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Sherlock Holmes: The Awakened – Recensione

Sherlock Holmes: The Awakened è un remake del medesimo gioco uscito nel 2006 creato dal team ucraino Frogwares. Conosciuti principalmente per i giochi basati sull’omonimo personaggio, ma anche per titoli come The Sinking City. 

In principio il team si stava dedicando ad un gioco del tutto inedito conosciuto col nome in codice di “Project Palianytsia” ma a causa della guerra, che dilaga negli ultimi anni nella propria terra, il team ha deciso di dedicarsi ad un progetto più piccolo, facendosi aiutare anche da una campagna Kickstarter da qui la nascita del remake di Sherlock Holmes: The Awakened.

Da Arthur Conan Doyle a H.P. Lovecraft

Il gioco è una sorta crossover tra il mondo di Sherlock Holmes e quello di H.P Lovercraft in particolare al mito di Cthulhu. 

Siamo nel 1882 e Sherlock e John Watson sono coinquilini, ma una serie di sparizioni misteriose, legate ad un culto che adora un antico Dio, li porta a collaborare per risolvere il mistero. E’ proprio durante il progresso della storia che vediamo man mano rafforzarsi il legame tra i due che li porta ad essere l’affermato duo che tutti conosciamo.  La storia spazia tra Londra, città natale dei nostri investigatori, Svizzera, America, ecc.  All’inizio la storia risulta un po’ lenta, man mano che andrete avanti nella vostra investigazione ingrana diventando sempre più interessante. Questo vi porterà a voler concludere al più presto l’avventura per scoprire quali miseri si celano dietro a queste sparizioni.

“La più antica e potente emozione umana è la paura, e la paura più antica e potente è la paura dell’ignoto.”

Elementare Watson 

Dal punto di vista del gameplay ci troviamo di fronte ad un’avventura in terza persona con molti elementi investigativi (com’è giusto che sia) e qualche tinta horror.

Il gameplay si divide in diversi punti:
-L’esplorazione:

Spesso non ci viene detto subito cosa fare o dove andare, ma dovremmo essere noi a scoprirlo girando per le ambientazioni di gioco o parlando con gli NPC. Premendo il pulsante L1  ci verranno evidenziati gli oggetti d’interesse con cui potremmo interagire. 

La mappa è fondamentale per il gioco, Quando scopriremo una nuova zona di interesse, ci verrà segnata sulla mappa con un logo. Inoltre verrà abilitato il viaggio rapido che ci permetterà di spostarci velocemente tra queste zone. All’inizio può lasciare spiazzati il fatto che nella mappa non c’è l’indicatore del nostro personaggio. Ma vi assicuro che andando avanti con la nostra avventura diventerà divertente anche il cercare di orientarci con i punti di riferimento.

-L’investigazione:

Quando ci avviciniamo ad oggetti di interesse, visualizzati sempre dalla medesima icona, premendo il tasto azione,  la visuale passerà in prima persona in modalità “indagine” per poter indagare meglio. Una vibrazione ed un’icona gialla ci indicherà gli indizi da verificare. Le domande che Sherlock si porrà, verificando questi indizi, andranno a finire nella schermata del palazzo mentale

Spesso ci ritroveremo ad analizzare anche alcuni dettagli sui personaggi che incontreremo, definendone il profilo e aiutandoci a risolvere il caso.

-Il Taccuino:

Di fondamentale importanza e parte integrante delle indagini. Ogni scoperta, ogni appunto, e ogni deduzione verrà annotata sul taccuino con una sfera colorata. Su ogni sfera poi comparirà un simbolo che ci aiuterà nell’indagine. Ogni simbolo ha una funzione specifica, ad esempio per procedere dovremmo cercare un luogo, parlare con il soggetto legato al caso, scoprire come usare un oggetto ecc ecc. 

-Immaginazione:

Una volta scoperti tutti gli indizi del caso, Sherlock potrà immaginare quello che è successo. Degli ologrammi compariranno nella scena di interesse e noi dovremmo scegliere la combinazione giusta degli eventi. Una volta stabiliti potremmo convalidare la nostra teoria premendo il pulsante triangolo. Se avremmo azzeccato la giusta combinazione, la scena ci mostrerà cos’è successo. 

-Palazzo mentale:

In questa schermata ci troviamo di fronte alle domande a cui dobbiamo rispondere per concludere il capitolo. Tutti gli indizi che abbiamo scoperto, in tutte le sezioni spiegate precedentemente, verranno visualizzati qui. Combinandoli insieme e selezionando quelli che pensiamo siano più pertinenti, ci verrà indicato se abbiamo selezionati quelli giusti o meno. Quelli errati, man mano che li selezioniamo, si andranno ad eliminare.

Non sempre avremo tutti gli indizi per rispondere alle domande, quindi in questo caso dovremmo procedere con la nostra indagine perché evidentemente abbiamo tralasciato qualche particolare.

Il mondo è un tessuto formato da miliardi di vite e ogni filo s’intreccia con gli altri. Quello che definiamo “premonizione” è solo un movimento della tela. Se si potesse accedere a ogni filo di dati, il futuro sarebbe interamente prevedibile. Come un’operazione matematica.

Inizialmente il gameplay risulta un pochino complesso, sopratutto se non avete mai giocato a nessun gioco della serie.  Mentre se avete giocato ad altri giochi dello studio ucraino, vi sentirete subito a casa.

Ma niente paura! Una volta capita la struttura del gameplay, tutto funziona perfettamente e riuscire a svelare i misteri e le storie che ruotano attorno al gioco è un piacere  Il gioco è diviso in 8 capitoli, ognuno della durata di circa un paio d’ore. Poi dipende dal vostro fiuto di investigatore e dalla vostra intuizione il tempo che impiegherete per risolvere ogni capitolo. 

Non siamo davanti ad un open world, ogni capitolo corrisponde ad una sezione specifica e quindi ad un’ambientazione specifica.

Gli ambienti non sono nemmeno troppo vasti ed è tutto abbastanza guidato. Vista però la natura investigativa del titolo questo non risulta un difetto. Anzi. Con degli ambienti più vasti sarebbe stato complesso capire cosa e dove investigare. Nel corso della nostra avventura ci imbatteremo in alcune missioni secondarie che approfondiscono la storia dei vari personaggi che incontreremo. Non sono moltissime, ma contribuiscono a dare al titolo un po’ più di spessore.

Grafica:

Il gioco sfrutta il motore grafico Unreal Engine 4 e su PS5 riesce a ricreare bene le atmosfere del gioco. I modelli poligonali dei personaggi sono abbastanza dettagliati, ma da il meglio di sé negli ambienti e nei paesaggi. Ricchi di dettaglio con ottimi effetti di luci e textures ben definite. 

Qualche problemino riguarda le animazioni facciali che sono un po’ statiche e un po’ troppo finte e “plasticose” rispetto ad altre produzioni a cui siamo abituati. Anche le animazione dei personaggi sono un po’ legnose. Comunque nulla che incide in negativo sul gioco. Il colpo d’occhio generale è più che buono.

Non ci sono opzioni grafiche da scegliere. Il gioco gira a 30 FPS, ma visto il tipo di gioco non si sente la mancanza dei 60.

Suono:

L’accompagnamento musicale si miscela bene con le atmosfere di gioco, anche se non è particolarmente memorabile, non sarà una di quelle colonne sonore che ricorderete, ma fa il suo lavoro senza eccellere. Ottimi invece gli effetti sonori e la suddivisone per canali se doveste usare un impianto 5.1 Buono anche il doppiaggio in inglese, noi dobbiamo invece accontentarci dei sottotitoli in italiano.

In conclusione:

Sherlock Holmes: The Awakened è degno remake del vecchio capitolo uscito nell’ormai lontano 2006. Se l’avete giocato in passato è un’ottima occasione per riprenderlo, in quanto gli assets di gioco sono stati rifatti da zero, ci sono inoltre  dei piccoli cambiamenti a livello di storia e trama.

Se non l’avete giocato, o se non avete mai giocato ad un titolo di Sherlock Holmes, potrebbe essere un ottimo inizio per avvicinarsi a questa saga e nonostante se al principio del gioco, potreste restare un pochino disorientati per quanto riguarda la complessità del gameplay, vi assicuro che una volta che prenderete la mano vi regalerà grandi soddisfazioni. Ovvio che non parliamo di un capolavoro, ma di un valido gioco venduto al prezzo Budget di 39,99 Euro.

Il titolo è divertente e mai noioso o scontato, con una trama interessante e un gameplay solido. Qualche sbavatura a livello tecnico che non influisce minimamente con la qualità del titolo.

Sherlock Holmes: The Awakened

 

Luca

Da sempre appassionato di videogiochi, ho iniziato con i primi giochi sul Commodore 64, fino a consolidare la mia passione con l'arrivo della prima Playstation. Questo mi ha portato a cercare lavoro presso Gamestop dove lavoro tutt'oggi. Adoro i giochi single player, soprattutto quelli con delle belle storie.