Switch

La produzione di Nintendo Switch è incerta per il prossimo anno

Nintendo non se la sta passando bene. In un resoconto finanziario reso pubblico da Nikkei, con un’ intervista con il presidente Shuntaro Furukawa, si riporta che la compagnia ha subito un calo dei profitti del 22,9% nel periodo tra l’ aprile e il giugno del 2022.

Le spiegazioni vanno ricercate in una carenza dei semiconduttori che vengono utilizzati durante la produzione delle Nintendo Switch. Fortunatamente non sarà una situazione destinata a restare in eterno. Furukawa, tutto allegro e ottimista, ha rassicurato la stampa convincendola a credere in un miglioramento per la prossima estate, ma non è questo il punto.

La compagnia è sicura di quante console riuscirà a produrre entro quest’ anno, ma per quanto riguarda l’anno prossimo? È qui che Furukawa si dimostra incerto. Non ci sono dei dati che lo possono far intuire e non è chiaro quali componenti potrebbero scarseggiare. Al massimo il boss s’è limitato a dire:

 

“Grazie alla collaborazione di vari partner commerciali, siamo sulla buona strada per un miglioramento della produzione per la seconda metà di questa estate. Ma parlando delle previsioni di vendita di 21 milioni di unità per l’anno fiscale che finirà nel marzo 2023, abbiamo solo una chiara visione su come sarà la produzione quest’anno. Andando oltre, le cose risultano incerte”.

 

In seguito ha affermato che, anche se i costi di produzione dovranno cambiare, non ci sarà nulla di cui preoccuparsi perché i prezzi di tutte le console della famiglia Nintendo Switch resteranno uguali a quelli attuali.

 

“In futuro il modello OLED continuerà a essere meno profittevole rispetto alle altre Switch” ha detto Furukawa “I costi logistici sono indubbiamente aumentati  non solo per le spedizioni aeree, ma anche per quelle via mare. Quindi stiamo pensando a che cosa possiamo fare.

Lo yen debole potrebbe essere visto come un beneficio per Nintendo visto che una quota così ampia delle nostre vendite avviene oltre oceano, ma all’estero sono aumentati anche i costi del marketing e del lavoro. Per risolvere questo problema, stiamo effettuando più acquisti di inventario in valute estere.”

 

Fonte

 

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊