Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate- Recensione
Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate – Recensione
Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate, tutti conosciamo le fantastiche tartarughe Ninja, chi per i fumetti chi per i programmi TV,action figure e videogiochi. Il primo gioco arcade uscì nel 1989, mi ricordo perfettamente l’uscita di Battle Nexus 2 per PS 2 nel 2004, che mi ha fatto letteralmente innamorare. Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate è stato pubblicato originariamente nel 2023 per Apple Arcade ed è il primo roguelike che abbandona l’esclusività per iPhone con un porting per Switch.
Il combattimento è soddisfacente e le tartarughe vengono rappresentate egreggiamente e contribuiscono a renderlo uno dei migliori giochi TMNT in circolazione. L’universo in cui è ambientato questo capitolo è originale sembra ispirato ai fumetti TMNT di IDW, ben accolti, rafforzati dagli scrittori Tom Waltz e Kevin Michael Johnson.
Le nostre tartarughe sono eroi esperti, un misterioso cattivo rapisce Splinter e costringe i nostri eroi a superare delle prove contorte per riaverlo. Il misterioso nemico è Shredder, ritroviamo anche dei personaggi consolidati come “Nessuno” e “Slash”. E’ arrivata l’ora di sconfiggere il Clan del Piede e salvare il Maestro Splinter.
Personaggi
- Leonardo è molto abile con le sue katane gemelle, possiede un attacco speciale scattante e inizia con uno strumento shuriken;
- Raffaello ha una breve gittata ma vari potenziamenti ai suoi colpi critici e inizia con uno strumento rampino;
- Donatello ripristina la salute all’inizio di ogni combattimento e carica gli strumenti più velocemente, il che torna utile per il suo strumento difensivo;
- Michelangelo, il nunchaku gli conferisce la gittata più ampia e una maggiore possibilità di colpire più volte, completato dalla sua provocazione unica.
Dopo ogni stanza possiamo scegliere un potenziamento, che va da effetti elementali o di stato, a cose più semplici come la guarigione o una valuta speciale che puoi spendere in seguito per potenziamenti permanenti. Dopo aver ripulito ogni stanza, ai giocatori vengono offerte diverse ricompense casuali, come una delle varie valute. Tra le valute di gioco abbiamo lo scrap temporaneo e le monete del drago o del sognatore che persistono dopo la sconfitta. Spesso ho rigiocato i primi livelli per accumulare più moneta possibile, forse questo ai nuovi giocatori farà storcere un pò il naso. Io invece dico ai nuovi giocatori che rigiocare i primi livelli è un’opportunità per affinare la build e le abilità mentre gradualmente miglioriamo le statistiche.
La storia non è unica ma colpisce, esprime a pieno l’amore verso il materiale originale. Il punto vincente di questo titolo è il gameplay, oltre all’interpretazione unica dei personaggi che lo distingue dagli altri adattamenti. Qui non giochiamo più con un beat’em-up a scorrimento laterale in 2D ma in un roguelike.
Il loop
Proprio come in Hades, tutti i soggetti coinvolti sono consapevoli che c’è una sorta di loop in corso e che la maggior parte dei combattimenti con i boss sono rivincite. Inoltre i vari personaggi, principali e non, durante gli incontri si scambiano varie frecciatine. Questo loop è divertente da usare anche grazie ai vari potenziamenti e poteri che possiamo utilizzare.
Vi ricordo che i poteri sono collegati a ogni singola tartaruga, cosi come le abilità e possiamo sperimentare cosa più ci piace. Gli artefatti conferiscono vari vantaggi ai buff e incontri con i boss. Ci sono varie serie impegnative di progressivo rafforzamento con dei potenziamenti permanenti e scene di storia. I potenziamenti permanenti bisogna acquistarli con le monete di gioco, le monete drago.
Possiamo giocare solo con una tartaruga durante una corsa, ogni tartaruga ha delle abilità iniziali , abilità speciali e delle statistiche uniche. Donnie ad esempio recupera la salute quando entra in una camera, Raph ha una probabilità più alta del colpo critico.
Vi suonerà strano vedere i nostri eroi combattere da soli nella modalità giocatore singolo ma c’è anche la modalità cooperativa locale dove possiamo giocare insieme ad alcuni amici.
Il combattimento è veloce e soddisfacente e non è complesso. Ogni eroe ha il suo set di mosse incentrato su attacchi base, schivate, strumenti e una mossa speciale unica a cui aggiungere tanti buff e modificatori equipaggiati. Io mi sono concentrato nel livellare i miei personaggi e a completare varie run ma dopo un tot non c’erano molte cose nuove da fare o vedere oltre alle varianti occasionali dei boss. Infatti alcuni boss presentano forme uniche, ad esempio Leatherhead è affiancato dalle Punk Frogs e Karai. Quest’ultimo ha una modalità ombra che viene alimentata dalla rabbia.
La sfida
La vera sfida di Splintered Fate non inizia finché non sconfiggi il boss finale e sblocchi i Portali scintillanti. I modificatori sono casuali, quando completiamo una stanza appaiono e aggiungono delle condizioni brutali , tipo aumentare la portata degli attacchi dei nemici o aumentare i prezzi nel negozio. I Boss e i Mini Boss hanno simili sfide “Gauntlet” che aumentano la difficoltà. In più ci sono anche delle sfide “portale”, queste compaiono alla fine di quasi tutte le fasi finchè non ne scegliamo uno. Ottima offerta rischio/ricompensa. Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate – Recensione
Concusione
Splintered Fate offre un’esperienza roguelike soddisfacente, un’interpretazione dell’universo TMTN eccellente e un gioco moderno. Dai classici picchiaduro di Konami ai platform fighter e ora ai roguelike. La modalità cooperativa è fantastica anche se non stabilissima. La storia non è unica ma colpisce, esprime a pieno l’amore verso il materiale originale. Il punto vincente di questo titolo è il gameplay, oltre all’interpretazione unica dei personaggi che lo distingue dagli altri adattamenti. A mio parere Super Mega Evilcorp è riuscito a mantenere il gioco interessante e non posso non consigliare il gioco soprattutto ai fan, non potete non giocarlo.
Teenage Mutant Ninja Turtles: Splintered Fate – Recensione