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The Park – Recensione

“Ambientato in un inquietante parco che nasconde un sinistro segreto, The Park è un’esperienza di horror psicologico in prima persona della durata di una-due ore, incentrata su una narrazione intensa e sull’esplorazione piuttosto che sul combattimento e l’azione.”

Queste sono le parole che gli sviluppatori della Funcom hanno scelto per descrivere il loro gioco…ma è veramente tutto qui?
Scopriamolo assieme.

 

TRAMA

Questo è il vero punto forte del titolo. Purtroppo accade spesso che nei giochi horror sia, al contrario, l’aspetto curato meno, in quanto è presumibile che chi si approccia a questo genere cerchi altri tipi di stimoli. Al contrario invece gli sviluppatori hanno puntato tutto su questo lato del gioco.
Ma andiamo con ordine: Lorraine e suo figlio, Callum, stanno per tornare a casa dopo una giornata passata al parco divertimenti Atlantic Island Park. Il bambino si accorge però di aver perso da qualche parte nel parco il suo orsacchiotto e chiede alla madre di tornare indietro per prenderlo. Lorraine accetterà e una volta ri-varcate le porte del parco inizieranno i suoi incubi.
Come dicevamo prima, il gioco punta tutto sulla sua trama e sul metodo scelto per mostrarla al giocatore. Leggendo la descrizione del titolo si potrebbe pensare a un gioco dallo stampo “classico”: una donna in un parco gioco giochi stregato fa pensare immediatamente a tanti jumpscare e tante ambientazioni lugubri. In fondo, per quella che deve essere un’esperienza horror, che altro serve?

Fin dai primi minuti di gioco però appare chiaro che “c’è qualcosa che non va”: il bambino non viene mostrato come una povera creatura smarrita, l’orsacchiotto da recuperare sembra nascondere un’inquietante identità e la madre non è una donna che subisce passivamente le sfortune che il mondo pare volerle affibbiare. L’idea vincente su cui si basa il titolo è infatti questa; il parco non è “il fine” dell’esperienza videoludica che propone, ma un mezzo per scoprire di più sul passato del bambino e della madre.
Non andrò oltre perchè a fine recensione mi riserverò una sezione di spoiler per il finale, per cui per ora mi fermo qui. Sappiate solo che il gioco ha molto più da proporre che un semplice inseguimento nel parco.

GRAFICA E AUDIO

Per quanto riguarda il comparto tecnico a livello grafico purtroppo non ci siamo. Le texture sono di qualità bassa e c’è un fastidiosissimo effetto aliasing che si nota soprattutto nella scene iniziali in cui i colori sono caldi e luminosi. Migliora leggermente una volta dentro il parco, per via dei numerosi luoghi bui che aiutano a “mettere una pezza” alla scarsa qualità generale, ma purtroppo non è sufficiente lo stesso. Peccato, si poteva fare sicuramente di più. Ottima invece la direzione artistica: il parco è veramente spettrale e l’ultima zona esplorabile, la casa della strega, è decisamente ispirata.
Il comparto audio è senza infamia nè lode. Accompagna bene le scene puramente horror (i jumpscare vengono sempre accompagnati dal rumore del battito del cuore di Lorraine, per fare un esempio) ma è completamente privo di musiche, come d’altra parte vogliono le circostanze (il parco è deserto).

 

GAMEPLAY

Essendo un titolo che mira a catturare lo spettatore con l’ambiente e la trama non ci si deve aspettare molto. Purtroppo per tre quarti della sua durata si potrebbe malamente definire un “walking simulator” a causa del fatto che sostanzialmente si cammina e basta ma, come detto prima, il titolo mira a colpire il giocatore in altri modi. Insomma, tenete bene a mente che tipo di gioco è prima di avventurarvi in questo titolo, perchè giochi del genere sicuramente non sono per tutti.

CONCLUSIONE

Ok ma quindi questo The Park vale la pena comprarlo o no? Ciò che mi sento di dire è che come gioco “d’ambientazione” è alquanto atipico. Con una premessa narrativa come la sua ci sarebbe da aspettarsi un finale del genere “alla fine di mille peripezie la povera madre salva il figlio e finalmente escono da quel parco maledetto”.
Ecco, niente di tutto questo.
Alla Funcom hanno pensato di arricchire la trama al punto giusto da “spostare” il soggetto del gioco di minuto in minuto, tanto che alla fine si arriverà a trattare argomenti molto diversi da quelli iniziali.
Se vi piacciono i titoli indie che sono in grado di riservare qualche sorpresa narrativa è fortemente consigliato, se invece avete bisogno di tanta interazione con il mondo di gioco per divertivi…allora no, lasciate perdere.

 

ATTENZIONE: SPOILER SUL FINALE DEL GIOCO!!! NON CONTINUATE A LEGGERE SE DOVETE ANCORA ARRIVARCI!!

Ok, finito il doveroso “alert”, parliamo di ciò che succede nel finale. La domanda che si sono posti più o meno tutti è la seguente: che fine ha fatto realmente Callum? Lorraine è veramente la strega? Chi è l’uomo dal viso deforme e le lunghe braccia chiamato nei titoli di coda “the boogeyman”? Alcune risposte ci sono, altre invece continuano a mancare. Partendo dai fatti risaputi, il poliziotto che interroga Lorraine nel finale è il custode che all’inizio del gioco le apre il parco. “Come fa a sapere il nome della donna?” si sarà chiesto qualcuno all’inizio quando lui dice “ti ho sbloccato le porte, entra pure Lorraine”. Sapere questo porterebbe a pensare che non ci sia stato niente di reale e che tutto quello che abbiamo giocato sia solo frutto dell’immaginazione della madre. Leggendo i vari commenti online (nella sezione Discussioni di Steam ci sono tre intere pagine di interventi a proposito del finale del gioco) ho letto che si sono create due correnti di pensiero. La prima: è tutta un’allucinazione della madre sconvolta da problemi mentali e fisici (nel finale si legge della depressione e del trattamento con l’elettroshock), quindi niente di quello che si è visto è vero. La seconda: è tutto vero, Lorraine ha veramente ucciso Callum in quello scantinato che si vede alla fine della casa della strega. Questa teoria è sostenuta dal fatto che il boogeyman che le compare alle spalle mentre sta per uccidere il figlio scompare dopo averle indirizzato le mani, come a dire “da qua in poi ciò che fai è perchè lo vuoi tu e non perchè ti ho costretta io”.
Quale delle due interpretazioni è corretta? Di certo c’è che il gioco è in realtà uno spin off di un altro titolo della Funcom, Secret World, che condivide con The Park l’ambientazione. Se si cala la trama di questo gioco all’interno di Secret World ne viene fuori che sì, l’Atlantic Island Park esiste veramente, è veramente un luogo infestato che fa fare brutte cose alle persone che lo visitano e che quindi Lorraine ha veramente ucciso suo figlio. Un particolare che tenderebbe a promuovere questa tesi è l’ape chiusa nella teca di vetro che si vede alla fine durante l’interrogatorio, visto che l’animale è un pezzo importante del gioco Secret World (lo vedono i giocatori quando all’inizio creano il loro personaggio).
E’ quindi questo il giusto modo di vedere il finale? The Park è una storia da leggere all’interno di un progetto più grande quale è Secret World? Probabilmente sì, ma mi piace pensare che alla Funcom abbiano volutamente scelto di lasciare “le porte aperte” a qualsiasi tipo di interpretazione, anche per coloro che Secret World non sanno cos’è.