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Recensione: Dragon Quest 11S Edizione definitiva

Dopo un interminabile periodo di sviluppo arriva finalmente sui nostri scaffali il tanto desiderato undicesimo capitolo di Dragon Quest per Nintendo Switch. Questa edizione definitiva di Dragon Quest 11 promette di introdurre sulla console ibrida Nintendo tutta una serie di novità degne di ingolosire persino chi il gioco l’ha sviscerato anche nelle sue incarnazioni più recenti: Saranno stati in grado a SquareEnix di mantenere tali promesse? Scopriamolo insieme…

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Trama: l’ascesa del lucente
Sebbene la saga di Dragon Quest non vanti della stessa vena narrativa di altre produzioni SquareEnix, questa volta l’impianto narrante si sforza di portare una storia ben più corposa, cercando di adeguare il brand (in termini narrativi) agli standard moderni. L’introduzione ci vede alle prese di una donna che paga a caro prezzo il proprio coraggio per mettere in salvo il proprio figlio ancora neonato, da qui il nostro pargolo verrà adottato, curato, e cresciuto; scoprendo una volta raggiunta la maggiore età, di essere l’incarnazione del lucente: entità leggendaria che nasce ogni qual volta che il male si palesa.

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Gameplay
Contrariamente al suo “cugino” più popolare (almeno qui in Europa) Final Fantasy, Dragon Quest è sempre rimasto nel tempo fedele alla sua natura da Jrpg classico. Così come i suoi precedessori, Dragon Quest 11s non fa eccezione nel consolidare una formula che, seppur vetusta, riesce ad appassionare migliaia e migliaia di giocatori (sottoscritto compreso). Scendendo un po’ nel dettaglio quello che ci troviamo tra le mani è un jrpg di stampo classico con tutti gli elementi tipici del caso, con una formula di gameplay si consolidata ma anche rifinita e snellita in modo da non spazientire i meno affini a questo genere:
Combattimenti a turni: niente più scontri casuali, in questo capitolo i nemici sono comodamente visibili su schermo e (in esclusiva per questa versione) la velocità dei combattimenti può essere modificata
Membri del party da gestire: nel corso della storia farete la conoscenza di tanti comprimari bizzarri che si uniranno alla vostra causa, durante i combattimenti si potranno schierare un massimo di quattro membri con la possibilità di sostituirli dalla riserva.
Griglia dell’abilità: ciascun personaggio ne possiede una, tramite essa si potrà personalizzare lo stile e l’approccio al combattimento di ogni singolo membro del party
Equipaggiamento: possibilità di equipaggiare Armature, elmi, spade asce, scudi ecc.
Gestione dell’inventario: solitamente sono oggetti consumabili come pozioni della salute, ma non di rado capiterà di trovare oggetti indispensabili per il proseguimento della trama principale.
Una quest line principale: Praticamente il cuore pulsante dell’intero arco narrativo nonché fonte di interazione tra i personaggi
Missioni secondarie: Sono missioni marginali, acquisibili da personaggi non giocanti (png).
Nonostante le mappe permettano di muoversi liberamente in molte aree, il gioco non è un Open World, considerando che ogni macro area è preceduta da un caricamento. In alcune di queste aree saranno presenti dei comodi accampamenti che, oltre a fungere da punti di salvataggio e teletrasporto, si potranno ripristinare punti vita e punti magia in modo da rendere l’esplorazione complessiva più fruibile e piacevole.

Grafica e sonoro
Dopo ben 12 mesi di sviluppo travagliato, in molti erano preoccupati sull’effettiva resa grafica di Dragon Quest 11S su Nintendo Switch (tra l’altro dopo la cancellazione della versione per Nintendo 3DS, si temeva il peggio anche per la versione dedicata all’ammiraglia principale della casa di Kyoto) fortunatamente le paure si sono dimostrate palesemente infondate: Dragon Quest 11S su Nintendo Switch è una vera gioia per gli occhi, non ha nulla da invidiare graficamente rispetto all’edizione PlayStation4 se non per qualche sporadico caso di aliasing; esplorare il vasto mondo di Erdrea in portatile non è mai stato cosi bello: i modelli dei personaggi, le creature, e la resa dei paesaggi sono rimasti perfetti per come ce li ricordavamo (complice anche il bellissimo stile di Akira Toriyama, ormai divenuto un vero marchio di fabbrica per l’intera serie) e dulcis in fundo, per la gioia dei più nostalgici… in esclusiva per la versione Nintendo Switch, su Dragon Quest 11S è presente una squisita modalità in 2D selezionabile in qualsiasi momento. Anche il sonoro si difende ottimamente, con un impianto audio che và a miscelare perfettamente il passato della serie con il presente: musiche ed effetti sonori sono state riarrangiati in versione orchestrali risultando sempre orecchiabili quanto gradevoli.

Longevità
Sul versante della longevità è tutta una lode. Dragon Quest 11S vanta di una longevità corposa, intensa, dove i giocatori con una forte indole da completista riusciranno a macinare centinaia di ore sommate alle già garantite 50 per il completamento della quest line principale; e come se non bastasse, la versione per Nintendo Switch è infarcita di tutta una serie di missioni secondarie legale alle vicissitudini dei nostri compagni di viaggio.

Conclusioni
L’edizione di dragon quest 11S è l’esempio perfetto di come dovrebbe essere sviluppata una conversione: non solo la versione per Nintendo Switch mantiene tutto il fascino dell’edizione originale, ma viene ulteriormente arricchita da tutta una serie di Feature e contenuti che faranno gola anche a chi il gioco l’aveva già terminato su PlayStation4. Tirando le somme, Dragon Quest 11S è un capolavoro della sua generazione nonché un grande ritorno in pompa magna del gioco di ruolo giapponese nella sua forma più pura.

Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.