RecensioneSwitch

Witch Thief: la Recensione

Come sarebbe proiettare un sparatutto bullet hell in un ambiente completamente 3d? Il genere rimane ancora per lo più relegato allo scorrimento verticale o orizzontale, e gli sviluppatori raramente scelgono la strada della sperimentazione con questa tipologia di giochi. Witch Thief, tuttavia, è un gioco che tenta di portare questo tipo di gameplay in un ambiente totalmente tridimensionale. Ne sarà valsa la pena? Scopriamolo insieme…

Trama
Come spesso accade per titoli di questo genere, la trama del gioco è banalmente semplice: Anni fa, il potere di uno stregone malvagio era stato sigillato all’interno di un grimorio, tuttavia la nostra streghetta scopre che tale grimorio sta corrompendo tutti i maghi in circolazione, dunque sarà compito suo salvarli.

Gameplay
Witch Thief radica profondamente il suo gameplay nell’azione frenetica tipica dei bullet hell, sostanzialmente ci si muove in continuazione per schivare i proiettili e sparare ai nemici, e con un apposito tasto si può rallentare il tempo per facilitare le schivate dalle miriadi di proiettili che ci verranno addosso. Non manca anche la classica “smart bomb”, arma preziosa che può rivelarsi utile quando ci si è sopraffatti dai tanti nemici/proiettili che affollano lo schermo.
Una delle poche peculiarità che contraddistinguono questo gioco da tanti altri sparatutto bullet hell, è data dalla presenza del tasto schivata. Questa azione permette di diventare invulnerabile per una manciata di secondi, donando qualche istante di apparente respiro durante la fasi più frenetiche, anche se è piuttosto evidente che si tratti solo di un mero palliativo poco funzionale a causa dei picchi di difficoltà tanto eccessivi quanto ingiustificati.

Morti frequenti e caricamenti eccessivi
Inizialmente Witch Thief presenta due modalità ( una esclusiva per la versione Nintendo Switch) la modalità storia e costituita da soli cinque stage, e si avrà a disposizione solo tre vite prima dell’inevitabile game over… Un po’ poche, considerando la lunghezza dei livelli e la totale assenza di un qualsiasi checkpoint. Il tutto è aggravato da lunghi caricamenti, il ché rende le cose assai più frustranti. Non si salva neanche la nuova modalità dungeon, che con il suo sistema procedurale non fa altro che riciclare a random brevi sezioni prese pari pari della modalità storia.

Grafica
Anche sul lato tecnico c’è poco da salvare,  a fronte di una buona fluidità (e ci mancherebbe) i modelli poligonali risultano abbastanza piatti, con pochi poligoni, scarse texure e dulcis in fundo…delle animazioni totalmente disastrose (quasi assenti in certi casi). I nemici saranno tutti uguali tra loro e l’unico elemento distinguibile a schermo sarà dato dai colori dei proiettili in arrivo. Nota dolente anche per la varietà degli stage, che risultano eccessivamente spogli quanto anonimi. La versione per Nintendo Switch da me provata non si avvale di nessuna differenza tra la modalità dock e la fruizione portatile in termini di fluidità. Cambiano come al solito le rispettive risoluzioni: 1080p per la modalità dock, e 720p in portatile.


Longevità e considerazioni finali
Di per se Witch Thief si dimostra particolarmente breve, a poco servirà sbloccare nuovi personaggi nel corso dell’avventura poiché la caratterizzazione tra essi è pressoché inesistente (praticamente si tratta solo di reskin del personaggio principale), ma probabilmente abbandonerete il gioco ben prima di completarlo, complice una difficoltà eccessiva e un bilanciamento pressoché inesistente. Se cercate un bullet hell degno di tale nome rivolgetevi altrove, su Eshop si trovano esponenti del genere decisamente migliori.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.