PS5RecensioneSony

Monster Hunter Rise – Si torna a caccia su Next Gen – Recensione

Monster Hunter Rise è un Hunting game RPG, sviluppato e distribuito da Capcom che torna in forma smagliante, questo 20 Gennaio 2023, su Ps4, XboxOne ed anche su console Next-Gen; PlayStation5 e XboxSeries S/X, chiudendo così il ciclo del titolo multipiattaforma che dapprima è stato esclusiva temporale, Nintendo Switch con data di lancio il 26 Marzo 2021, ed in seguito uscito su PC, il 12 Gennaio 2022.

 

 

Precisando inoltre che la versione testata è quella Ps5, che ha subito dei cambiamenti qualitativi altissimi, degni della versione PC, dato che abbiamo comparato il gioco, con l’ottima versione dapprima uscita su Nintendo Switch.

 

Per poter parlare degnamente di questo gioco che ha subito evoluzioni, cambiamenti ed innovazioni, dobbiamo prima però, fare dei corposi preamboli per piazzare al posto giusto, questa avventura che sembra diversificarsi parecchio, rispetto alla controparte Monster Hunter: World (con la sua espansione ICEBORNE ) ma in realtà innova, abbellisce ed ispira particolarmente, con le sue meccaniche più fluide ed immediate, piazzandosi in una posizione decisamente elevata in graduatoria.

 

Evoluzione nel tempo 

 

 

 

Da sempre la serie, ha voluto introdurre elementi distintivi ed innovativi, creando sempre nuovi metodi di caccia che fossero coinvolgenti, con meccaniche originali; basti pensare a Monster Hunter Tri e Monster Hunter 3 Ultimate, usciti rispettivamente su Nintendo Wii e 3Ds che introdussero i combattimenti acquatici che non hanno funzionato moltissimo nel complesso, data la difficile possibilità di colpire mostri molto veloci in acqua con scarsi risultati, però apprezzando l’impegnò artistico che ne è derivato. In Monster Hunter 4 Ultimate uscito per Nintendo 3DS invece, si era cominciata a vedere una forma rudimentale di cavalcatura dei mostri che però non dava controllo su di essi ma permetteva di danneggiarli considerevolmente. Passando per i più recenti Generations che introducevano gli stili di combattimento e le forme “deviant” dei mostri affrontati.

 

Cosa che non è successa in Monster Hunter: World che ha mantenuto una formula molto più semplice del gameplay, spingendo di più sotto l’aspetto grafico e sulla vastità delle mappe affrontate, mostrando i muscoli del motore grafico che in tantissimi hanno apprezzato, trasformandolo da un titolo prettamente di nicchia, in uno che ha coinvolto le masse, aprendo al grande pubblico un’esperienza che ha saputo conquistare anche gli scettici.

 

In quest’ultimo capitolo, Capcom sembra aver colto a pieno, la formula magica per riuscire ad attirare moltissimi giocatori veterani e nuove leve, fondendo insieme elementi classici della serie, innovando e snellendo alcune meccaniche troppo complesse, in favore di un titolo fresco ed immediato che garantisce un perfetto equilibrio di elementi.

 

Ma andiamo per ordine; sappiamo che Monster Hunter ha delle meccaniche di caccia ai mostri di varia natura e dopo la loro sconfitta, rilasceranno materiali necessari al crafting di armi ed equipaggiamenti migliori, di volta in volta, affrontando mostri sempre più pericolosi e coriacei.

Potremo contare su tantissimi elementi di aiuto, dai danni elementali inflitti da particolari armi, ai compagni di supporto che ci aiuteranno nella caccia, fino ad elementi ambientali da sfruttare a proprio vantaggio per intrappolare o danneggiare i mostri i maniera dinamica e fantasiosa in perfetto stile GDR.

Inoltre con le nuove meccaniche avremo a disposizione un multiplayer migliorato, così da affrontare molte delle missioni, in compagnia di amici o semplicemente con un gruppo di giocatori trovati nelle lobby, quindi con un matchmaking atto a completare alcuni incarichi molto difficoltosi in compagnia di altri cacciatori.

 

Storia

 

 

 

Le vicende narrate, si aprono a Kamura, un radioso villaggio dai colori ed atmosfere orientali, ispiratissimo al periodo del Giappone feudale, permeato di elementi che ricordano gli usi e costumi dell’epoca, facendoci capire di vivere in un piccolo insediamento ninja, il cui ecosistema si basa sulla caccia dei mostri, sulla pesca e sull’agricoltura; vestiremo i panni di un cacciatore novizio (opportunamente selezionato da un editor abbastanza fornito), appena nominato dal capo villaggio Fugen.

 

Ci risveglieremo nel nostro alloggio, chiamati a rispondere all’appello da due giovani ragazze “Wyverniane” (così chiamati gli abitanti del luogo), Minoto e Hinoa, il cui compito di attendenti e portavoce del villaggio, servirà per guidarci nelle varie missioni assegnateci.

Al cospetto del decano Fugen, un Leader dalle fattezze imponenti e solenni, verremo messi al corrente che i cacciatori hanno il compito di difendere il villaggio dalla “FURIA” un avvenimento che ogni cinquanta anni si ripresenta, in cui orde di mostri resi feroci da una strana frenesia, attaccano senza sosta il villaggio, lasciando terra bruciata dietro di loro.

Presto verremo a scoprire che con il ritorno della furia, un ferocissimo Wyvern chiamato il Magnamalo, farà la sua apparizione; dalle fattezze di un grosso drago quadrupede che si nutre dei mostri più piccoli come Arzuros, traendo forza da essi, diventando così, estremamente pericoloso per gli abitanti del villaggio.

Chiamati così, alla protezione dei cittadini, saremo aiutati da tantissimi NPC che avranno il compito di guidarci e supportarci, attraverso missioni di difficoltà e rischio sempre crescente, dandoci la possibilità di sviluppare il nostro equipaggiamento all’ acciaieria, un enorme tempio che svetta al centro del villaggio.

 

Missioni FURIA

 

Dopo un certo numero di incarichi, saremo chiamati alla difesa del villaggio attraverso missioni chiamate FURIA, uno degli elementi innovativi di questo titolo, ovvero missioni particolari svolte in delle arene situate all’ esterno del villaggio di Kamura, in cui saranno presenti trappole e dispositivi piazzati a difesa dei cancelli di ingresso, la cui distruzione da parte dei mostri sancirà il fallimento della stessa.

Avremo un po’ di tempo per pianificare le difese, allestendo sul campo di battaglia diversi tipi di dispositivi, tra cui balestre, cannoni, mortai, ammazzadraghi e altri tipi di dispositivi, prima che l’orda di mostri cominci l’attacco.

Con l’eliminazione dei mostri nella missione, la base crescerà di livello e volta per volta accumuleremo punti per evocare difese sempre più potenti, che potranno essere gestite manualmente da noi, oppure potremo schierare forze offensive e difensive automatiche che attaccheranno per noi nel momento in cui saremo impegnati a difendere altre zone dell’arena. Ogni missione si dividerà in ondate ( di solito da 2 a 5 ), ed ogni ondata avrà una difficoltà crescente.

Questa tipologia di missioni però, ha una particolarità che potrebbe essere identificata come un difetto che spezza l’armonia di tutta la formula; risultano decisamente noiose e tedianti giocate in single player, infatti negli incarichi di alto livello, risulta davvero difficile proteggere ogni area senza subire ingenti danni e la sconfitta arriva molto frequentemente, se non si fa molta attenzione alla pianificazione della difesa. Perfette infatti, da giocare con un team di cacciatori e decisamente molto più divertenti da affrontare in team, creando combo di azioni devastanti che suscitano in alcune occasioni un bel po di ilarità.

In queste tipologie di missioni, potremo anche affrontare dei mostri particolarmente feroci, chiamati APEX; saranno delle versioni molto più coriacee e potenziate dei mostri normali, elemento che richiederà un ulteriore pianificazione strategica di difesa, obbligandoci a rivedere bene la build del nostro PG.

 

Hub e mappe

 

 

Come accennato prima, il villaggio di Kamura fungerà da Hub principale, fornito di ogni struttura necessaria allo sviluppo del personaggio e alla pianificazione gestionale delle risorse materiali, utili nell’intera esperienza, quindi tra elementi comuni con gli altri episodi della serie, fare un elenco dettagliato dei luoghi e delle loro funzionalità e d’obbligo, per capire come muoversi senza rimanere spaesati, troveremo nel villaggio i seguenti servizi:

 

  • Hamon il fabbro – costui provvederà a craftare armi ed armature per il personaggio a patto di avere tutti i materiali necessari ricavati dai mostri o in giro per le mappe.
  • Hinoa la missionatrice – avrà il compito di affidarci missioni di caccia di difficoltà sempre crescente.
  • Yomogi la chef – provvederà a regolare la mensa del villaggio preparando dango (tipici dolcetti giapponesi a base di pasta di riso mochi), utili all’aumento delle statistiche prima di ogni missione.
  • Kagero il mercante – venderà oggetti consumabili utili per ogni tipo di incarico.
  • Senri il postino – regolerà le funzioni online del gioco comprese stanze hosting e party.
  • Fugen l’anziano – i capo villaggio a cui faremo riferimento ogni volta che porteremo a termine una missione evento.

 

Questi sono solo alcuni dei personaggi principali con cui avremo a che fare per tutta l’avventura, aiutandoli a compiere missioni secondarie, utili all’ ottenimento di equipaggiamento migliore e sblocco di vari elementi nella mappa, come accampamenti secondari.

Le altre strutture sono l’area della Gilda, dove potremo compiere le missioni Gilda, di basso ed alto grado ed aumentare di volta in volta il nostro grado cacciatore ( GC ); il nostro alloggio, dove sarà possibile riposarci e preparare il nostro equipaggiamento, la piazza compagni dove potremo assoldare al costo di moneta in-game, compagni Felyne e Canyne a volte indispensabili per il supporto medico o offensivo, in missioni single player.

Un occhio di riguardo, va anche all’ area di addestramento, luogo dove potremo provare tutte le tipologie di armi e di combo strategiche, addosso ad un povero Tetranadon robotico che non si limiterà ad incassare i colpi ma potrà essere impostato anche in maniera offensiva, in modo tale da rendere l’allenamento il più veritiero possibile, sia in single che in multiplayer così da inanellare svariate tattiche con la propria squadra preferita.

Le mappe esplorabili all’esterno del villaggio contano cinque biomi differenti, molto meno vasti e dettagliati della controparte MH: World, ma altrettanto divertenti ed interessanti da scoprire, in ogni loro segreto più remoto.

Ogni bioma (le cui zone numerate sono ritornate parte integrante delle mappe dopo esser state messe in disuso in altri capitoli della serie), sarà esplorabile per intero in maniera molto più tranquilla, dato che la meccanica della temperatura esterna è stata definitivamente eliminata (quindi con la completa assenza di bevande calde e fredde), non avremo più problemi di calo delle statistiche in ambienti gelidi o eccessivamente torridi.

Cosa che ci ha piacevolmente sorpresi, snellendo e fluidificando molto il gameplay generale, visto che quella meccanica risultava troppo survial e decisamente più complessa da affrontare per un pubblico più casual.

 

Come cane e gatto

 

 

I veterani della serie conoscono da sempre i simpatici amici che ci hanno sempre fatto da spalla, in termini di aiutanti tuttofare e combattenti al nostro servizio, quali i Felyne (o Palico se preferite) hanno sempre fatto; ora non si potrà che apprezzare una scelta tecnica ed artistica importantissima, perché sono stati aggiunti anche i Canyne, (o Palamute se volete) maestosi canidi destrieri che avranno un ruolo importante nel gameplay.

I nostri nuovi amici, potranno effettuare tutte le funzioni che già i Felyne facevano tempo orsono, tra cui raccolta oggetti, scalco materiali da mostri e difesa ed offesa in ogni tipo di scontro, a patto di settare le statistiche del compagno in maniera desiderata, in sinergia con l’equipaggiamento craftabile composto da 3 pezzi (elmo, busto e arma) potremo creare vari tipi di combinazioni strategiche che potranno portare vantaggi nelle cacce più impegnative.

Ma non e finita, perché i Canyne saranno eccellenti mezzi di trasporto, data la loro estrema velocità, potranno essere cavalcati per raggiungere zone molto lontane, senza consumare la barra della resistenza che scende ogni qual volta, il nostro cacciatore compirà un’azione evasiva o semplicemente scatti repentini.

Una meccanica ben pensata, dato che spesso le mappe richiedono spostamenti da un’area ad un’altra per l’inseguimento di mostri o per andare alla ricerca di risorse abbastanza rare, accorciando le distanze e velocizzando il processo di farming.

 

Filoscatto, Fildiseta e Filocaduta

 

 

Se c’è un cambiamento sostanziale nel gameplay, questo è proprio insito nelle azioni aggiunte dall’ insetto filo: un particolare animaletto insettoide che potremo controllare a nostro piacimento, trasformandoci in uno Spider – Ninja pronto a scattare in aria eseguendo rapide e rocambolesche manovre aeree per divincolarci dalle situazioni pericolose, o semplicemente librarci in velocità nell’etere, con una limitazione di utilizzi, pari a dei segmenti di una barra composta da  due filoscatti, aumentabili a tre cercando in giro, altri insetti filo che aumenteranno temporaneamente gli utilizzi massimi.

Queste creature, ci permetteranno di eseguire azioni azioni fildiseta, che a seconda dell’arma scelta avranno un tipo di attacco leggero o pesante molto diverso, che eccezion fatta per gli attacchi con le doppie lame che non ci hanno convinto più di tanto sia in estetica sia in efficacia, potremo inanellare combo micidiali e schivate repentine, in grado di mettere anche i mostri più coriacei alle strette, a patto di trovare la giusta finestra di attacco, poiché alcune sequenze non saranno sempre semplici ed intuitive da portare a termine.

Mentre in situazioni di difficoltà, potremo effettuare manovre di recupero quando verremo colpiti, infatti subito dopo aver incassato un colpo sbalzante, avremo una possibilità di recuperare postura con una filocaduta, trasformando a nostro vantaggio la manovra aerea per piombare all’attacco sul wyvern ignaro.

 

Rodeo o … corrida..?

 

 

Le azioni con l’insetto filo però non si limitano solo alle azioni fisiche o tecniche, bensì ci saranno particolarmente utili, dopo aver danneggiato diverse volte un mostro con abilità Fildiseta che indebolendosi, finirà inevitabilmente per arrendersi ad una rete intrappolante, permettendoci di cavalcare il mostro, facendogli compiere alcune semplici azioni prima che riesca a liberarsi dalla presa:

 

  • Cavalcatura Wyvern – ci permetterà di usare il  nuovo destriero come attaccante verso altri mostri, con colpi pesanti e leggeri, avendo la possibilità di schivare attacchi in arrivo.
  • Cavalcatura Wyvern: Punitore Cavalcabile – è una barra che si caricherà con gli attacchi inflitti ad altri mostri che una volta piena, ci darà la possibilità di sferrare un attacco devastante.
  • Cavalcatura Wyvern: lancia mostri – un’azione per infliggere danno alla cavalcatura che scagliata su ostacoli di vario genere, verrà indebolita e cadrà al suolo, dandoci un vantaggio tattico decisamente importante per mettere a segno delle combo.

 

Fauna endemica e Wyvern

 

 

Il mondo di Monster Hunter Rise, è popolato davvero di tante creature interessanti, frutto di connubi con mostri di vecchia data e new entry che fanno sempre piacere rivedere; per esempio, i regnanti dei cieli, sua maestà la Regina Rathian e il re Rathalos, eterni rapaci solcatori dei cieli che sono da sempre mostri iconici di una serie più che ventennale ma non sono gli unici che fanno capolino in un ecosistema così delicato e pericoloso, dato che sono stati presentati nuovi mostri, esclusivi di questo capitolo:

  • Gran Izuchi
  • Aknosom
  • Tetranadon
  • Somnacanth
  • Bishaten
  • Goss Harag
  • Almudron
  • Rakna – Kadaki
  • Magnamalo
  • Ibushi del vento
  • Narwa del tuono

Lasciando completamente a voi, la scoperta degli aspetti e delle caratteristiche peculiari di ognuno, per non fare spoiler e per non togliere il gusto di scoprire  potenziali interazioni con il mondo di gioco.

All’attivo il roaster dei mostri totali, si aggira intorno alla quarantina tra Wyvern normali e Draghi Anziani, con la possibilità più che certa di inserimenti nuovi, tramite missioni evento di vario genere rese disponibili da Capcom di volta in volta.

Ma i Wyvern da cacciare, non sono gli unici abitanti delle lande che andremo ad esplorare, poiché potremo fare affidamento anche su una cinquantina di creaturine che bazzicheranno senza meta nelle mappe, chiamate fauna endemica, divisa in categorie per tipi di differenti azioni compiute; composta da esseri di vario genere che catturati ci daranno la possibilità di attivare effetti di stato, potenziamenti o effetti ad area diversi. Per capirci, facendo un esempio pratico, potremo trovare in giro spiriuccelli di vario colore che potenzieranno i nostri parametri di base come vita, attacco, difesa, resistenza ecc.

Oppure potremo trovare creature che inabiliteranno o infliggeranno effetti di stato ai mostri, o più semplicemente, ci doneranno punti e fortuna nelle missioni.

Un sistema molto articolato che ci porterà a gironzolare molto di più nelle mappe prima di arrivare alle mete dove sostano i Wyvern per arrivare in battaglia ben potenziati e pronti a tutto. Meccanica che inoltre incentiva moltissimo l’esplorazione, spingendoci a cercare anche il segreto più nascosto senza però stancare mai con una formula fluida che funziona parecchio.

 

Un Floretto per te !

 

Oltre a tutti gli equipaggiamenti visti nella serie di Monster Hunter, tra armi bianche, balestre, falcioni e kinsetti, fino alle armature storiche e quelle nuove, avremo una grandissima selezione che ci permetterà di creare una build ad hoc, cercando di ottimizzare il nostro PG con tutti i parametri definiti per il nostro stile di gioco, sperimentando anche nuovi modi di approccio, poiché il sistema ci invoglia a farmare di continuo per trovare la soluzione perfetta.

Soprattutto in missioni di altro grado e di grado GM, dove il potenziamento delle armature e delle armi tramite gioielli, talismani e sfere armatura, farà davvero la differenza poiché ci metterà in condizioni di perfezionare il tutto, confezionando uno stile che ci si addica per giocare in maniera agevole, dato che ci saranno missioni che metteranno a dura prova la nostra pazienza, soprattutto con i draghi anziani che non esiteranno a shottarci, se prenderemo alla leggera un combattimento che li per li si presenta molto impegnativo.

Avremo anche a disposizione dei talismani chiamati Floretti, in grado di influenzare le azioni degli spiriuccelli assorbiti durante le scorribande nelle mappe, conferendo diversi tipi di proprietà al portatore, beneficiando così di bonus significativi.
Strumento molto utile al perfezionamento generale di build ben bilanciate, che ci sproneranno a trovare sempre la giusta combinazione per ogni situazione.

 

Una grafica che non ti aspetti

 

Il titolo è stato sviluppato, con il motore grafico RE Engine, lo stesso usato per lo sviluppo di Devil May Cry 5, e già dai tempi dell’uscita su Nintendo Switch, ha sorpreso parecchio, viaggiando sui 30 fps fissi, senza alcun tipo di sgranatura o perdita di qualità grafica ma adesso, su console di ultima generazione, la grafica ha fatto un’ulteriore passo in avanti, eguagliando quella su PC , sopratutto sulla versione ps5 che comparata a quella Xbox Series X si è rivelata qualitativamente superiore sia in termini di frame rate che in termini di risoluzione, anche girando a 120 fps.

Tutto ciò è stato strutturato in modo impeccabile, con una pulizia delle texture magistrale, lasciando ben pochi dubbi, sulla qualità eccelsa di come è stato gestito il porting.

Sono state introdotte nei menu delle feature per la regolazione manuale avanzata della grafica, non solo permettendoci di gestire la qualità, il frame rate e i parametri di luminosità e contrasto ma anche quei parametri specifici che di solito nessuno ha la possibilità di variare perché presettati dal gioco stesso. Ad ogni modo, il gioco viene arricchito di dettagli, ombre e luci gestite quasi perfettamente dal protocollo HDR.

Nulla da dire sul design di gioco che rimane perfetto così come è, dagli albori del suo debutto nell’ ormai lontano 2021, arricchito dalla possibilità di giocare con le risoluzioni e i frame rate molto performanti, poiché chi dispone di dispositivi video dalle alte prestazioni, potranno scegliere se far girare il gioco a 1080p x 120 fps oppure a 4k x 60 fps.

Cosa che sembra rimanere stabile anche giocando in multiplayer, dove le cose si complicano in fatto di scene piene di elementi che appesantiscono parecchio il carico grafico, risultando piacevole, forse con qualche impercettibile perdita sui frame ma nulla di eccessivamente dannoso per l’esperienza complessiva.

 

È davvero Next – Gen ?

 

 

Analizzando la versione Ps5, possiamo notare che in generale le cose sono state fatte bene, l’audio 3D funziona e convince sulla profondità dei suoni e delle direzioni, facendoci percepire chiaramente le traiettorie di attacco di alcuni mostri, rendendoci la vita più semplice con le missioni di alto grado; le funzionalità del controller Dual Sense, sono state sfruttate pochissimo, dando giusto dei feed sulle armi da fuoco, tipo archi e balestre che creano quel picco resistivo di rinculo e tensione delle corde ma nulla di eccessivamente eclatante che sprecano un po’ le potenzialità aptiche che avrebbero potuto implementare in maniera più efficace.

I caricamenti praticamente inesistenti, rendono l’esperienza pulita, veloce da assimilare e eccezionalmente fluida nel complesso, quasi sembrando un titolo nuovo rispetto alla controparte Nintendo.

Le implementazioni multiplayer con dei menù rapidi più facili da raggiungere, rendono ancor più facile connettersi con amici e visitare sessioni di altri giocatori, sfruttando anche il supporto party che semplifica le cose, dal momento in cui la chat vocale dell’edizione 2021, non era presente per degli evidenti limiti strutturali della Nintendo Switch.

La totale doppiatura con testo a schermo in Italiano, ci consola sul fatto che il gioco ha solo doppiaggio audio inglese e giapponese, quest’ultimo aspetto però positivo, perché si amalgama perfettamente con l’essenza e la localizzazione dell’opera, resa ancora una volta una scelta azzeccata.

 

Impressioni generali

 

Questo immenso lavoro di adattamento e porting su console Next – Gen, ha dato i suoi frutti in maniera inaspettata, assaporando ogni singolo miglioramento in un titolo che era già quasi perfetto a distanza di quasi due anni dal day one.

Capcom ha fatto un lavoro incredibile, basandosi su quello che già c’era, smussando gli angoli e migliorando un piccolo grande capolavoro che ha venduto tantissimo e continuerà a farlo nel prossimo futuro.

Tutti i dettagli curati, con prestazioni decisamente più altre e le piccole ma ottime introduzioni e migliorie, fanno di questo capitolo di Monster Hunter una pietra miliare su ciò che si fonderà in futuro; le basi sono gettate saldamente. E non vediamo l’ora di mettere le mani anche sull’espansione in uscita in primavera 2023 (Monster Hunter Sunbreak), che sicuramente infiammerà gli animi, rendendo unico quello che già fino ad ora è stato fatto in modo speciale.

 

 

Monster Hunter Rise, si presenta un’opera completa, capace di coinvolgere anche i neofiti della serie, con una storia lineare ma ben scritta, coinvolgente dal gameplay accattivante e con qualche colpo di scena davvero interessante; si poteva fare decisamente di più con i feedback aptici ma siamo ben lontani, dal dire che ci sia qualcosa che non funziona bene.

 

 

 

 

 

 

Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.