Recensione

Trifox, un simpatico action-adventure in 3D – Recensione

Trifox, un simpatico action-adventure in 3D – Recensione

 

  • Titolo: Trifox 
  • Piattaforme: PS4, PS5, Switch, Xbox One, Xbox Series X/S, PC (Steam, Epic Games Store)        
  • Data d’ uscita:  13/10/2022 (Switch), 14/10/2022 (Xbox One, Xbox Series X/S, PC), 23/11/2022 (PS5, PS4)
  • Sviluppatore: Glowfish Interactive
  • Editore: Big Sugar
  • Prezzo: 19, 99 € (Steam, Xbox One, Xbox Series X/S, PS5, PS4),  15, 99 € (Epic Games Store) ,  17,99 € (Switch)

 

Sin dalla metà degli anni ’90,  i platform in 3D hanno segnato una moda mandata avanti per un’intera generazione. Ancora oggi, questo genere continua ad avere il giusto successo tra i fan di vecchia data e quelli nuovi.

Ciònonostante il periodo tra gli anni ’90 e 2000 vide un numero così alto di giochi che presentavano delle mascotte simpatiche e carismatiche. Crash, Banjo & Kazooie, Croc, Spyro, Jex, Rachet & Clank, Jak & Daxter e molti altri videro il loro debutto e cercarono di fare il possibile per offrire tanti mondi di gioco e tante avventure per i giocatori.

Sulla loro strada, qualche mese fa, s’è messo un gioco d’azione a doppia levetta, che riprende le caratteristiche della loro formula mescolandole a quelle dei twin stick shooter. Questo gioco si chiama Trifox ed è uscito tra l’ottobre e il novembre del 2022 su tutte le console e su PC.

Il suo team di sviluppo è Glowfish Interactive, uno studio di origine belga che ha debuttato nel mondo dei videogiochi con questo titolo. Stando a quanto è scritto nel suo sito, l’azienda si dedica a creare dei giochi di alta qualità e ad offrire delle esperienze 3D interattive per grandi e piccini.

Il publisher, invece, è Big Sugar (da non confondere con la famosa band di Toronto). Questo studio indie è lo stesso che si è occupato della pubblicazione di Sam & Max: This Time It’s Virtual, anche se ha pubblicato anche altri giochi carini come Berserk Boy, un gioco in stile Mega Man.

L’idea iniziale era quella di sviluppare un gioco simile a Crash Bandicoot con le meccaniche di uno sparatutto. Ciònonostante, più che una scelta forzata, si trattò di uno spunto per la sperimentazione.

Mentre continuavano a mantenere inalterata l’atmosfera dei vecchi platform in 3D, gli sviluppatori hanno aggiunto  così tante abilità e così tanti strumenti che il giocatore poteva scegliere e combinare a proprio piacimento. Quindi il progetto finale è risultato qualcosa di più che un semplice gioco d’azione a doppia levetta.

Detto ciò, vogliamo risparmiarvi i dettagli ulteriori dello sviluppo. Piuttosto v’invitiamo a leggere questa recensione se siete interessati all’ acquisto di questo gioco gradevole.

 

TRAMA

La trama è un semplice pretesto per gettare il giocatore nell’azione. Il protagonista è una volpe che passa il tempo a guardare la TV. La sua casa viene invasa da dei volpacchiotti grigi che rubano  il suo telecomando. Perciò il nostro eroe deve entrare in azione per dare a loro e al loro capo una bella lezione.

Non esiste una vera e propria trama. Semmai il gioco viene raccontato tramite qualche cutscene, ma si tratta giusto di qualche scena usata come riempitivo con gli animali che gesticolano.

In pratica, non aspettatevi una favola intensa e articolata. In Trifox è il gameplay a farla da padroni! D’altro canto, è proprio questo quello a cui puntano generalmente i platform.

Trifox - Brecht Lecluyse

 

 

GAMEPLAY

Trifox si presenta come un gioco d’azione e di avventura simile ai platform. Lo scopo principale è quello di guidare il protagonista all’ interno dei livelli delle aree hub secondo i canoni dei platform in 3D sanciti da Super Mario 64.

Il suo cammino viene interrotto dai nemici che ostacolano il suo viaggio e, tra una zona e l’altra, bisogna battere i boss. Molto spesso, per poter proseguire verso la fine di un determinato livello, bisogna trovare la soluzione di alcuni puzzle ambientali.  Questi grattacapo, pur non essendo particolarmente complessi, sono uno stimolo per fare qualcosa di diverso durante la partita.

La concentrazione del giocatore sarà richiesta in questi pochi frangenti richiedendo anche un’ esplorazione accurata del livello provato. Quest’ esperienza non serve da sottovalutazione del sistema del combattimento. Piuttosto si unisce ad esso in modo da fornire, assieme agli innumerevoli approcci di gioco, più varietà al gameplay.

Il motivo principale per cui Trifox si chiama così è dovuto al sistema delle classi del protagonista. Sin dalle prime fasi di gioco, si potrà assegnare alla volpe una classe tra tre classi diverse: quella del guerriero, quella del mago e quella dell’ ingegnere.

Il guerriero può scattare e ricorrere al combattimento corpo a corpo tramite alcuni strumenti (come un gigantesco martello), il mago può fare degli attacchi magici a distanza oltre a teletrasportarsi e l’ingegnere può usare delle trappole, delle torrette infuocate, delle mitragliatrici, uno zaino munito d’elica e molto altro.

Le mosse a disposizione possono essere incrementate sbloccando tante abilità speciali equipaggiabili. Per fare un esempio, il guerriero può eseguire una potente botta a terra per ammazzare i nemici.

Per ottenere queste skill, il giocatore deve spendere un certo quantitativo di monete all’interno di una sorta di hangar. Ogni moneta si ottiene uccidendo i nemici o distruggendo vasi, casse o altri elementi in stile Rachet & Clank.

Oltre a raccogliere le monete, è possibile impugnare anche vari strumenti e afferrare oggetti. In particolare, in alcune occasioni, sarà possibile armarsi di armi cariche di proiettili, ragion per cui il gioco assume anche le dinamiche dei twin stick shooter.

Il giocatore può usare lo stick destro per prendere la mira e, per sparare, deve premere uno dei pulsanti d’azione. Su console, per compiere queste azioni, bisogna accontentarsi dei pulsanti e del joystick destro del controller.

Invece, su PC, stando alle dichiarazioni ufficiali, è possibile mirare utilizzando il mouse e la tastiera. Quindi sarà possibile approcciarsi al gioco in un  modo più realistico. A proposito dei controlli, ammettiamo che funzionano molto bene. Non ci sono dei momenti in cui gli input arrivano in ritardo.

Semmai può risultare un po’ complicata la mira con il pad alla mano, ma bisognerà abituarsi. Oltretutto c’è anche un sistema di personalizzazione che riguarda i comandi per il grilletto e per il dorsale del pad.

La rigiocabilità, inoltre, è abbastanza buona. In totale le partite dovrebbero durare una decina d’ore, anche se non ci sono molti mondi da visitare. Magari qualche mondo in più (max 2 o 3) poteva incrementare un po’ di più la rigiocabilità, ma, alla fin fine, ci troviamo su dei buoni livelli.

Purtroppo il gioco è pensato solo per il giocatore in singolo. Non esiste una modalità cooperativa. Tuttavia ci sono tanti oggetti collezionabili che, pur non comportando qualche cambiamento del gameplay, restano un ottimo tesoro per i collezionisti.

Anche le varie abilità sbloccabili possono rincarare la dose del divertimento, così come la classifica per la gara a tempo dei livelli. Lo stesso discorso riguarda il livello di sfida. Normalmente Trifox prova a puntare non solo a un pubblico hardcore con una certa esperienza per i giochi platform, ma anche a un target più giovanile o meno dedito ai videogiochi.

Pertanto gli sviluppatori hanno introdotto diversi livelli di difficoltà in modo che il gioco, pur adattandosi alla bravura del giocatore, non neghi la necessità di spronarlo a migliorare. Tuttavia, dopo i primi mondi, la difficoltà inizia ad aumentare vertiginosamente.

Più si va avanti più difficili risulteranno i livelli e le sfide proposte. Anche i boss sono molto difficili, al punto che sarà necessario un po’ di tempo per imparare i loro pattern.

 

 

COMPARTO TECNICO

Dal punto di vista tecnico, Trifox si presenta splendido e vivace. I personaggi e le ambientazioni vengono presentati con uno stile cartoonesco e colorato e sono distinguibili per il loro design.

Certamente è palese il fatto che abbiano pochi poligoni, ragion per cui possono risultare un po’ troppo semplici. Ciònonostante  questa scelta è legata a uno stile artistico, così come alla volontà di ricollegarsi alla grafica retrò dei primi platform in 3D.

Certamente quei giochi non erano così perfetti sul lato della componente tecnica, ma Trifox cerca di emularne la veste grafica eliminandone le storpiature lìddove è necessario.  Il mondo di gioco sembra un diorama con le sue texture plasticose e squadrate, ma è sta organizzato con una certa cura con ogni elemento sistemato al suo posto.

La sua presentazione avviene in maniera eccelsa grazie alla visuale isometrica del gioco, che permette di avere una chiara comprensione degli elementi mostrati a schermo.

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Gli effetti di luce e di ombre sono studiati bene e quelli ambientali, come la nebbia, riescono a dare vita alle locations mostrate a schermo. Le ambientazioni, in particolare, ricordano troppo bene quelle di Crash Bandicoot per la loro atmosfera avventurosa e rurale.

Persino le aree hub presentano un certo citazionismo che riporta alla memoria le aree di selezione dei livelli di Crash Bandicoot 2 e di Crash Bandicoot 3: Warped. I caricamenti sono molto brevi indipendentemente dalla console utilizzata. Persino su Switch non bisogna aspettare così tanto tempo tra una zona e l’altra.

La telecamera è fissa e funziona bene, ma non è priva di difetti. Talvolta qualche problema con gli angoli rende difficile comprendere dove si sta andando . Tuttavia alcuni dei problemi di cui soffriva inizialmente il gioco sono stati risolti dagli sviluppatori. Infatti loro hanno mostrato per più di una volta di prestare cura nel miglioramento della resa visiva del loro prodotto.

Alcuni problemi che hanno già risolto o che stanno risolvendo riguardano qualche limite legato al rendering e alcuni bug strani, come la scomparsa delle parti scure dopo la morte della volpe nella battaglia finale e così via.

Non è detto che non ci siano alcuni bug nascosti, ma, durante la nostra recensione, non ne abbiamo riscontrato neanche uno. Ciònonostante va precisato che abbiamo giocato solo alla versione per Nintendo Switch. Quindi non sappiamo come si presentano le altre versioni.

Più che altro il problema riguarda la fluidità del gioco. Non sempre sarà perfetta a causa di diversi cali di frame rate. La prova di ciò può essere trovata durante i combattimenti se si gioca, soprattutto, in modalità portatile. Tuttavia siamo sicuri che questo problema potrà essere aggirato con una futura patch.

Le musiche sono vivaci, intensive e adatte per un gioco del genere e gli effetti sonori sono molto interessanti.  In particolare, vanno citati i grugniti dei personaggi, che sembrano usciti da Banjo-Kazooie o da Yooka-Layle, oltre a risultare umoristici. Purtroppo, però,  il gioco non è in italiano. Quindi il nostro consiglio è quello di giocarlo in inglese per una comprensione semplificata dei testi.

CONCLUSIONI

In conclusione, Trifox non è un capolavoro assoluto, ma, nonostante ciò, può piacere a tutti i fan dei platform e dei twin stick shooter. Sebbene ci sia qualche problema con la fluidità su Switch, resta un gioco ottimo, lungo e difficile da provare senza dubbi e senza rancori.

Il suo gameplay variegato, caratterizzato dai molteplici approcci legati alle classi e da un buon equilibrio tra il combattimento, l’esplorazione e i puzzle, è uno tra i punti interessanti di questo prodotto citazionista, ma, al tempo stesso, originale per le sue meccaniche.

Vi divertirete un mondo in quest’ avventura ricca di sorprese e di sfide. Che cosa aspettate? Compratelo subito!

 

 


Lorenzo Barbaro

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊