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Hyperforma – Recensione

Hyperforma, gioco puzzle arcade d’azione dalle ambientazioni cyberpunk sviluppato da Nord Unit e uscito nel 2018 su dispositivi mobili iOS, è finalmente arrivato per Nintendo Switch.

Il cyberpunk è una corrente letteraria e artistica nata nella prima metà degli anni ’80 nell’ambito della fantascienza ma in un’ottica pessimistica. Il cyberpunk tratta di scienze avanzate, tutto ciò che riguarda internet, l’information technology e la cibernetica ma all’aspetto tecnologico tipico della fantascienza, il cyberpunk aggiunge una forte connotazione politica e sociale.

HYPERFORMA

I romanzi cyberpunk sono ambientati in un futuro prossimo, in un mondo decadente e ipertecnologico dominato dalle grandi multinazionali . I protagonisti, in genere degli hacker, sono in costante fuga da questa cupa realtà e trovano la loro ragion d’essere in un mondo virtuale parallelo, il cyberspazio, teatro delle loro battaglie. È evidente che questo movimento abbia influito un po’ su tutte le arti a cominciare dal cinema, la scrittura, la pittura e persino il mondo videoludico. Hyperforma ci catapulta in un mondo futuristico e cibernetico in cui la nostra missione è quella di accedere a dei sistemi informatici misteriosi che sembrano essere stati lasciati da una civiltà antica.

DIVERSI GENERI DI GIOCO

Hyperforma è un gioco che mette insieme diversi generi, una sorta di mashup tra puzzle game e gioco arcade sparatutto in cui impersonifichiamo un hacker che deve liberare tutti i blocchi circostanti il nucleo centrale per potervi accedere e hackerare così il sistema. Il gameplay è quindi piuttosto originale, attraverso il tasto A in fondo allo schermo spariamo il nostro Avatar direttamente verso il nucleo , cosa che evidentemente è più facile da dire che fare perché dovremmo affrontare tutta una serie di ostacoli. Oltre all’attacco standard avremmo anche delle mosse speciali che potremmo attivare con il tasto X e che sbloccheranno diversi poteri come ad esempio la scarica elettrica che libera un tot di blocchi, il tasto che ci dà più potere e conferisce Maggiore Potenza al colpo di attacco standard oppure il potere che clona il nostro Avatar in modo da poter tentare di colpire il nucleo centrale da diverse angolature. Una delle caratteristiche più interessanti di questo gioco è la possibilità di ruotare lo schermo in modo da avere una visuale tridimensionale dei blocchi ed evidenziare punti deboli altrimenti non visibili e studiare una strategia per poterli colpire. Inoltre alcuni di questi blocchi sono muniti di particolari segni rossi che quando vengono colpiti sortiscono effetti diversi alcuni positivi altri invece deleteri. Ed è qui che entra in gioco una delle criticità di questo titolo: spesso ci si ritrova ad adottare una strategia particolare per liberare tutti i blocchi che circondano il nucleo centrale per poi dover capitolare e ricominciare da capo all’ultimo secondo per avere innescato uno di questi segni rossi . Questo può essere un aspetto particolarmente frustrante per un titolo che invece punta alla velocità e fluidità d’azione.

UN PUNTO DOLENTE

Altra criticità che ho rilevato in Hyperforma è una certa ripetitività di base, nonostante il titolo provi a introdurre una variante nel mondo dei giochi Arcade e degli sparatutto alla fine lo schema di gioco è un po’ sempre quello, c’è una certa sistematicità tra un livello e l’altro e l’approccio finisce per diventare il medesimo. Detto questo il titolo offre diversi spunti e qui c’è parecchio da apprezzare, in generale c’è una cura notevole in questo titolo a cominciare dall’ aspetto grafico molto curato e d’atmosfera, ci sono delle cutscene a supporto della storia, il sonoro l’ho trovato azzeccato e piacevole ma soprattutto consono all’ambiente cibernetico di gioco.

Hyperforma è un titolo che dà il meglio di sé in modalità portatile, tanto è vero che ha avuto un discreto successo sulla piattaforma mobile, occupa quasi un giga e 4 di spazio e costa €8, di poco superiore alla versione per iPhone/iPad. Nonostante possa essere a tratti ripetitivo, si tratta di un titolo che ammalia e affascina soprattutto per il mondo in cui è ambientato, un gioco che è la soluzione perfetta per il casual gamer o per chi in questo periodo di grandi uscite vuole fare una pausa tra una partita di Astral chain e di Dragon Quest.

La civiltà del passato è scomparsa, lasciando città vuote e l’Antica Rete. 256 anni dopo un investigatore senza nome scende nella sua fredda profondità.
Vi attende un viaggio in un cyberspazio infinitamente vuoto, ispirato alle opere di William Gibson, Dan Simmons e Peter Watts [tutti e tre scrittori di libri cyberpunk e fantascientifici NdR]

Recensione a cura di Marco Latini.

entrate nell’Antica Rete e scoprite i segreti di una civiltà scomparsa
– comunicate con le Interfacce Titaniche e hackerate le loro forme di difesa
– i segreti nascosti nella Rete vi aspettano
– epiche battaglie contro i boss
– sistema di progressione del personaggio: aumenta di livello per diventare più forte
– musica ed effetti sonori straordinari
– stile visivo squisito
– un approccio fresco alle meccaniche classiche dei giochi arcade


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.