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The Ashent: Un mondo cyberpunk completamente folle – Recensione.

eThe Ashent: Un mondo cyberpunk completamente folle – Recensione.

The Ashent sviluppato da Neon Giant Games e Curve Studios Games per PC, Xbox One, Xbox Series X|S, PlayStation 4 e PlayStation 5. The Ashent mette i giocatori nei panni di un servitore a contratto che cerca la libertà attraverso una litania di lavori da baraccopoli, hacker e cause aziendali.

Il gioco è ambientato in un mondo cyberpunk realizzato splendidamente. Il combattimento è sparatutto a doppia levetta. Il risultato è notevole e, anche se alcune scelte di design sono un pò frustrani, è divertente. The Ascent non si attiene ad un solo un genere, è in parte uno sparatutto a doppia levetta e in parte gioco di ruolo e questo a volte lo rende un pò confusionario perchè mentre stai combattendo a volte capita di venire chiamati per svolgere delle missioni secondarie o quando stai esplorando vieni attaccato da numerosi nemici.

La maggior parte dei cittadini di The Ascent sono pionieri interplanetari che ora devono trascorrere tutta la vita pagando il costo del viaggio. All’inizio del gioco, la società che gestisce l’arcologia è misteriosamente fallita, il che significa che i contratti di tutti sono nel limbo, insieme alla proprietà di servizi pubblici come le IA e i generatori di energia in fondo al mondo. C’è poca aspettativa di cambiamento positivo: tutti capiscono fin dall’inizio che alcune o altre grandi aziende alla fine prenderanno il controllo.

Vales

Il mondo di Vales ha un estetica, come ho gia detto, cyberpunk e sa di sudicio e vissuto. Ci sono delle aree urbane vivaci e popolate da NPC, grattacieli aziendali della classe superiore al di sopra di tutto e fogne profonde, il fondo. I colori sono vivaci, la pioggia è ben realizzata e c’è tanta violenza. Raccogli nuove armature, armi e abilità che poi schieri in frenetici combattimenti dall’alto verso il basso. Tra una missione e l’altra, torna in uno dei vari mondi hub e aggiorna la tua attrezzatura e accetta nuove missioni secondarie.

Armerie orlate da armi rotanti e wireframe. Farmacie Soylent-green e chioschi aperti 24 ore su 24 con l’aura sbiadita di una sbornia imminente. Buche nel muro fortificate gestite da robot filosofici. Mercati all’aperto di vapore, tessile e metallo sferragliante. Ogni negozio è un piccolo e delicato scrigno del tesoro, il cui coperchio si stacca quando entri, decorato in modo ordinato con le merci. La città di Ascent è tuttaa da vedere in ogni piccolezza. Inquinato, velato, mutevole, opprimente. I distretti hub dell’arcology sono un caos di schermi e riflessi filtrati attraverso lo smog, i percorsi intrecciati di droni per le consegne e i corpi rimescolano centinaia di stanchi NPC. Il mondo è funzionalmente una serie di piani piatti collegati da transizioni di caricamento.  Lacune casuali e pavimenti in vetro rinforzato offrono viste vertiginose di hovercar che tagliano disordinati canyon di case popolari e fabbriche, centinaia di metri sotto.

Personalizzare

La storia non è molto memorabile ne molto coinvolgente. Ciò non rende meno giocabile ne meno divertente il gioco. Le prime due ore di gioco sono un pò noiose, in poco tempo però saliremo di potenza e comincia la vera avventura. Le meccaniche soono collaudate, personalizzazione, armi primarie e secondarie personalizzabili, armature personalizzabili e abilità che possiamo aumentare di livello. Inoltre sono presenti molte missioni secondarie da svolgere. Gli aggiornamenti delle armi e delle abilità sono una parte importante del gioco, , possiamo apportare aumenti significativi alla nostra salute, alla velocità di ricarica, al livello di energia e altre cose che hanno un impatto diretto e divertente.

La personalizzazioni delle armi, energia e il resto alimenta ancora di più il ciclo del gioo. Mira, spara, schiva, uccidi e ripeti, accovacciati e mira alla testa. Quest’ultimo a volte è irritante come rimanere appesi a una decorazione, rotolare o sparare a qualcuno sulle scale. Spesso però sparare è divertentemente sadico,molte delle armi presenti hanno dei potenti effetti di contraccolpo. A volte mi è capitato di strappare via dli arti del nemico quasi come in un film.

Nemici

La varietà dei nemici è abbastanza vasta e ci incoraggia a tenere varie armi a portata di mano per abbatterli. Ad esempio alcuni nemici possiamo abbatterli più facilmente con determinate armui, tipo co un fucile a energia o con un lanciarazzi.

Navigazione

Tecnicamente la navigazione a volte è un pò una seccatura, si cammina molto. Il mondo è vasto e verticale e i viaggi a lunga distanza tendono a diventare un pò opprimenti. Alcune missioni secondarie ci fanno uscire fuori dai sentieri battuti per poi farci scoprire una porta o un ostacolo da sbloccare. Peccato che questi si sblocchino solo dopo aver terminato una delle missioni principali successive. Nel gioco troviamo varie stazioni ferroviarie per spostarci velocemente e se abbiamo dei crediti extra (1000 per la precisione) possiamo anche chiamare un taxi da ualsiasi punto della città. Attenzione però i taxi ci portano solo verso una destinazione, in base al livello cittadino che siamo. Ad esempio nel mio caso se dovevo salire o scendere attraverso Vales dovevo chiamare il taxi per arrivare all’ascensore centrale, salire sul tetto di ques’ultima e chiamare un altro taxi per andare alla mia vera destinazione.

Combattimento

Il combattimento è divertnte per la maggiorparte del gioco, un pò meno nell’ultima sezione. Nel finale ci sono tutti i nemici più duri che abbiamo affrontato, li troviamo tutti insieme ad attenderci. Insomma una faticaccia abbatterli tutti. I Checkpoint di fine partita non hanno aiutato molto anche se ci sono più metodi di viaggio rapido a disposizione, a volte mi sono ritrovata bloccata a camminare qua e la per raggiungere l’obiettivo con vari nemici generati casualmente.

Conclusione

The Ashent è un buon action-RPG, bellissima estetica cyberpunk, esperienza complessivamente piacevole e divertente. Storia e personaggi poco memorabili, e scontri finali irritanti. Le sparatorie e la violenza presente mescolata in un mondo a neon riescono a creare un gioco cooperativo soffisfacente. Uno stile un pò confusionario ma riesce a tenerti li a giocare per circa sedici ore. Come sparatutto, The Ascent ha alcune idee distintive: cammina su una linea difficile tra il combattimento tattico , funziona come un shmup a doppia levetta, con un puntatore laser e una mira automatica regolabile. Il miglior modo di godersi questo gioco è in compagnia di partner cooperativi. Puoi evocare robot alleati per ottenere qualche punizione, ma non è un buon sostituto per un altro giocatore in carne e ossa al tuo fianco.

Gioca l’intero gioco da solo o collabora con un massimo di tre amici in modalità cooperativa locale o online.

 

Giovanna

Sono appassionata di videogames, gioco da circa 13 anni, possiedo tutte le console,amo i giochi che riescono a coinvolgermi e sono impegnativi, tra i miei preferiti c'è Zelda, Assassin creed e Uncharted. Amo serie tv e film soprattutto horror, sono appassionata di libri horror, thriller e fantasy.