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Split Fiction – Un gioco semplicemnte meraviglioso – Recensione

Split Fiction – Recensione

Split Fiction è un titolo d’azione e avventura, creativo e inventivo del team Hazelight Studios. Forse alcuni di voi sapranno che lo sviluppatore del gioco ha vinto vari premi come Gioco dell’anno nel 2021 con It Takes Two, viene difficile pensare che questo titolo possa deludere.

Trama

Mio e Zoe sono due autori inediti, si dirigono alla Raider Publishing per cercare di vedere le loro storie riconosciute. Purtroppo il signor Rider, CEO e titolare del gioco li attira in una simulazione delle storie dei due ragazzi. Purtroppo tutto è intuibile e prevedibile. Due giovani rivali che vengono costretti a collaborare.

Rider è il cattivo della storia ma è abbastanza incompetente, probabilmente se non ci fosse sarebbe stato uguale, o anche meglio. Probabilmente se fossero stati inseriti direttamente nella simulazione non sarebbe cambiato molto.

Comunque sia le due si ritrovano intrappolate nelle loro storie, non contenti per la reciproca compagnia. Per quanto riguarda Mio è una donna riservata e introversa, Zoe invece è estroversa e cerca di carpire informazioni anche personali anche quando parla dei suoi gusti sulla letteratura. Tra i due ci sono vari botta e risposta con battute e reazioni, anche esagerato. Non sorprende che ci siano effettivamente traumi personali più profondi che guidano entrambe le giovani donne, ma il modo in cui queste paure e sentimenti vengono tirati fuori sullo schermo attraverso le tue azioni è fatto in modo magistrale. Zoe e Mio devono usare i rispettivi poteri in tandem per aiutarsi a progredire. Questi poteri sono unici in ogni livello, che si tratti di trasformarsi in una lontra che respinge i piranha per sollevare una canna di bambù attraverso un guanto acquoso di piante mangia uomini o di azionare un flipper con un giocatore come palla e l’altro come pagaia e molto altro.

Gameplay

La diversità di Mio e Zoe, le loro diverse personalità e i gusti distinti rendono il gameplay vario. Abbiamo vari capitoli basati su mondi fantastici immaginati da Mio e sulle avventure fantasy e selvagge immaginate da Zoe.
Tante meccaniche, prospettive, temi e trucchi di gameplay tutti diversi.
A differenza dei personaggi e della trama il gameplay è molto meno prevedibile. Il gameplay in definitiva è intuitivo e reattivo.

Ambientazioni

Per quanto riguarda le ambientazioni fantascientifiche di Mio si prestano bene a delle sequenze invernali, infiltrazioni stealth e azione abbastanza divertente (in terza persona).
Invece un capitolo fantasy vede le due rivali allevare dei cuccioli di drago per difenderli dal divoratore di ragni, un gigantesco drago di pietra. Le due devono trascinare i giro le uova di drago attraversando paludi piene di enigmi e fortezze in rovina.

Un capitolo mette il duo al controllo di due dridi palla rotolanti, bisogna scavare e passare attraverso strette e intricate assi del pavimento e scattare da un muro all’altro. Una delle due è capace di magnetizzarsi su superfici inverse, l’altra invece si trasforma in minuscoli droidi ragno che possono fluttuare o entrare in spazi minuscoli. Questo si rivelerà utile anche per risolvere dei puzzle ambientali strepitosi, la palla si è trasformata in qualcosa di molto utile e direi che è un pò il picco dell’opera creativa del team.

Inoltre abbiamo vari cambi di prospettiva senza soluzione di continuità dall’alto verso il basso, scorrimento laterale e cosi via. Navigare nei vari labirinti a forma di palla utilizzando le abilità uniche di ogni personaggio per aiutare l’altro ad avanzare è semplicemente strepitoso e appagante.

I riferimenti ad altri franchise di giochi sono vari e molti sicuramente se ne renderanno conto subito non appena li vedranno.

Enigmi

Gli enigmi non sono ai troppo impegnativi da risolvere, riescono a mantenere l’attenzione e anche il divertimento al centro del gioco.

Combattimenti

In questo titolo non ci sono solo puzzle, infatti ci sono anche dei combattimenti con boss significativi alla fine di ogni livello. Per poter sconfiggere i boss i due devono collaborare e avere dei rapidi riflessi. Il movimento è costante, sono rari i tempi morti nel gioco e quando ci sono possiamo approfittare per esplorare e interagire con gli oggetti di scena.

Per esempio mi sono ritrovata a giocare a campana toccando un pezzo di gesso, anche se sono solo momenti di svago, non vengono premiati e non fanno progredire il personaggio sono comunque piacevoli.

Side Stories

Il team ha inserito dei contenuti sotto forma di Side Stories in cui ci sono delle idee molto creative. Ogni capitolo ha almeno tre o quattro Side Stories, ognuna di esse ci porta a tornare indietro per rivisitare i check point precedenti, ognuno di essi è accessibile dal menu. Qui troviamo vari momenti bizzarri e divertenti, a differenza della trama principale che a volte è troppo seria, con drammi e melodrammi tra i due. Queste Side mostrano, invece, il vero fascino del gioco e scenari stravaganti.

Le avventure autonome più piccole sono molto belle. qui Split Fiction sperimenta meccaniche e temi, ci da tante opzioni per giocare. Ad esempio all’improvviso mi sono ritrovata in una sorta di mercato magico, con incantesimi, pozioni magiche e palle di lana enormi.

Audio e sonoro

La colonna sonora è ambientale, purtroppo non è una di quelle colonne sonore che ti resta nella mente, a volte addirittura sembra inesistente. Il doppiaggio è normale, niente di impressionante, gli attori pronunciano le battute con competenza ma è tutto meccanico.

La scrittura è semplice, il cattivo è un uomo malvagio e avido senza motivazioni se non quella di fare soldi. Le storie di Mio e Zoe sono semplici e sembrano incomplete. Il legame tra Mio e Zoe è un semplice legame tra rivali.

Conclusione

Split Fiction è un gioco divertente, con un buon ritmo e dei buoni espedienti in continuo cambiamento, un gioco cooperativo di prim’ordine. Gli enigmi sono belli e creativi e l’azione è ben controllata. Non ci sono collezionabili,non ci sono punteggi ne progressioni di abilità. Abbiamo un’esperienza cooperative lineare e piacevole fino alla fine anche se avrei preferito avere dei collezionabili e un po di personalizzazione in più. La rigiocabilità la ottiene invogliando il giocatore a giocare con l’altro personaggio, viste le diverse abilità e stili di gioco distinti e ovviamente le loro storie diverse, le partite risulteranno molto diverse. In definitiva è una solida avventura cooperativa che ha dalla sua parte un gameplay divertente e vario, perfetto da giocare con un buon amico.

PS. Per giocare con un amico non c’è bisogno di essere in possesso di due copie del gioco, potete giocare grazie al Friend’s Pass online.
Per chi non lo sapesse il Friend’s Pass da accesso ai nostri amici online per provare il gioco completo con noi.

Purtroppo il gioco non è esente da glitch e da qualche muro invisibile.


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Giò

Sono appassionata di videogames sin da ragazzina ma ho cominciato a giocare più assiduamente da grande, possiedo tutte le console, amo i giochi che riescono a coinvolgermi e che sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted e Diablo. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.