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Streets of Rage 2, Qui si fa la storia (del videogioco).

Cos’è Gameround1vs1? Nasce come pagina Instagram dedicata al gaming (un’altra??? Si.) ma con un’idea a base competitiva cercando di ampliare il già saturo catalogo di cui il social dispone, con una leggera brezza di originalità. Mettiamo a confronto dei grandi giochi (retro e non) in scontri diretti e valutazioni (soggettive) con delle veloci e chiare pagelline che richiamano le vecchie riviste del settore (come l’indimenticabile TGM) che hanno accompagnato l’infanzia di molti veterani fin dalla fine degli anni 80. Per farla breve: siete indecisi fra Destiny 2 o dare fiducia al recentissimo Anthem? Noi vi diciamo la nostra.

 

Gameround1vs1, non è solo quanto detto, dategli un’occhiata e, se interessati, seguite e/o commentate (e si. Abbiamo anche le cosplayer e gamergirl).

Su NextPlayer.it: invece, tratterò principalmente “retrogaming“. Voglio subito iniziare con uno dei miei titoli preferiti del compianto Sega MegaDrive (che sta per tornare in auge grazie alla riedizione mini ufficiale da Sega in uscita il prossimo Settembre).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi si parla di Streets of Rage 2. Quindi bando alla ciance e buona lettura!

Dovetti attendere più di un anno (era il 1992) per vedere il seguito del miglior picchiaduro mai apparso su Megadrive, ma ne valse la pena. Se con Streets of Rage, la Sega aveva toccato altissimi livelli di programmazione, con questo seguito, cartuccione da ben 16Mbit ha raggiunto proprio il Top!

La trama è quella tipica dei picchiaduro dell’epoca: il malvagio Mr. X (catturato alla fine del capitolo precedente), è evaso e si è anche riorganizzato assoldando dei combattendi professionisti come guardie del corpo ed ha rapito Adam (un fedele amico dei protagonisti). I nostri quattro protagonisti decidono quindi di fare giustizia da soli e partono decisi allo scopo di liberare il compagno. E’ comunque una storia migliore di Twilight (ma anche di Fortnite).

Questa è la storia di Streets of Rage 2, ennesimo picchiaduro stile Double Dragon, nonchè migliore di tutti quelli mai usciti per il 16bit di casa Sega. La struttura di gioco è rimasta la stessa del capito passato; bisogna avanzare massacrando di botte tutti i nemici che si parano di fronte, raccogliendo vari bonus e, alla fine di ogni capitolo, vedersela con l’immancabile boss fight.

Quello che stupisce fin da subito, è l’elevato dettaglio grafico. I personaggi sono definiti in maniera maniacale e animati perfettamente (per gli standard del megadrive, s’intende). La cura per i dettagli non è certo lasciata al caso; Blaze (la ragazza del gruppo) ha delle animazioni che simulano la respirazione (per quei tempi, l’effetto WOW! era assicurato)! Anche la colonna sonora fa la sua figura, l’accompagnamento “dance” è perfettamente adatto a patto di scendere a compromessi con la campionatura vocale… Caratteristica per la quale il Megadrive sicuramente non brillava.

Il piatto forte però, lo riserva la giocabilità; ci sono ben otto livelli suddivisi in tre sottolivelli ciascuno. Inoltre, i quattro personaggi possono vantare un catalogo mosse di tutto rispetto (e chi conosce i beat ’em up di allora SA quanto ciò sia un valore aggiuntivo) completamente diverse gli uni dagli altri.

Streets of Rage 2 è una perla capace di superare moltissimi arcade Capcom di quegli anni. Dette mazzate ai ben più famosi Final Fight e Double Dragon.

Oggi, il suo valore può essere paragonato a quello che darei alla serie Yakuza. Da provare senza se ne ma.


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.