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Serial Cleaners – ripulire scene del crimine non è mai stato così divertente – Recensione

Dopo cinque anni dall’uscita del primo episodio, Serieal Cleaners ci riporta all’interno di un videogioco in cui l’azione stealth è ancora una volta il fulcro dell’esperienza, ma viene finalmente elevata offrendo una versatilità senza precedenti. Dopo aver passato moltissimo tempo in compagnia di Bob e dei suoi nuovi 3 “colleghi” siamo pronti a spiegarvi perché se avete amato Serial Cleaner non potete in alcun modo farvi sfuggire anche questo scoppiettante sequel, nel quale Draw Distance (sviluppatore) e 505 Games (publisher) ci dimostrano che ripulire scene del crimine non è mai stato così divertente.

Facciamo il punto della situazione

Le vicende che ci introdurranno a Serial Cleaners ci portano dritte al 31 dicembre del 1999, un anno che molti di noi ricorderanno sicuramente grazie alle grandi aspettative sull’inizio di un nuovo millennio ed il conseguente panico scaturito dal leggendario Millennium Bug. Per i quattro protagonisti indiscussi di questo nuovo capitolo, questa ricorrente festa è stata un’occasione per guardare indietro e ricordare alcuni dei loro lavori più memorabili degli anni passati. Questo è il semplicissimo ma efficace incipit con il quale verremo introdotti lentamente alle vicende di gioco, capace di autocelebrare in un certo senso sé stesso e offrire ai giocatori che hanno già apprezzato il primo capitolo di scoprire nuovi retroscena e meccaniche su questo progetto pieno di potenzialità.

Come velatamente suggerito da quella semplicissima “s” aggiunta nel nome di questo sequel del capitolo uscito nel 2017, il protagonista principale Bob C. Leaner è stato raggiunto da altri addetti alle pulizie per formare una piccola troupe. Ci sono Vip3r, Psycho e Lati, che hanno ciascuno il proprio set di abilità molto particolare; competenze acquisite in una lunga carriera di onorato servizio al crimine organizzato, sempre lavorando rigorosamente nell’ombra. Vip3r è il componente tecnologico del gruppo, Psycho è (proprio come suggerisce il suo alias) una testa calda che porta con sé una motosega ovunque vada. Infine c’è Lati, l’atletica figura materna del gruppo, sempre pronta a sgattaiolare tra un passaggio segreto e l’altro e depistare i poliziotti con la sua bomboletta spray.

4 is better than 1

Serial Cleaners ti fa ripulire ancora una volta le scene del crimine, ma questo non è un tipo di lavoro di pulizia che può svolgere una qualsiasi ditta. Invece di rimuovere ragnatele e polvere, qui dovremo aspirare le enormi macchie di sangue (già presenti sulla scena o da noi causate), raccogliere corpi e prove per assicurarci che i nostri assassini non vengano nominati sospetti. Il tutto evitando la polizia di pattuglia in questo gioco stealth unico nel suo genere. Bob e il suo equipaggio hanno tutti abilità uniche e che gli permetteranno di affrontare le scene del crimine sempre con una strategia differente.

Bob può avvolgere i corpi per rimuoverli evitando di lasciare una scia di sangue quando li sposta, Vip3r può hackerare i dispositivi elettronici da un computer e causare così continui diversivi per non farsi notare, Lati lascia segnali spray sul terreno che possono distrarre la polizia. E poi c’è Psycho, la cui motosega può essere utilizzata per tagliare i corpi rendendoli più facili da trasportare. Ma forse più utilmente, può lanciare arti per mettere fuori combattimento la polizia e poi trascinarli negli armadi e nei bidoni per rimuoverli del tutto dal livello.

A parte l’aumento del numero di corpi e prove da raccogliere e poliziotti più aggressivi, il gameplay trovato qui è lo stesso in tutto. L’unica vera variazione viene dalle abilità del personaggio, e sfortunatamente non puoi scegliere con quale affrontare ciascun livello, tranne in alcuni casi specifici in cui potremo (anzi dovremo) far collaborare tra loro diversi membri della banda. Questo comunque non sarà mai un reale problema, poiché ogni scena del crimine è specificamente adattata alle loro abilità.

Amarcord videoludico

Mentre i nostri pulitori seriali ricordano la vigilia di Capodanno, intrattengono il gruppo con i racconti dedicati ai loro lavori più memorabili, che ovviamente il giocatore dovrà controllare in prima persona cercando di essere quanto più impeccabile possibile. Questo include i loro casi migliori, peggiori e più famigerati. Dovrai quindi rievocare questi casi come piccole vignette nel tempo. Un orologio digitale e una breve descrizione ti diranno da dove proviene quel caso particolare seguendo una narrativa non lineare decisamente molto intrigante.

Tra questi ricordi macchiati di sangue ci sono ovviamente anche i ricordi più dolorosi di ciascun membro della banda, pensati in un certo senso per empatizzare con loro e non vederli solamente come degli spietati criminali. Sperimenterai i retroscena di ciascuno dei personaggi nel corso della storia più ampia, e questi daranno molte spiegazioni su come questi personaggi siano finiti sotto l’ala di Bob e nella sua squadra di lavoro.

Tuttavia, anche questi momenti meno cruenti si trasformano in poco più che premere un pulsante sugli oggetti evidenziati o ascoltare lunghe chiacchiere tra i personaggi. E le storie che raccontano tentano di umanizzare questi personaggi con retroscena emotivi, ma tendono a sembrare semplicemente un riempimento non necessario del gioco. Se il gameplay non lo ha reso ovvio, questo è un gioco molto maturo e violento, nonostante le originalissime censure pensate per non rendere tutto eccessivamente esplicito.

Bello da giocare, bello da vedere, bello da ascoltare

Lo stile artistico unico di Serial Cleaners si ispira in maniera per nulla velata al periodo risalente a poco prima degli anni ’90. Il gioco base sembra piuttosto semplice nel suo comparto grafico ma in ciascun livello c’è una frequente sovrapposizione di disegni e annotazioni che rende l’interfaccia grafica molto più appagante ed originale. Questi banner dallo stile unico possono essere divertenti, drammatici o usati per indicare il raggiungimento di un obbiettivo in game, ad esempio la rimozione di tutto il sangue nel livello; se volete ottenere tutti i trofei ed il relativo platino fateci molta attenzione, poiché purtroppo non esiste la selezione dei livelli e se scapperete da un livello senza aver prima pulito tutto il sangue dovrete necessariamente ricominciare tutto il gioco da capo.

Dal punto di vista estetico dunque questo è un gioco dall’aspetto incredibilmente unico. Questo apprezzamento è esteso anche alla colonna sonora, che spazia tra molti generi musicali mentre affronteremo i diversi livelli, principalmente a seconda del ripulitore che staremo utilizzando; Vip3r ad esempio ha una colonna sonora chiaramente ispirata allo stile elettronico, mentre la musica di Psycho è un po’ più rock, ma è la parte jazz che suona meglio. Direttamente dal menu principale ottieni questo pezzo jazz notturno che aiuta davvero a impostare il tono di ciò che verrà poi raccontato.

Considerazioni finali

Serial Cleaners, nel complesso, è stata un’esperienza davvero piacevole e capace di rendere ancor più divertente il già ottimo gameplay di Serial Cleaner, elevandolo anche sotto il punto di vista puramente artistico. L’ho trovato sia stimolante che gratificante, con un gameplay che mi ha interessato in quanto fluido e sfidante, nonostante per natura non sia adatto a tutte le tipologie di giocatori (quelli poco avvezzi al genere per esempio). Per quanto riguarda PlayStation 5 non solo segnaliamo che il titolo risulta piacevole al pari di tutte le altre piattaforme sulle quali il gioco è stato reso disponibile, ma siamo abbastanza sicuri di come la sua formula assolutamente appagante si sposi in maniera pressoché perfetta con la filosofia del gioiellino firmato Sony, specialmente se siete dei cacciatori di trofei come il sottoscritto. Se amate i titoli dove l’avanzamento richiede impegno e dedizione vi consigliamo di farlo vostro quanto prima, anche senza aspettare alcuno sconto.