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Zenith – Recensione.

Il mondo degli RPG è sempre stato molto serioso, sia che fossero quelli giapponesi a sfondo drammatico sia quelli decisamente più tosti e ruvidi occidentali. Il primo gioco che tentò di spezzare questa serietà fu A Bard’s tale, con il suo approccio assolutamente irriverente al genere. Zenith è un RPG d’azione, sviluppato da Infinigon e distribuito da BadLand Indie, che ha esattamente lo stesso obiettivo, ovvero quello di dissacrare certi mostri sacri del genere.

ARGUS IL GRANDE MAGO

E mentre questo obiettivo è in parte riuscito grazie alla innumerevole quantità di battute e parolacce presenti assieme ai personaggi pittoreschi e alle strane creature nemiche incontrate, resta da vedere questo come si traduce in termini di giocabilità. In Zenith vestiamo i panni di un mago di nome Argus che si è cacciato in un bel guaio scatenando niente popò di meno che un’apocalisse a cui deve porre rimedio.

L’ambientazione è quella tipica Fantasy medievale,gli elementi classici degli RPG occidentali ci sono tutti, dai Save points luminosi ai diversi personaggi con cui dialogare fino ad arrivare ai forzieri da aprire e alle orde di nemici da abbattere con la spada.

I personaggi con cui interagire hanno diverse funzioni non tutte necessariamente vincolate al proseguo della storia o del gioco, nel senso che a parte i classici mercanti, avremo diversi personaggi pittoreschi con cui interagire che servono il mero scopo di aggiungere comicità e ironia al contesto. Gli altri sono i nostri compagni di viaggio, normalmente uno solo, che ci assisteranno durante i combattimenti. O almeno quello dovrebbe essere lo scopo, perché in realtà questi personaggi vanno per i fatti loro senza curarsi minimamente di noi.

Il loro equipaggiamento e le loro azioni in battaglia sono totalmente indipendenti tanto che negli scontri non hanno la benché minima intenzione di proteggerci o lavorare come una squadra. E veniamo appunto a quello che secondo me è il tallone d’Achille di questo gioco, ovvero il combat system. I comandi sono semplici e intuitivi, il tasto B è l’attacco standard con la spada, la schivata si fa col tasto A, mentre i tasti Y e X servono per le mosse speciali, il tasto R invece viene usato per aprire i forzieri o perlustrare i cadaveri dei nemici che si illuminano di giallo.

Tanto intuitivi quanto difficili da eseguire soprattutto per quanto riguarda la schivata che la metà delle volte non va a segno lasciandoci irrimediabilmente scoperti e ponendo in questo gioco un problema per quanto riguarda la barra della salute da tenere sempre sott’occhio.

Anche la fase di attacco non va molto meglio in quanto è difficile mantenere il target su un nemico con una telecamera fissa che non può essere regolata a mano.

Questo diventa particolarmente problematico perché non ci sono checkpoint, pertanto affrontare un boss e morire per l’ennesima volta perché non funziona la schivata e dover rifare lo stesso enigma e gli stessi dialoghi ancora e ancora è un tantino frustrante, per usare un eufemismo.

In linea di massima comunque ho trovato i combattimenti davvero poco ispirati e molto ripetitivi tanto che a un certo punto ho cercato anche di evitarli. Dal punto di vista tecnico il suono inizialmente è divertente ma poi alla lunga finisce per stufare, quello che però ho trovato particolarmente problematico è l’aspetto grafico.

Mi rendo conto che non stiamo parlando di giochi tripla A o di fascia alta, però questa grafica è davvero molto datata, la conversione per switch poi non è esattamente ottimale, sono diversi i rallentamenti e alcuni glitch, il testo scritto a volte esce dalle caselle e cambia colore, la qualcosa non sarebbe un dramma se non fosse che quel colore spesso combacia con lo sfondo dell’ambiente per cui non si riesce a leggere un granché.

Senza tanti giri di parole la grafica sembra quella di una PS2, non compromette certo la giocabilità ma non è un bel vedere. Zenith è un gioco con una storia piacevole e divertente che sa far ridere.

Purtroppo è penalizzato da un motore grafico che avrebbe bisogno di una bella ripulita e da un gameplay troppo semplicistico soprattutto per quello che riguarda l’inventario e i combattimenti. Per Nintendo switch costa €15 e occupa 6 giga e mezzo, uno spazio non indifferente.

Si tratta di un gioco che ha parecchio potenziale ma che al momento attuale, vista la quantità enorme di titoli in uscita, risulta difficile da consigliare a prezzo pieno.

Recensione a cura di Marco Latini.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.