Rusty Rabbit – Conigli, mecha e una buona dose di azione – Recensione
Rusty Rabbit – Conigli, mecha e una buona dose di azione – Recensione
Dopo una florida carriera nel settore delle visual novel e una collaborazione con Type-Moon per la serie Fate/Zero, la società Nitroplus, con sede presso Taito, si è cimentata nello sviluppo di un metroidvania con il publisher cinese NetEase.
Previsto per uscire su Steam, PS5 e Switch il 17 aprile, Rusty Rabbit vede come protagonista un coniglio in un mondo post apocalittico. Nato come un progetto piccolo durante l’epoca del COVID, è poi diventato un gioco vero e proprio.
Prima della data d’uscita, lo abbiamo provato su Switch in anteprima. Se volete sapere che cosa ce n’è parso, v’invitiamo a leggere questa nostra nuova recensione. Speriamo che ne possiate trarre interesse.

TRAMA
Nell’universo di Rusty Rabbit la Terra è stata devastata da un’ era glaciale senza precedenti. Gli umani hanno lasciato il pianeta per sopravvivere e ora l’unica specie ancora vivente sono dei conigli antropomorfi.
Quest’ ultimi, ormai civilizzati e cresciuti con il culto degli umani come “giganti”, hanno iniziato ad abitare delle rovine insediative creando la Montagna Ciminiera. Il protagonista della storia è Stamp.
Quest’ ultimo si unisce alla squadra BB, composta da ricercatori di ruggine attivi ogni giorno sulla montagna. Durante le sue avventure, egli scopre i D-TAM, dei dispositivi pensati per la raccolta di informazioni.

Uno di questi appartiene alla sua figlia perduta, che è ancora viva, ma su cui incombe un grosso pericolo. Stamp quindi deve darsi da fare per cercarla trovando, al contempo, informazioni sul cataclisma che ha colpito la superficie terrestre.
La trama, per quanto sia semplice, è scritta molto bene e procede con un ritmo moderato. I personaggi hanno una propria personalità e delle interazioni. Le tematiche trattate sono mature e fanno emozionare al di là di qualche cliché.

GAMEPLAY
Rusty Rabbit mette il giocatore nei panni di Stamp alla guida del suo mech. Il gioco è in single player ed è ambientato in una serie di dungeon con qualche scena d’intermezzo e con elementi platform.
Il gioco non è incentrato unicamente sul combattimento. Ci sono dei momenti in cui bisogna affrontare nemici e boss via via sempre più potenti e con un pattern ben studiato. Nonostante ciò, non sono invasivi.
Piuttosto sono gli elementi platform a farla da padroni. L’esplorazione non è lineare. Ci sono tanti enigmi da affrontare con la dovuta pazienza, il giusto tempismo e le giuste abilità. Inizialmente sembra che il gioco vi prenda per mano.

Nel primo bioma, Stamp è dotato di tante abilità e tanti potenziamenti. In seguito viene privato di tutte queste feature e, perciò, il giocatore deve farsi strada nei livelli per recuperarle. I controlli sono semplici, ma molto gradevoli.
Non ritardano mai e sono abbastanza fluidi e adatti per lo stile tecnico del gioco. Si può saltare, scattare, rimbalzare sui muri, arrampicarsi o usare il braccio armato del mech per colpire e distruggere oggetti e nemici.
Altre azioni possono essere sbloccate gradualmente. Infatti ogni volta che Stump distrugge delle casse o uccide i nemici dei dungeon ottiene punti EXP tramite un sistema di crescita da RPG.

Non appena si sale di livello, i punti possono essere spesi per ottenere abilità in uno skill tree corposo e ramificato. Oltretutto conferiscono effetti di resistenza. difesa e più energia vitale. Nel corso del gioco si possono raccogliere oggetti curativi o strumenti.
È possibile trovare anche i rottami, che sono fondamentali per aumentare la potenza del mech. Il grinding aumenta il tempo speso per una singola partita, regalando soddisfazioni anche ai giocatori meno esperti.
Inoltre la presenza di un sistema a missioni rende più profondo il sistema di gioco e i collezionisti possono ottenere o recuperare informazioni sui personaggi, le ambientazioni, i nemici o gli oggetti raccolti tramite un database.

COMPARTO TECNICO
Rusty Rabbit vanta di uno stile artistico 2.5D eccellente. Le ambientazioni cyberpunk sono esaltate da colorazioni scure, un level design definito e sporco, diversi effetti di luce e un senso di profondità studiato a hoc.
La versione giocata dal nostro staff è quella per Nintendo Switch. La sua risoluzione è imparagonabile con quella di altre versioni a causa dell’ arretratezza del sistema su cui gira, ma poco importa.
Le cutscene sono il vero fiore all’occhiello della grafica con il loro taglio cinematografico e un ottimo design per i personaggi. Sembrano peluche di pezza, ma sono estremamente dettagliati come modelli 3D.

La loro espressività è un elemento fondamentale per comprendere il loro carattere e i loro pensieri. Le animazioni sono fluide. Non abbiamo notato casi di cali o di stuttering. Le musiche sono molto accattivanti.
Sono perfette per l’atmosfera cupa del titolo, cambiando con toni più tendenti al rock quando è necessario. Tutto il gioco presenta molti dialoghi, ma almeno è doppiato in inglese, cinese e giapponese in maniera ottima.
Peccato solo che non abbia una traduzione dei testi in italiano. Pertanto dovete avere una conoscenza minima dell’ inglese per apprendere le meccaniche e goderselo nel modo giusto.

CONCLUSIONI
Forse non tutti potrebbero essere già a conoscenza di Rusty Rabbit. Sarà perché sia un titolo solo digitale o senza una traduzione in italiano, ma quello che ci auguriamo vivamente è che conquisti il vostro cuore.
Parliamo di qualcosa prodotto con tanto lavoro e amore. Il gameplay è molto complesso in termini di sostanza se si considerano il grinding, il sistema a missioni o i potenziamenti vari, ma non è per nulla sfidante.
Per tale ragione tutti i giocatori possono godersi dell’ ottima trama del gioco. Degne di considerazione sono anche la grafica e le musiche meravigliose e il prezzo accessibile del prodotto finale, che è di 19,99 € sul Nintendo eShop.