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The House of Da Vinci VR – Recensione

The House of Da Vinci VR – Recensione

The House of Da Vinci VR è il nuovo gioco sviluppato da Blue Brain Games, ambientato nella Firenze del Rinascimento, vestiamo i panni dell’apprendista di Leonardo Da Vinci, quando misteriosamente scompare, siamo noi che dobbiamo aguzzare l’ingegno e risolvere decine di enigmi che ci porteranno a scoprire la verità.

Come già successo con altri giochi, anche The House Of Da Vinci VR è stato trasportato da gioco standard a gioco per VR regalando quel qualcosa in più che i giochi VR riescono a regalare.

Benvenuti a Firenze

Iniziamo nelle vie di Firenze dove dobbiamo già iniziare a risolvere i primi rompicapi per entrare a casa di Leonardo, perché si sa’ da genio quale era, una semplice chiave sarebbe stata banale.

Iniziamo a guardarci intorno e non possiamo che restare affascinati dalla cura con cui è stata ricostruita Firenze.

Gli effetti di luce, le abitazione, tutto ci riporta nella Firenze rinascimentale.

I movimenti nel gioco, in genere come di consueto nei giochi VR, avvengono per teletrasporto: cioè spingendo la levetta analogica del VR Sense vedremo il punto in cui poterci teletrasportare.

Una volta rilasciata, ci ritroveremo esattamente in quel punto. In realtà in questo caso è ancora più circoscritta perché potemmo spostarci solo in punti stabiliti e indicati con una alone verde. Poco male visto che il fulcro del gioco non è l’esplorazione bensì la risoluzione di enigmi.

Nella casa di Leonardo

Come già detto il principale fulcro del gioco è la risoluzione di enigmi è puzzle. Questi sono ben studiati e alcuni piuttosto complessi, non ci riferiamo esclusivamente alla difficoltà, ma proprio alla complessità dell’enigma che spesso ha bisogno di più passaggi per essere completato. Tutto però risulta abbastanza intuitivo, useremo infatti le nostre mani per la loro risoluzione. Dovremmo per esempio allineare delle sezioni di un mappamondo per ottenere una chiave speciale. Questa andrà allineata e usata in un altra sezione per sbloccare il prossimo rompicapo.

Nel caso in cui dovessimo restare bloccati, il gioco ci mette a disposizione un tasto di aiuto che ci mostra un piccolo suggerimento.

Andando avanti otterremo dei poteri in grado di ampliare il gameplay: Attivando un piccolo interruttore nel guanto della mano destra otterremo una sorta di visione magica che ci fa vedere dei meccanismi nascosti con cui interagire che sarebbero stati invisibili ad occhio nudo.

Sul guanto sinistro invece avremmo una sorta di ingranaggio e ruotandolo potremmo andare avanti e indietro nel tempo per vedere ciò che è accaduto, questo sempre per risolvere i puzzle. Ad esempio ruotando l’ingranaggio potremmo vedere Leonardo che ha nascosto una pergamena, così facendo potremmo scoprire il luogo in cui è stata nascosta! E non solo! fermandoci al momento opportuno potremmo anche leggere cosa ci sia scritto su di essa e inserire questa combinazione nel puzzle.

Grafica e Tecnica

A livello tecnico ci troviamo di fronte ad una della produzioni più curate per VR, tutto è ricostruito nei minimi dettagli. Quel poco che si vede di Firenze è impressionante ed è un peccato non poterla esplorare di più. Qualche piccola critica la possiamo fare solo per quanto riguarda i controlli che abbiamo trovato qualche volta un po’ imprecisi, soprattutto quando bisognava fare dei movimenti di precisione con le dita.

In conclusione

The House Of Da Vinci VR è un titolo semplice, che svolge un compito e lo svolge benissimo! quello di portare un’avventura punta e clicca in VR. c’è ben poco da criticare se non qualche piccola imperfezione nei comandi e una storia non proprio originalissima. Per il resto è un titolo assolutamente da provare se siete amanti del genere e se possedete un VR. Inoltre essendo un titolo molto tranquillo è consigliato a chiunque soffra di motion sickness.

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Luca

Da sempre appassionato di videogiochi, ho iniziato con i primi giochi sul Commodore 64, fino a consolidare la mia passione con l'arrivo della prima Playstation. Questo mi ha portato a cercare lavoro presso Gamestop dove lavoro tutt'oggi. Adoro i giochi single player, soprattutto quelli con delle belle storie.

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