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The Suicide of Rachel Foster- Recensione

The Suicide of Rachel Foster, questo titolo tratta delle tematiche difficili e dolorose come il suicidio. Titolo sviluppato dallo studio italiano One-O-One Games e pubblicato da Deadalic Enterainment, avventura grafica punta e clicca in prima persona.

STORIA

Una giovane donna nel suo passato ha sperimentato la perdita e il dolore sulla sua pelle, la sua unica possibilità è stata quella di dimenticare per poter sopravvivere. La vicenda è ambientata nel 1993, la nostra protagonista Nicole sta cercando di restare a galla cercando di dimenticare tutto il dolore che ha nel cuore. Una vicenda in particolare ha colpito la sua famiglia rovinandola, un’adolescente “Rachel Foster” amante del padre di Nicole si è suicidata. Successivamente la nostra protagonista perde entrambe i genitori e la madre gli ha lasciato una lettera in cui chiede alla figlia di vendere il loro hotel, il “timberland” per lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti.

Nicole si reca al Timberland, dove non entrava da anni, per sbrigare tutte le formalità per la vendita. Una volta arrivata li viene colta da una tempesta di neve che la costringe a restare nell’hotel più tempo del previsto. Nicole comincia a girare per l’hotel desolato e piano piano scopre alcune informazioni che cominciano a fargli venire dei dubbi sulla morte di Rachel Foster e le fanno pensare che non è sola nell’hotel. Così Nicole decide di indagare e scoprire la verità anche se ciò risveglierà in lei tutto il dolore che ha dentro di se.

NARRAZIONE

La narrazione si alterna tra momenti di dolore e amarezza, è ben fatta, scorrevole e mai noiosa. A noi il compito di scavare nel passato e far rivivere i ricordi e i terribili episodi del suo passato.
Attraverso gli occhi e i gesti di Nicol possiamo vivere la sua storia. Nicole prova a fronteggiare le sconfitte e le difficoltà della vita ma è sconfitta in partenza. Nicole durante l’avventura viene afficata telefonicamente da un funzionario statale (Irving) che la deve assistere durante la tormenta di neve. Irving decide di aiutarla anch nella ricerca della verità.
Durante la nostra avventura verranno nominati vari personaggi come Leonard e Claire i genitori di Nicole, il reverendo Foster padre di Rachel e amico del padre di Nicole, Rachel la giovane suicida. E nel giro di qualche ora ricostruiremo un immagine di tutti loro.

Non vedrete scene di azione, il gioco è ricco di puzzle da risolvere, abbastanza semplici. Dobbiamo trovare degli oggetti nelle varie camere dell’hotel e interagire con gli oggetti che ci consentono di sbloccare la narrazione. Quest’ultima va avanti anche con le telefonate tra Nicole e Irving. A nostra disposizione abbiamo una torcia, la polaroid e un microfono che ci saranno utili per orientarci in alcune scene.

MECCANICHE

Le meccaniche sono semplici e minimali, permettono al giocatore di concentrarsi sulla storia e godersi l’esperienza di gioco in modo più coinvolgente. Complici i toni horror e paranormali riescono a mantenere l’attenzione del giocatore vigile. Ogni scena è un mix di inquietudine e angoscia anche grazie all’ambientazione e alla colonna sonora.

In un paio di scene avremo bisogno di farci luce con la polaroid ed è un pò scomodo. I salvataggi automatici sono un pò distanti uno dall’altro, infatti ne troveremo uno ogni nuovo giorno di permanenza nell’hotel. Anche se alcune giornate sono più lunghe di altre.

Le scelte che prendiamo durante i dialoghi non influenzano il finale, solo l’ultima delle nostre scelte determinerà il finale (sono due).

GRAFICA

La grafica è abbastanza cupa e scura. Le ambientazioni dell’hotel sembrano disegnate per creare ancgoscia nel giocatore anche grazie ai dettagli realizzati con cura. Gli oggetti sono disegnati minuziosamente e riescono a far rivivere gli anni ’80.

SOUND

Le musiche e gli effetti sonori completano il quadro insieme al doppiaggio, riescono a creare un’atmosfera immersiva. Somiglia molto a The Shining, soprattutto per quanto riguarda le scene.

Conclusione Personale

Per quanto mi riguarda The Suicide of Rachel Foster è un buon titolo. Le semplici meccaniche riescono a farti immergere di più nella narrazione e nelle temaniche che vengono affrontate nel gioco. Una delle pecche è la longevità, avrei preferito durasse di più (circa 5 ore) anche se riescono a raccontare bene la storia e tenere sempr ein tensione il giocatore. Lo consiglio agli amanti del genere e anche a chi vuole godersi un thriller avvincente senza doversi concentrare troppo sugli enigmi.

 

Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.