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Oxford Internet Institute : “La dipendenza non nasce dai videogiochi”.

Quello della dipendenza videoludica è sempre stato un problema assai spinoso in una società come la nostra. Non è un caso che nello scorso maggio l’ Organizzazione Mondiale della Sanità l’abbia riconosciuta come una malattia. Una malattia che, eppure, riguarda un’ “arte” nata con il solo scopo di intrattenere, capace di far sorridere un bambino, di mettere da parte le preoccupazioni dei giovani e di far divertire persino i papà.

Tuttavia non c’è nulla di cui lamentarsi.

Difatti un recente studio della Oxford Internet Institute, svolto su mille ragazzi con la partecipazione dei genitori, dimostra quanto l’evidenza sia chiara.

La dipendenza non nasce dal videogioco. La causa si attribuisce, piuttosto, ai problemi sociali e psicologici che abbattono i giocatori.

A confermarlo è Andrew Przybylski,  direttore di ricerca che sostiene che le lunghe partite siano una conseguenza della volontà di soddisfarsi in termini di competenza, autonomia e appartenenza sociale .

Una vera e propria vittoria per chi criticava chi capiva male il problema. Pertanto non possiamo che augurare che tale linea possa essere seguita anche in futuro.

Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊