro a delle scatole?

A differenza della maggior parte degli art-director, Hideo Kojima sa davvero come raccontare una storia.

Sei l’agente segreto (in concedo) Solid Snake. La tua missione? Devi infiltrarti in una base militare artica che è stata invasa dai terroristi. Questi terroristi, tuttavia, sono membri della tua vecchia unità, un’organizzazione top secret nota come Fox Hound. Gli “Hound” sono in possesso di nuova arma ed hanno abbastanza testate nucleari per rimandare il pianeta all’Era Glaciale. La tua missione è infiltrarti nella base senza nient’altro che un binocolo e un pacchetto di sigarette, liberare degli ostaggi e scoprire se Fox Hound ha acquisito capacità necessaria a scatenare la minaccia a livello globale, ed in quel caso, fermarli.

Seguirete la storia tramite una serie (apparentemente “infinita”) di filmati, tutti estremamente ben resi utilizzando il motore di gioco senza bisogno di FMV per intasare il processo. Quando inizi a giocare, ti senti veramente in pericolo. Ci sono tanti modi in cui le guardie possono avvertire la tua presenza. Tra questi, il più pericoloso è, ovviamente, la vista. Se entrate nella linea di vista di una guardia o di una telecamera, parte un allarme. Fortunatamente, le loro linee di vista sono rappresentate da grandi coni sul tuo radar. Stai semplicemente lontano dai coni e nessuno ti vedrà. In aggiunta, se passi attraverso una pozza d’acqua o percorri una passerella di metallo, spari con un’arma, o colpisci un muro, le guardie vicine sentiranno il rumore e lo controlleranno. Seguiranno persino impronte sulla neve. Se sei stato individuato, un gruppo di guardie viene fuori dal nulla e inizia a giocare a guardia e ladri con te. Ciò avvia anche un timer in due parti. La prima parte è l’avviso di pericolo. Durante questo periodo, le guardie sono estremamente attente e si muovono furtivamente, sperando di trovarti. Se riesci a stare lontano dalla vista, inizia il secondo timer. Durante questo periodo le guardie non ti cercano abbastanza attivamente. Se riesci a rimanere nascosto fino allo scadere, le guardie cesseranno la ricerca come se nulla fosse successo. Ciò intacca un po’ il realismo ma è comprensibile che questo doveva essere fatto per scopi di gameplay (essere scoperto una volta e proseguire il gioco con tonnellate di guardie che ti alitano addosso non è il massimo).

L’altra parte del gioco è rappresentata da vari enigmi e boss. La maggior parte delle sessioni “puzzle” è parzialmente rovinata dalla tua radio, che non mancherà di richiamare la tua attenzione. Utile per far avanzare la storia, ma ti diranno sempre esattamente cosa fare dopo. Il che è un male. E’ impressionante la mole di dialoghi (tutti localizzati in italiano. Dalla qualità il più delle volte discutibile, ma sicuramente d’effetto). Spesso le indicazioni del colonnello spazieranno in perle del tipo: “Sbrigati, Snake! Siamo quasi fuori dal tempo!“. Questo Interrompe inutilmente il gioco e ti fa sentire, il più delle volte, come se fossi un bambino di otto anni con disturbo da deficit di attenzione invece di un killer addestrato… Anche se nessuno dei rompicapo è davvero difficile in alcun modo, averli enunciati prima ancora di averli iniziati può risultare fastidioso. Anche se il gioco ha più impostazioni di difficoltà, tutti soffrono di questo problema.

MGS non è certo privo di problemi, ma bisogna dire che si presenta estremamente bene ed è davvero divertente da giocare, anche se si ha la sensazione che il livello di sfida sia ridotto all’osso. Il controllo è estremamente ben concepito e la selezione dell’inventario è particolarmente elegante. Ma non pensare nemmeno di giocare a Metal Gear Solid senza un controller Dual Shock. Questo gioco è probabilmente il primo ad aver fatto davvero un uso perfetto delle funzioni di vibrazione. Una volta immerso nel mondo di MGS, onestamente ti senti come la star di un “spy-thriller”. Sia che tu stia silenziosamente spezzando il collo delle guardie o semplicemente pigiando il pulsante del cerchio mentre sei legato ad un dispositivo di tortura, ti senti davvero come se il destino del mondo fosse in bilico.

Menzione a parte meritano aspetti come grafica, sonoro, regia e boss fight. Potrei parlarne per ore, ma non riuscirei minimamente a riprodurre il “feeling” che l’insieme di questi elementi riescono a trasmettere al giocatore. Pochi titoli raggiunsero queste vette (citerei Resident Evil o Silent Hill) su PSOne, ma MGS ha sempre avuto una marcia in più.

Guardando oggi Metal Gear Solid, cosa vedremmo? Il gioco fu decisamente rivoluzionario in molti modi. Meravigliò con il suo modo di essere giocato e porta davvero il videogioco un passo più vicino a quello dei film. È, senza dubbio, un gioco di riferimento. Ma vogliamo davvero che i videogiochi siano come i film?

Ad ogni modo, grazie Hideo.

Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.