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OkunoKA – Recensione

OkunoKA – Recensione

Abbiamo atteso con impazienza questo titolo. Noi del team di Nextplayer.it abbiamo seguito da vicino lo sviluppo di OkunoKa fin dagli albori, per mesi, potendo soltanto immaginare da qualche anteprima qua e là quale sarebbe stato il parto finale di questa perla tutta italiana. Alla fine è arrivato e ci ha letteralmente spiazzati. Il team romano Caracal Games col suo nuovissimo titolo sbarcato IL 30 novembre 2018 su Nintendo Switch (e in previsione anche l’uscita per il prossimo anno su  PC, PS4 e Xbox One) ci porta a rivivere uno dei più classici canoni a cui la grande N si è sempre ispirata: un platform 2d coloratissimo, dalle atmosfere vivaci e leggere capaci di ipnotizzare grandi e piccini e tenerci incollati allo schermo. Ma attenzione, al di là della sua apparenza fanciullesca e quasi pucciosa, OkunoKa sin da subito ci farà ripiombare coi piedi ben saldi al pavimento di casa… perchè è spietato, intransigente e il margine di errore che concede è pari a zero. Quindi, armatevi della vostra più efficiente tisata rilassante, meglio se tibetana,  fatevela tripla e magari buttatela giù endovena perchè ne avrete bisogno. Seriamente.

In OkunoKa ci ritroviamo in un (quasi) fiabesco mondo degli spiriti dove il malefico Os ha rubato le anime degli altri animali, così da infondere la vita nelle sue macchine assassine: scopo della sua follia formare un vero e proprio esercito meccanico. Ad opporglisi è un eroe senza macchia e senza paura dotato di poteri eccezionali…almeno in teoria, in quanto a tal proposito bisogna lavorarci un po’: Ka, il nostro protagonista, è al dato di fatto un essere pigro e goloso che passa le sue giornate a dormire e a mangiare anime nere… sta già simpatico anche a voi, vero?

Nonostante combatti costantemente contro sonno e fame, un pò come tutti noi,  Ka è in grado di compiere dei grandissimi balzi, manipolare acqua, fuoco ed elettricità così da crearsi delle piattaforme di fortuna per superare gli ostacoli più insidiosi. Peccato che possa agire su di un solo elemento alla volta e debba scegliere costantemente quale tenere allo stato solido, con spesso a disposizione solo brevi frazioni di secondo. Questo esserino peloso e dalla lingua lunga in poche parole incarna l’unica speranza per la sua foresta… e sì, la cosa non sembra molto promettente. Comunque sia, il suo obiettivo è sempre lo stesso in ogni livello: raggiungere un’anima nera, posta solitamente nella zona più impervia e pericolosa: ovviamente.  Purtroppo per noi, Ka non è particolarmente resistente e gli basta essere semplicemente sfiorato da una trappola o da un nemico per smaterializzarsi e riapparire all’inizio del livello e da qui che l’efficacia della tisana tibetana citata poc’anzi  sarà messa a dura prova.

La storia di per sè non è fondamentale, farà capolino soltanto alla fine di ogni regno per aggiornarci un pò sugli eventi, per un totale di quattro regni, ognuno composto da 20 stage diversi e uno più ostico dell’altro… e se siete così temerari da voler giungere al boss finale, sappiate che nonostante nel primo regno il livello di sfida sia abbastanza calibrato, appena scomparirà il tutorial sarà tutta un’altra storia. Il gameplay metterà alla prova ogni singolo nervo del vostro corpo, non mancheranno boss fight, livelli segreti, collezionabili e sbloccabili, così come ci imbatteremo in ostacoli impervi e in ogni tipo di diavoleria, animata e non: dalle semplici pareti costellate di spine alle creature semi-robotiche che si muovono per conto loro. Vi ho già detto che non ci sono check-point?  Ecco… prenotare una visita dallo psicologo non potrà farvi che bene.

Con OkunoKA ci renderemo subito conto che il tempo è il perno principale dell’intera esperienza: tutto si gioca sul filo del rasoio, il benchè minimo sbaglio non è concesso, conta anche il più infinitesimo millisecondo perchè proprio in esso, nei nostri riflessi e nella tempistica risiede l’esito finale: vivere o morire. E morirete, tante, tante ma veramente tantissime volte… ma come si dice, si impara dai propri errori, o almeno così dovrebbe essere. L’essenza di questo gioco risiede infatti  nel platforming più puro, in cui è necessario calcolare alla perfezione ogni singolo salto e spostamento, pena (ovviamente) una morte ingloriosa e la necessità di ricominciare lo stage dal principio. I ragazzi del team hanno strutturato l’avventura perché fosse pienamente fruibile su Nintendo Switch, adattandosi a meraviglia ai ritmi della mobilità: tutti i livelli del gioco, pertanto, sono completabili – idealmente, e sottolineo idealmente – in pochi secondi, a patto di possedere doti sovrumane e i riflessi di un felino.

Nella pratica le dinamiche da trial & error si faranno immediatamente evidenti e prima di giungere al traguardo dovrete memorizzare ogni trappola, piattaforma o supporto semovente che ostacolerà il cammino del piccolo Ka.

Non fatevi neanche sfiorare dall’idea di poter giocare a OkunoKA in tarda serata, magari dopo una lunghissima giornata di lavoro o di studio, perchè state già partendo col pide sbagliato. Ottenere il successo in questo titolo richiede una grandissima concentrazione e prontezza di spirito perchè pagheremo cara ogni singola svista, ogni piccolo angolo di schermo non attenzionato al momento giusto, ogni salto calcolato male e ci ritroveremo, bestemmie e calendario dei Santi alla mano, punto e a capo.

I livelli di per sé non sono lunghi, visto che se completati senza pause di riflessione richiedono mediamente una ventina di secondi, ma come già detto le innumerevoli morti potrebbero allungare il tempo necessario al completamento per ciascuno di essi fino a dieci minuti o anche un quarto d’ora, dipende dalla vostra dose personalissima di pazienza (tisana tibetana, mi raccomando, meglio se da piante officinali provenienti dall’ altopiano dell’Himalaya). Già dal secondo mondo, quello desertico, la complessità degli stage si alza notevolmente e a quella strutturale si aggiunge il meraviglioso sistema di piattaforme multiple ideato dai game designer.

Passando ai comandi, con L ed R sui joycon si attivano e disattivano delle piattaforme che potremo far sparire per passarci attraverso oppure usarle come base di atterraggio o trampolino. Nei livelli più semplici ne troviamo solo una tipologia, ma andando avanti troveremo due o addirittura tre tipologie di piattaforme disattivabili che vanno ad aggiungere un ulteriore step alla già elevata difficoltà, come se fino a quel momento fosse stato tutto una passeggiata di salute. Non basterà infatti semplicemente attivare o disattivare al momento giusto, ma anche attivare quella giusta, il tutto avendo a disposizione poche frazioni di secondo per prendere una decisione ed agire. Ve lo dicevo, da brivido.

A fare da contraltare ad un gameplay punitivo e sadico, ci sarà una direzione artistica dai colori sgargianti, quasi onirici. Tutto è stato disegnato a mano, dai fondali alle piattaforme ai personaggi, portandoci in un mondo coloratissimo, vivace e rilassante. Altrettanto perfetta la colonna sonora che accompagnerà il nostro viaggio, che passa dalle musiche più tranquille dei livelli standard  a quelle più frenetiche per i livelli più adrenalinici e i boss. Caracal Games quindi ha svolto un ottimo lavoro non solo dal punto di vista tecnico, ma anche stilistico, tratteggiando un mondo di gioco colorato e convincente, caratterizzato da forme cartoon davvero particolari e da una cura generale che non fa rimpiangere le produzioni internazionali.

Concludendo, noi come già detto abbiamo seguito e amato questo titolo ancor prima che vedesse la luce e, a ragion veduta, abbiamo avuto il giusto intuito. OkunoKa è per noi straconsigliatissimo, metterà alla prova le vostre abilità di apprendimento, la sfida che corre sul filo di ogni pixel in pochissimo tempo diventerà una sfida personale con se stessi che vi terrà incollati allo schermo e ai joycon stage dopo stage. Ribadendo il concetto iniziale, OkunoKa trae fondamento dal principio del prova muori riprova e rimuori finchè non impari a memoria ogni singolo balzo, finchè non eviti per il rotto della cuffia l’ultimo millesimale errore che ti costerà la vita, ma la bellezza di questo titolo sta proprio nell’indiscussa soddisfazione che si ha a completare ogni singolo stage. L’essenza di OkunoKa infatti non è altro che questo: ansia, brividi lungo la schiena e tensione alle stelle in un crescendo di adrenalina che toccherà il suo apice quando la morte infausta si abbatterà sul nostro amatissimo Ka e ci ritroveremo a fissarlo di nuovo al punto di partenza… ed è li che dovremo mantenere i nervi saldi e stretti in mano i joycon per non spiaccicarli al muro che ci sta proprio di fronte…. ricordatevi che costano parecchio.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.