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Shenmue III – Recensione

Shenmue III finalmente è arrivato, si è fatto attendere per 20 anni e come citato da un mio carissimo amico Ciro Vela “si ritorna ad avere 17 anni”, dopo il suo annuncio nel lontano E3 del 2015. Era il 1999 quando Sega presentò il primo capitolo del videogame per Dreamcast, che narrava le avventure di Ryo HazukI deciso a vendicare a tutti i costi la morte di suo padre Iwao per mano di un assasino.

La storia era ambientata in giappone alla metà degli anni ’80,  il gioco permetteva di interagire con lambiente che circondava il nostro protagonista visitare i vicoli della grande tokio, interagire con i passanti, picchiare i delinquenti della mafia giapponese (la Yakuza) era veramente meraviglioso.

Il secondo capitolo della saga fù lanciato prima su Sega Dreamcast per poi arrivare su Xbox. La storia del secondo capitolo riprendeva dalla conclusione del primo, nel 2015 durante l’E3 di Los Angeles arrivò l’annuncio di una raccolta fondi su Kickstater per mettersi a lavoro per la realizzazione dell’atto conclusivo della saga, battendo due Guinness World Record dopo aver raccolto oltre $6 milioni di dollari.

TERZA PARTE

Shenmue III è la terza parte della trologia e andrebbe giocato dopo i primi due capitoli della saga, che troviamo in vendita in versione rimasterizata, ma non preoccupatevi il maestro Sukuzi e il suo team consapevoli della cosa hanno optato di inserire uno scipt con gli avvenimenti passati dei due capitoli quindi potete giocare anche a questo capitolo saltando i precedenti. Inizimo col dire che tutta la struttura di questo nuovo capitolo, a partire dal menu alle impostazioni di sistema è rimasto tutto come nel 2003.

TRIPLA A O KICKSTARTER?

Il gioco è indietro di 2 generazioni, sotto molti punti di vista soffre di parecchi problemi in primis la sottotitolazione italiana, a seguire la qualità del doppiaggio inglese, il comparto delle animazioni,  e l’espressività facciale, diciamo che più di un titolo tripla A sembra un vero e proprio giochino da Kickstater.

RITORNO AL PASSATO

Shenmue III rimane con una forte natura simulativa che viene ampiamente ampliata, focalizzando l’azione di gioco che ci permette di gestire gli sforzi a cui sarà sottoposto il nostro caro Ryo durante l’avventura. Riguardo la trama del gioco non vi vogliamo raccontare nulla, ma possiamo anticiparvi che se siete appassionati della saga, Shenmue III non vi deluderà.

La volontà  di Yu Suzuki di narrare la storia nella sua completezza non si è affievolita in questi anni di lunga attessa, infatti co regala le stesse emozioni di 20 anni fa, ritroverete la stessa formula che rese celebre l’opera di Suzuki: passeggiare per i vicoli, cercare indizi, perdere tempo con i vari mini-giochi e spendere ore nel “farmare”. Il mondo di gioco è molto migliorato in termini di grafica, ma purtroppo rimane con le stesse limitazioni del passato.

L’amore per il kungfu

Yu Suzuki, il suo grande amore verso il kungfu non è mai stato un segreto e in questo capitolo ha voluto migliorare il combat sistem del gioco per renderlo molto più fedele. Infatti gli scontri si basano sulla pressione dei vari pulsanti, come in passato con un ordine ben preciso per permettere al giovane Ryo di compiere varie tecniche di kungfu.

Una volta che abbiamo preso padronanza con il combat sistem e i vari pulsanti da premere nel momento giusto, ci regalerà gradissime soddisfazioni. Una pecca purtroppo è la mancanza di licenze dei mini giochi che troveremo nella sala giochi.

PECCHE

Purtroppo ci sono altre piccole pecche che affliggono il gioco, Shenmue III è lontano anni luce dalle innovazioni tecniche come dicevamo sopra. E’ verissimo che ci ritroviamo con una produzione semi-dipendente, ma ha un comparto grafico molto molto arretrato, con animazioni rigide dei personaggi e la loro scarsità nel dettagli fa storciere il naso di parecchio, per non parlare dei numerosi cali di frame.

Così come la multitudine di volte che dei fastidiosi “pop-up” hanno fatto apparire dal nulla qualche NPC nella città di Niawou.  Per non parlare della più totale incoerenza di molti dialoghi, che non rispettano per nulla le scelte fatte durante il gioco ma si innescano semplicemente una volta che il gioco li richiede. Un gioco che fa acqua da tutte le parti. In una produzione così importante, incentrata sulla narrazione, come Shenmue 3 resta un difetto che farà incazzare molti, soprattutto gli amanti della saga che speravano in un gioco al top.

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FINANZIATO DAI FAN

L’ultima opera di Yu Suzuki è un atto d’amore verso chi ha supportato il suo lavoro negli anni, ed  è stato finanziato dai fan della saga.  Il suo obbiettivo era un ricreare le atmosfere di quell’epoca.  In questo Shenmue 3, svolge con tanto amore un comparto artistico incredibile con dei paesaggi affascinanti, che indubbiamente rapresentano il punto più alto di questa produzione. Altro punto a suo favore è la meravigliosa colonna sonora, che riesce a trascinare la nostra mente in un posto calmo e surreale così come la narrazione, lenta e riflessiva, ci ammalia fino a farci immergere completamente. Il gioco prende di peso l’interfaccia del secondo capitolo e la ripropone quasi ciecamente, con una serie di sottomenu un po’ scomodi. iI gioco dura circa 30 ore, una volta terminato è possibile ricominciare una  “Nuova partita +” per poter ricominciare con tutte le tecniche apprese e l’esperienza acquisita.

Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.