Röki – I Guardiani del folklore scandinavo – Recensione
Röki – I Guardiani del folklore scandinavo – Recensione
Röki è stato sviluppato dai ragazzi di Polygon Treehouse e distribuito da United Label, è un’avvetura in stile punta e clicca ispirata al folklore scandinavo. Polygon Treehouse è uno studio indipendente formato da Tom Jones & Alex Kanaris-Sotiriou, due ex direttori artistici di Guerrilla Games.
Storia
C’erano una volta Jötunbjörn l’Orso, che rappresentava la caduta, Jötunhjort il cervo, che incarnava l’estate, Jötunúlfur il lupo, che rappresentava la primavera e Jötunravn il Corvo, spirito dell’inverno. Col passare dei secoli, Raven si innamorò di un uomo umano. Ha preso la forma di una donna umana, Rörka, e ha dato alla luce una creatura metà umana e metà Jötnar, selvaggia e innaturale. I tre compagni Guardiani di Raven unirono i loro poteri e sigillarono lei e suo figlio, per non tornare mai più nella foresta. Fino ad oggi. Rörka cerca ancora un modo per far tornare suo figlio e continua a inviare corvi nel mondo degli uomini per fungere da suoi occhi e orecchie.
La giovane Tove Jakobsen leggendo una leggenda al suo fratellino scopre che a volte sono più reali di quanto potesse immaginare. Lars, suo fratello viene rapito da una mostruosa creatura gigantesca, che sembra uscita dalla leggenda che aveva letto. Tove ha un bel pò di pesi sulle sue spalle e sorregge un grande bagaglio emotivo ache se ha una giovane età. Tutto ebbe inizio per lei dopo la morte di sua madre che causò varie increspature nella sua famiglia.
E qui ha tutto inizio…
Ora Tove deve inseguirli nella foresta e attraverso un portale per un mondo magico dove dovrà rintracciare i tre Guardiani rimasti e convincerli ad aiutarla a trovare suo fratello. Salvare i Guardiani richiede che Tove affronti le verità oscure del suo passato e lo farà attraverso una serie di seuenze di gioco abientate nel suo subconscio.
Scene e Subconscio
Le scene ambientate nel subconscio di Tove racchiudono una narrazione diversa, surreale ma riescono ad arricchire ancora di più il personaggio, anche grazie alla colonna sonora. Le musiche di sottofondo, infatti, sono composte da autentici suoni nativi, come i fantastici tubi di legno e i campanelli eolici che ondeggiano nella brezza. Gli effetti sonori risaltano in modo positivo anche quando spostiamo gli oggetti nell’inventario o quando sfogliamo il diario.
Gameplay
Il gameplay non è da meno, pur essendo un’avventura in terza persona . Tutto quello che esaminiamo diventa inattivo e ci aiuta a non fare errori. Alcuni oggetti che troviamo durante il viaggio dobbiamo assemblarli nel nostro inventario per creare nuovi oggetti che possono esserci utili. La maggiorparte sono semplici da assemblare e non richiedono troppa fatica. Gli oggetti possiamo vederli nell’inventario e possiamo trovare anche molti consigli. In giro per il mondo di gioco troviamo vari oggetti e vari puzzle da risolvere. Ci capita anche di avere in esecuzione più obiettivi contemporaneamente e dobbiamo risolverli un pò alla volta. Tove registra tutto nel suo diario che risulta essere molto utile.
Durante il viaggio troviamo dei dischi di pietra celeste, fiori di sorphorus e barattoli contenenti una sostanza appiccicosa nera. Questa sostanza è utile per fermare il gatto gigante. Incontreremo vari demoni del folklore scandinavo, ognuno con i suoi problemi da risolvere. Röki è composto da tre capitoli separati, ognuno con una diversa ambientazione da esplorare. Röki ci offre la possibilità di spostarci col viaggio rapido, usando le antiche radici e accelerando la risoluzione dei puzzle.
Cast personaggi
Il cast di personaggi leggendari inseriti nel gioco è impressionante, troviamo il Jötnar nascosto e molti altri tra cui Trollhilde (una specie di masso). Trollhilde vive sotto un ponte, lo aiuteremo ad estrarre un pugnale dalla sua schiena. Incontriamo anche tanti piccoli Tomte, dei piccoli uomini mignon che si nascondono dagli umani ma possono rendersi utili magicamente nelle giuste circostanze. Inoltre incontriamo anch eun atro personaggio “Nokken“, ha il volto torturato e dei lunghi tentacoli che trascinano i viaggiatori verso una morte certa nel suo stagno. E… il grande Gatto, nelle fiabe del folklore scandinavo tutti i bambini lo conoscono, vengono messi in guardia da lui. Si racconta che questo famigerato Gatto mangi chiunue non abbia ricevuto per Natale dei vestiti nuovi da indossare.Rö
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Dialoghi e recitazione
Ogni riga di dialogo è accompagnata solo da una parola pronunciata o da un sospiro esasperato o da una risata maligna. Anche se sentiamo Tove parlare in lingua originale riusciamo a capire perfettamente il significato grazie al contesto stesso. Solo Tove e suo fratello sono “doppiati”, Tove è molto toccante da ascoltare durante i suoi momenti di disperazione per il fratello o durante i momenti in cui ricorda la sua famiglia e le lezioni di vita di suo padre. Come ad esempio, quando Tove rirova la collana di sua madre la sentiamo sorridere e borbottare “Mamma”.
Difficoltà
I primi due capitoli sono più semplici, il livello di difficoltà sale nel terzo capitolo ma non è mai frustrante o ingiusto. Tra gli enigmi ne troviamo anche di tradizionali come ad esempio riuscire a far funzionare un dispositivo o decodificare una poesia misteriosa. Dobbiamo anche svolgere una sorta di battaglia contro il boss come in un puzzle in cui dobbiamo utilizzare degli specchi angolati e reindirizzare i raggi di luce nella caverna. Inoltre nel terzo capitolo dobbiamo cambiare il personaggio per risolvere alcuni enigmi insieme. Ci sono alcuni momenti in cui andiamo avanti e indietro attraverso i vari ambienti. Fortunatamente, come abbiamo gia detto, in uno dei capitoli ci sono delle porte per il viaggio rapido e in un’altro invece possiamo aprire delle scorciatoie per andare in una posizione precedente.
Stile artistico
Lo stile artistico del gioco è abbastanza accattivante, gli sfondi sono colorati e disegnati a mano. Sembrano usciti da una fiaba e che prendono vita con animazioni e personaggi. Una delle scene che mi ha colpito è la chiesa abbandonata, con ragnatele e banchi rovesciati ovunque. AH, dimenticavo il capannone in cui c’è un santuario dove all’interno c’è un memoriale per i bambini deceduti. Durante il nostro viaggio vedremo cime scoscese, radure di foreste invase di vegetazione, caverne sotterranee, castello in rovina e tane. Alberi e fiori sono adorabili e il lupo che ulula al cielo è un dettaglio davvero ben fatto. Alcuni dettagli sembrano un pò fuori luogo, come dire di troppo, se non ci fossero stati forse avrei apprezzato ancora di più le decorazioni.
Conclusioni
Röki sviluppato dai ragazzi di Polygon Treehouse e distribuito da United Label è un’avvetura in stile punta e clicca ispirata al folklore scandinavo, con molti enigmi che potrete risolvere nei suoi tre atti. Non vi bloccherete mai lungo l’avventura, è un gioco armonioso e vi ritroverete emersi in questa fantastica avventura piacevolissima da giocare. Con una narrazione semplicissima ma intensa. Gameplay semplice ma scorevolissimo e con una direzione artistica di tutto rispetto che sfrutta l’immaginario del giocatore con un stile grafico semplice. Le meccaniche di gioco sono complesse e varie.Röki – I Guardiani del folklore scandinavo – Recensione