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Nintendo Switch, Recensione Dragon’s Dogma: Dark Arisen

Introduzione

Correva l’anno 2012 quando, in un mercato completamente saturo di sparatutto e produzioni sempre più simili tra loro, Dragon’s Dogma:  tirò fuori dal cilindro il suo peculiare action-gdr fantasy, Figlio di una stretta collaborazione tra i migliori producer della stessa casa produttrice e fortemente ispirato a diversi successi occidentali di quel periodo (quali Skyrim ad esempio). Detto ciò proseguiamo con ordine ed andiamo ad esaminare il titolo nella sua incarnazione più recente, ovvero l’edizione Remaster con quel Dark Arisen come sottotitolo.

Un po’ di trama
Il cuore dell’Arisen
Ci troviamo a Cassardis il nostro piccolo e placido villaggio iniziale, la dove la tranquillità quotidiana viene subito disturbata dall’incombere di un enorme drago rosso come il sangue, il cui intento è quello di strappar via il cuore dal nostro eroe di turno che, una volta privato del prezioso organo vitale, scoprirà non solo di essere ancora vivo, ma di possedere un legame speciale con la maestosa creatura. Dunque assunta la nuova indetità di Arisen, partiremo per l’intera Gransys in cerca di risposte.

Character editor e Classi
Finito il prologo introduttivo, verremo catapultati in un profondo e vario editor del personaggio: qui si potrà modellare l’Arisen a seconda  l’esigenza del giocatore, in quanto vi saranno tante caratteristiche fisiche da andare a modificare tra cui: sesso, altezza, larghezza, postura, occhi, capelli, voce, espressioni facciali e peso. Una volta creato il personaggio sarà il momento di scegliere una classe; da ciò ne determinerà lo stile di combattimento, l’equipaggiamento e le abilità iniziali. Le classi inizialmente saranno limitate alla sola scelta di mago, guerriero e arciere.
Tuttavia progredendo per l’avventura si potrà aver anche accesso a sottoclassi avanzate, grazie anche ad un efficace sistema di avanzamento tramite il rango della classe selezionata, utile per acquisire punti abilità esclusivi da assegnare al nostro personaggio. Ultima nota ma non meno importante: non temiate di sbagliare scelta! Dragon’s Dogma offre un sistema di crescita del personaggio molto permissiva, difatti, con una discreta somma di punti abilità potrete cambiare classe in qualsiasi momento, anche nel bel mezzo dell’avventura.


Le pedine 
Durante la sua avventura, l’Arisen sarà accompagnato da questa creatura proveniente dalla faglia, un essere dalle fattezze umane che, analogamente a quanto fatto con il protagonista, ci si potrà sbizzarrire con l’editor della creazione del personaggio, modellandola a piacimento e scegliendone anche una classe adeguata. Di seguito, l’Arisen potrà scegliere le restanti due Pedine di supporto (che altri non sono che Pedine principali create da altri giocatori, o generate a random dalla CPU) in qualunque momento del gioco, e potranno essere reclutate o sostituite sia entrando nella Faglia che incontrandole casualmente in giro per Gransys.


Il gameplay:
Esplorazione, avanzamento e sistema di combattimento
Dragon’s Dogma: Dark Arisen si presenta come un’Action-gdr open world dalla forte componente esplorativa: l’Arisen insieme alle sue pedine, sarà chiamato ad esplorare l’immensa Gransys in lungo e in largo e senza limiti: scalando monti impetuosi, percorrendo colline verdeggianti, infiltrandosi in fortezze nemiche barricate, attraversando foreste stregate, e tante altre insidie degne del miglior universo dark fantasy, dungeon compresi. Naturalmente qualora si fosse stanchi di percorrere lunghi viaggi a piedi,  il gioco offre un comodo sistema di Fast Travel (viaggio veloce) tramite l’ausilio delle pietre del teletrasporto dall’utilizzo pressoché infinito (nel gioco originale le pietre del teletrasporto erano monouso, dunque andavano riacquistare).


Riguardo alla progressione, il sistema di avanzamento della trama principale sarà abbastanza lineare (non mi soffermo oltre nel fornire dettagli per non incappare in sgraditi spoiler) discorso diverso per quanto riguarda le quest secondarie, che potranno essere reperite tramite apposite bacheche disseminate in giro per i villaggi e città principali.

Queste missioni daranno accesso a vari incarichi dalla natura varia quanto disparata: dalla banale ricerca di materiali, all’uccisione di un mostro raro, allo scortare un npc in una determinata meta; il compenso nel portare a termine tali incarichi sarà quello di riceve oggetti per l’inventario con allegata una discreta quantità di esperienza, utile per potenziare L’Arisen e la sua pedina principale.
Dragon’s Dogma si avvale di un sistema di combattimento veloce, frenetico e quanto mai spettacolare! dimenticate per un’ attimo la legnosità tipica dei titoli più blasonati Bethesda: in Dragon’s Dogma la frenesia nei combattimenti la fa da padrone (risultando a volte caotico, specialmente se nel party avete più di una pedina specializzata all’uso delle magie), proponendo soluzioni di combattimento quanto mai rare in un gioco di ruolo; Volete un esempio? Avete mai immaginato di salire sul collo di un Hydra per poi reciderle la testa? Oppure mirare all’occhio di un Troll, colpirlo, per poi scaraventarlo a terra? Bene, nel titolo Capcom dinamiche simili saranno onnipresenti, innalzando l’asticella della varietà degli scontri a livelli del tutto inediti per un action gdr.


Grafica
La magnificenza di Gransys in modalità portatile.
Sebbene fosse graficamente imponente già nella primissima incarnazione uscita nel 2012, Dragon’s Dogma soffriva di lacune tecniche abbastanza evidenti: un frame rate instabile, ballerino a tal punto da rendere i scontri eccessivamente confusi quanto caotici; e delle fastidiosissime bande nere che andavano a coprire una certa quantità di schermo… Riuscirà la versione Nintendo Switch a colmare queste lacune? Analogamente alle controparti PlayStation4 e Xbox One si; e ci riesce anche egregiamente! eliminando finalmente le dannate bande nere e mostrando un frame rate sempre stabile (ancorato a 30fps) con una risoluzione di 1080p in modalità dock ridotta a 720p qualora si scegliesse di giocare in modalità portatile. Nel 2019 il titolo si difende ancora bene, proponendo scorci visivi ancora oggi suggestivi. Ma il piatto forte della produzione rimane nella caratterizzazione del bestiario, che strizza l’occhio a svariate ideologie mitologie. Incontrare e scontrarsi con goblin, orchi, Troll, Grifoni, Hydra e naturalmente Draghi, sarà dunque all’ordine del giorno.


Verdetto e considerazioni finali
Passato un po’ in sordina, e ingiustamente sottovalutato a causa di titoli più blasonati, Dragon’s Dogma: Dark Arisen è un titolo che deve essere giocato almeno una volta nella vita, soprattutto se siete amanti del genere.
Giocare in modalità portatile un titolo Tripla A di questo calibro, ne valorizza questa versione rispetto alle altre, la dove sono vincolate ad essere fruite soltanto in modalità TV. Dunque fatelo vostro e giocatelo, soprattutto a fronte di un prezzo competitivo di soli 29,90€.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.

2 thoughts on “Nintendo Switch, Recensione Dragon’s Dogma: Dark Arisen

  • Maurizio

    Ottima recensione, avevo voglia di rigiocarlo e a 29.90 è pressoché mio

    • revolution

      grazie

I commenti sono chiusi