Steel Seed – Zoe e i 4 frammenti – Recensione
Steel Seed – Zoe e i 4 frammenti – Recensione
Steel Seed è il nuovo titolo del team tutto italiano ” Storm in a Teacup” ed è un action adventure fantascientifico. Storm in a Teacup è una software house romana, situata in un piccolo angolo di paradiso terrestre, che da anni lavora duramente per restare sulla cresta dell’onda da oltre dieci anni. Sono vari i giochi di successo, merito anche del cofondatore del team, Carlo Ivo Alimo Bianchi, molti di voi sicuramente si ricorderanno di lui per il suo passato in team molto conosciuti come Ubisoft e Square Enix. Il gioco fù annunciato nel 2023 e sin dall’annuncio sono riusciti a ottenere la curiosità di tanti, sembrava un titolo diverso dalle altre avventure narrative e atmosferiche dei loro titoli precedenti
.Steel Seed
Il gioco è ambientato in un mondo artificiale, una sorta di agglomerato tecnologico composto da varie sezioni e da biomi diversi, tutti disposti intorno a un nucleo centrale. La protagonista è un’androide di nome Zoe che viene accompagnata dal robottino Koby. La trama si concentra sull’ossessione di Zoe di trovare il padre, la sua “essenza” è in qualche forma in una qualche intelligenza artificiale frammentata da assemblare. Solo cosi Zoe potrà svelare i misteri di questo nuovo mondo e magari salvarlo. L’unico modo che abbiamo per salvare l’umanità è ritrovare i quattro frammenti della coscienza digitalizzata del padre e farlo rinascere.
Zoe
Zoe è una giovane ch si risveglia migliaia di anni nel futuro nel corpo di un androide, suo padre era un incredibile scienziato e ha caricato l’identità della figlia per farla tornare al momento del bisogno. Il suo piano era di salvare l’umanità, era convinto che l’unico modo per farlo fosse creare una serie d’IA per purificare la terra per vari secoli e prepararla al ritorno degli umani.
Nel frattempo secondo lui gli umani dovevano essere messi al sicuro, sotto forma di seme, in una sorta di struttura governativa sorvegliata dai robot.
Zoe ha dei ricordi frammentati della sua vita e deve affrontare lo shock di ritrovarsi in una nuova era governata da IA, non si fa molte domande su alleati e nemici. La giovane agisce e si considera umana e koby gli fa da spalla per i dialoghi ed è anche un elemento molto importante nel gameplay. Infatti Koby è un personaggio che possiamo controllare e a cui possiamo dare degli ordini per risolvere problemi, attivare macchinari e molto altro.
Approccio
Possiamo affrontare le situzioni che si presentano davanti a noi nel modo che preferiamo, possiamo scegliere se confrontarci coi nemici in modo diretto, di usare un approccio stealth o se farci aiutare da Koby, controllandone i movimenti e utilizzandolo per distrarre i nemici o ucciderli con delle trappole ambientali.
Controlliamo la nostra Zoe in terza persona, abbiamo una spada olografica per gli attacchi leggeri e pesanti e possiamo muoverci furtivamente, Inoltre abbiamo a disposizione un paio di semplici combo, una veloce e una lenta. Possiamo, come ho gia detto, ingaggiare Koby che ci dà una visuale a volo di uccello cosi da controllare i nemici. Possiamo passare da un personaggio all’altro in qualsiasi momento, passando così alla modalità di volo in prima persona con controllo 3D completo.
Koby può spianare la strada andando avanti, quando il percorso di Zoe è bloccato, può anche stordire i nemici. Il robottino comunica solo con i bip ma lo capirete benissimo.
Grafica
Le ambientazioni sono eccezionali, ogni livello ha degli ambienti complessi e delle strutture tecnologiche con meccanismi e pareti rocciose percorse da tanti cavi. I biomi sono tanti e vari, alcuni sono simili a delle piccole città, altri somigliano ad aree industriali e ci sono anche delle aree immerse nella vegetazione.
Ovunque guardiamo, lo scenario pullula di dettagli, di ferraglia accatastata, di strutture che si arrampicano sulle rocce, di meccanismi costantemente in movimento. Gli effetti luce conferiscono un maggiore senso di claustrofobia che si respira nelle stanze metalliche più piccole. All’aperto, invece, si resta sbalorditi dal mondo desolato, ma mai privo di vita, che si estende a perdita d’occhio in qualsiasi direzione.
Enigmi
Le animazioni ella protagonista sono ottime, molto fluide. Ci sono tantissimi enigmi da risolvere per procedere nei livelli, bisogna sfruttare bene i meccanismi in movimento. A volte ci capiterà di dover superare delle sezioni di fuga correndo all’impazzata attraverso l’ambiente. Infatti ho superato vari ostacoli con scivolate e salti.
Combattimento
I combattimenti contro nemici robotici sono, anch essi, immediati e basati sul corpo a corpo e schivate. Zoe può chinarsi, diventare invisibile dentro delle specifiche sezioni del terreno ed eliminare furtivamente i nemici. Il perno per le nostre strategie è Koby, dopo aver ottenuto alcuni potenziamenti possiamo creare delle zone d’invisibilità e piazzare mine esplosive, per poi attirare i nemici e farli esplodere. Tutte le nostre abilità e quelle di Koby sono sbloccabili progressivamente, man mano che andiamo avanti vengono sbloccate.
Conclusione
Steel Seed dei ragazzi di Storm in a Teamcup è un ottimo titolo che non può assolutamente non piacere agli amanti del genere, soprattutto agli amanti dell’avventura e dell’esplorazione. Il design ambientale è qualcosa di unico ottimo l’approccio al gameplay e anche il sistema di controllo. Steel Seed è un’avventura lineare lunga una decina di ore, intervallata da continui punti di salvataggio e teletrasporto, un mix di arrampicate, corse, panate e altro. La collaborazione con Koby per colpire interruttori e spianare la strada rende tutto più dinamico e interessante.
Steel Seed – Zoe e i 4 frammenti – Recensione