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Recall: Empty Wishes – Recensione

Recall: Empty Wishes – Recensione

La vita fa schifo. Un’ esistenza non è esente da cadute che, talvolta, lasciano il segno. Solo razionalizzando si possono risolvere i problemi, ma spesso ci illudiamo di tornare indietro per sistemare le cose ed è lì che le nostre conseguenze hanno un peso.

Questa è la premessa di Recall: Empty Wishes, una visual novel horror uscita il 13 febbraio 2025 su Nintendo Switch, PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Il gioco è opera dello studio neofita taiwanese Puff Hook Studio e del publisher DANGEN Entertainmen.

Poco dopo la sua uscita abbiamo provato la versione Switch, ritrovandoci di fronte ad una gemma nascosta capace di divertire quanto di emozionare con una storia di perdita e rivelazioni. Ma cerchiamo di andare con ordine.

TRAMA

Anni ’10 del ventunesimo secolo, Taiwan. La giovane Yonny, sconvolta dalla misteriosa scomparsa del fratello Tommy, è determinata a scoprire cosa è successo. Ad un certo punto, lei trova il ricevitore telefonico con cui giocava con Tommy da piccola.

Assieme all’ amica Phoebe, scoprirà che questo strumento permette di entrare in una realtà composta dai ricordi della gente. Pertanto decide di usarlo per analizzare la memoria degli amici di Tommy, i loro rimorsi e i loro desideri mancati.

La storia è scritta molto bene. Non è forzatamente spaventosa, ma cerca di giocare con le emozioni del giocatore con temi maturi mischiati con il fantasy, il grottesco e il mistero. Buttarla giù non è da tutti, ma basta viverla con il cuore.

GAMEPLAY

Sul fronte ludico, Recall: Empty Wishes è una visual novel in single player, a scorrimento laterale e con elementi a punta e clicca. Non aspettatevi un gioco ricco o rivoluzionario, ma bensì qualcosa di solido basato su canoni già impostati in passato.

Inizialmente il giocatore viene catapultato in una fase di gameplay abbastanza semplice e, per certi versi, disorientativa. Con il tempo, però, inizierà a farci la mano. Per tutto il gioco si controlla Yonnie, fatta eccezione per alcuni momenti specifici.

Le fasi di gioco principali sono esplorative e sono incentrate sulla ricerca di indizi sulla scomparsa di Tommy nel mondo reale, nei sonni degli amici e nel passato. Durante la vostra avventura troverete un sacco di oggetti interattivi, che non sono per nulla messi a caso.

Alcuni possono servire per risolvere degli enigmi in modi inattesi. Per esempio, qualche strumento può rivelarsi utile anche per forzare delle casseforti senza conoscerne la password. Ciononostante il gioco resta completamente lineare.

L’osservazione vi gratificherà soprattutto se troverete dei numeri di telefono. Questi elementi possono essere usati sia per visitare nuove location che per entrare nei ricordi delle persone vicine a Tommy. Basta solo inserirle nel vostro ricettore telefonico.

Come in ogni visual novel che si rispetti, inoltre, non possono mancare le scelte multipli. La loro decisione da parte del giocatore avrà degli esiti incisivi sullo svolgimento delle vicende narrate, ma, per il resto, non c’è molto altro da dire.

L’intero gioco non da’ modo al gameplay di dipanarsi concretamente. Il bilancio tra i suoi vari aspetti è a favore della trama e dei suoi lunghi dialoghi. Ciò, però, è giustificato dal fatto che, come ricordiamo, parliamo sempre di una visual novel.

Quindi basta solo che siate il giocatore ideale per godervi questo tipo di giochi. Il ritmo tra i dialoghi e il gameplay vero e proprio è ben gestito. Peccato solo che non ci sia moltissimo da scoprire. I puzzle non sono così difficili da capire.

Se siete bravi, potete finire il gioco anche in un’ ora, cosa che influenza troppo la rigiocabilità. Almeno il prodotto complessivo resta interessante da scoprire almeno per la prima volta o anche in un’ altra partita tanto per passare il tempo.

COMPARTO TECNICO

Così come per la narrativa, anche per la presentazione di Recall: Empty Wishes è stato fatto un ottimo lavoro. La grafica in pixel art è una gioia per gli occhi con texture dettagliate, colorazioni cupe e un bellissimo gioco di luci e ombre.

La grafica, tutta in stile anime, gira intorno all’antitesi tra il passato e il presente. Questa differenza non solo si avverte nella distinzione tra i personaggi del presente e quelli del passato, rappresentati come dei fantasmi in bianco e nero.

Anche per le ambientazioni vale lo stesso discorso. Da un lato possono infondere nostalgia e spensieratezza, ma dall’altro sono anche assurde e inquietanti. L’atmosfera malinconica è enfatizzata anche dalle musiche.

Ben accordate con i momenti di silenzio e degli effetti sonori intensivi, assumono strumentalità legate al piano o a generi anomali come il rock and roll. Tutto ciò, però, viene gestito egregiamente in base alle situazioni raccontate.

CONCLUSIONE

In conclusione, se siete dei fan delle visual novel e cercate un gioco breve, Recall: Empty Wishes è ciò che fa per voi. La storia è scritta veramente bene con un focus verso punti di vista diversi e con dei colpi di scena per nulla superficiali.

Anche il comparto tecnico è di ottima fattura. Ad avere un peso meno incisivo è il gameplay, vista la natura del prodotto. Tuttavia, al di là della sua linearità, potete divertirvi con le varie scelte narrative. Recall: Empty Wishes può essere comprato sull’ eShop a 14,99 euro.

PRO:

  • Trama complessa e toccante
  • Comparto tecnico ottimo
  • Tante scelte narrative

VOTO: 75

Lorenzo

Un giocatore avellinese incallito di classe '99. Amo giocare tutti i tipi di videogiochi (specialmente quelli hardcore). Ho iniziato a giocare tra il 2005 e il 2006. Sia i videogiochi che l'archeologia sono le mie passioni. 😊

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