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PRONTY – Un viaggio al centro degli abissi – Recensione

PRONTY, un gioco action/adventure stile Metroidvania, approda su Nintendo Switch e PC il 7 Marzo 2023, sviluppato da 18Light Games Ltd. e distribuito da Happinet Corporation; ambientato negli abissi della città perduta di “Royla” un tempo prospera città ora decaduta ed in rovina, popolata da creature pericolose, mescolate a vita marina e rifiuti inquinanti, dove impersoneremo la strana e simpatica creatura mutante di nome Pronty, insieme al compagno pescespada robotico Bront E-29 che ci aiuterà a combattere contro le avversità di un mondo sommerso.

 

 

È incantevole pensare che l’oceano, fonte della vita, ospiti così tante creature misteriose che nel corso dei millenni hanno mutato forma e fisionomia per adattarsi ad un ambiente prevalentemente fatto di acqua e tantissima biodiversità, rimanendo ancora sconosciute alla conoscenza umana; pensando ad ogni mistero scoperto negli anni che ha aggiunto tasselli importanti al quadro generale nella scoperta dell’evoluzione, combattendo ogni giorno contro la scomparsa di moltissime creature marine, per colpa di agenti inquinanti di tutti i generi, lasciando il mondo sommerso, in balia di se stesso, con la macabra realtà che tutto possa finire.

 

Sono proprio questi, gli aspetti morali e le tematiche affrontate in PRONTY che con un’atmosfera fumettosa e con dei simpatici protagonisti, ci lascia un messaggio importante; ogni creatura marina va difesa e tutelata, andando contro un nemico che porta caos e distruzione ovunque.

 

Ma vediamo cosa ha da offrirci questo Indie dalle cutscene in stile video fumetto e le atmosfere, talvolta cupe che ricordano tanto un mix tra Ori e Hollow Night, fra l’altro, molto simili per genere ma completamente differenti in termini di difficoltà, oltre ad avere una grafica che ispira tenerezza hanno in comune il fatto di doversi districare in stanze e livelli con una certa maestria, in termini di coordinazione degli attacchi e difese con schivate tempestive verso la salvezza.

 

 

Per intenderci, il genere Metroidvania a cui si rifà il medesimo titolo, prende spunto proprio da Metroid e Castlevania, Che hanno coniato questo termine combinato, dato il sistema di gameplay, spalmato in un’unica mappa con differenti macro aree in cui poter accedere, a patto di disporre del potere/oggetto necessario al fine di sbloccare nuove location, solitamente protetto da un boss di fine area o da una stanza particolarmente complessa da raggiungere tramite enigmi ambientali e/o puzzle di altro genere.

 

Una meccanica stimolante e che funziona molto spesso con giochi del genere, innovato soltanto, da un sistema di combattimento totalmente sottomarino che viene gestito dalla mira dei colpi tramite la levetta analogica del pad.

 

Gli Abissi hanno bisogno di noi

Impersoneremo Pronty, una creatura sottomarina mutante, mix tra umanoide e pesce, sviluppato e progettato dall’accademia centrale della città di “Royla” che vive nei recessi degli abissi, all’interno di un bunker militare atto a proteggere la civiltà sottomarina da abomini mutanti e creature pericolose che popolano il regno sommerso.

 

Ci risveglieremo dal nostro sonno ristoratore, con voce di un curioso robo – attendente parlante che ci illustrerà la nostra funzione esistenziale sin da subito: siamo il prodotto di esperimenti durati oltre 5 anni che hanno creato l’essere perfetto per poter affrontare creature marine mutate dall’inquinamento, siamo i protettori della città sommersa, chiamati a rispondere  ai compiti per cui siamo stati creati: combattere per la difesa del popolo sottomarino che ormai sembra messo con le spalle al muro alle prese con l’ultimo baluardo di salvezza.

 

Faremo la conoscenza del nostro compagno robotico chiamato Bront E-29, un curiosissimo pesce spada robotico parlante, programmato per assisterci come mentore ma anche come arma principale di gioco, che comanderemo a nostro piacimento per attaccare e difenderci da ogni sorta di pericolo ma non solo; con un fare servile e dai toni simpatici ci spiegherà cosa sta accendendo intorno a noi, e perché ci troviamo in quel luogo in apparenza desolato.

 

Dai dialoghi capiamo che noi, piccola creatura mutante, non avremo il dono della parola ma riusciremo a capire il linguaggio umano, accettando senza remora alcuna, il compito a noi affidato, capendo ben presto di essere al nostro primo giorno di addestramento per diventare una recluta dei difensori.

 

Accompagnati dai saggi consigli del nostro compagno appena conosciuto, attraverseremo stanze e corridoi di un percorso, atto a farci prendere confidenza con il sistema di gioco, parte integrante del nostro addestramento.

 

 

Consapevoli del fatto di dover assolvere dei compiti di routine, qualcosa va dannatamente storto. Un allarme rosso provocato da qualcosa o qualcuno, sconvolge tutti i piani dei due improbabili amici, dovendo rientrare subito alla base che si rivelerà completamente distrutta da un pericoloso antagonista: Raksha, un  enorme abominio, dalle fattezze di uno spaventoso e rivoltante pesce mutato dai rifiuti sottomarini.

 

Da qui in poi, si aprono tutte le vicende che ci porteranno a viaggiare in lungo ed in largo per la mappa di gioco, al fine di stanare ogni singola forma di vita ostile e pericolosa per ciò che è rimasto dell’ultima città sommersa.

 


Come Spada e Scudo

Il nostro personaggio, si muoverà costantemente in maniera molto libera negli abissi, passando per corridoi e stanze nei quali incontreremo varie tipologie di nemici, infatti dopo aver familiarizzato con il tutorial proposto all’inizio della storia, si può apprendere che il sistema di combattimento del gioco è basato sulle schivate e sugli attacchi: il personaggio attaccherà principalmente con il nostro fedele compagno Bront E-29, in un sistema di puntamento e tiro dello stesso a guisa di dardo, legato alla combinazione di tasti R3 + ZR (prendendo in considerazione la mappatura dei tasti su Nintendo Switch) e non solo, perché lui stesso potrà anche fungere da scudo personale roteando intorno a noi, così da bloccare tutti i tipi di proiettili, avendo però una barra di surriscaldamento, oltre la quale il nostro fedele pesciolino verrà inabilitato per qualche secondo prima di riprendersi.

Con la combinazione dei tasti L3 + ZL, regoleremo invece la maggior parte dei comandi mobili del personaggio che tra schivate ed avvitamenti, avrà la possibilità di eludere e deviare molti degli attacchi in arrivo da ogni direzione.

Ovviamente queste sono solo le funzioni basilari che ci  verranno illustrate sin dall’inizio ma il giocatore avrà la possibilità di personalizzare moltissimo ed influenzare lo stile di gioco, in base a diversi tipi di poteri attivi e passivi che andremo a sbloccare, a patto di riuscire a trovarli all’interno di luoghi nascosti sparsi per la mappa.

 

Ufficio Gestione delle Risorse

Le meccaniche di gioco proposte, riguardanti la gestione del personaggio, dei suoi poteri e dei vari oggetti trovati in giro per le location, ricordano vagamente quelle che assomigliano tanto ad un GDR semplificato, dato che avremo un menù apposito per gestire e visionare tutte le nostre risorse e i vari strumenti di gioco, organizzando così le schede:

 

  • Memory Board: sarà la scheda di memoria in cui poter raccogliere tutti i nostri poteri attivi o passivi, trovati in giro o acquistati da appositi hub robotici sparsi per la mappa, potendone settare solo alcuni alla volta ma potenziabile nel tempo tramite appositi power up conquistati;
  • Skills: la scheda che ci farà il resoconto delle capacità acquisite nel corso della partita con varie informazioni relative al consumo totale della stamina;
  • Inventory: menù consultabile che ci farà visionare i consumabili, la valuta di gioco, i potenziamenti trovati ed altri parametri;
  • Map: sarà la mappa dell’intero mondo di gioco, nonché il nostro strumento più utile al fine di orientarci nel labirinto infinito di corridoi e stanze, con la possibilità di marcare anche i luoghi di interesse più importanti;
  • Encyclopedia: una raccolta di tutti i data file che spiegano tutta la lore di gioco suddivisa in sottomenù che presentano documenti come creature incontrate, luoghi di interesse, registrazioni, tutorials ed informazioni su oggetti trovati.

 

ovviamene vagando in giro per la mappa, acquisiremo sempre nuovi poteri che ci permetteranno di esplorare zone fino a quel momento precluse, abilità combattive e tanto altro che ci renderà la vita più semplice in combattimenti particolarmente complessi.

 


Personalmente trovo le meccaniche di gioco particolarmente stimolanti, anche se effettivamente il sistema di combattimento risulta un po’ complesso a primo impatto, restituendo una sensazione di insicurezza sull’esito delle battaglie che talvolta risultano impegnative, per via di un controllo non sempre precisissimo e per via di ingenti danni subiti anche a difficoltà decisamente meno elevate, restituendo però un buon feedback riguardante l’esplorazione e invogliando al completamento totale di tutte le attività, un po’ grazie anche all’aggiunta di obbiettivi opzionali (come succede su PlayStation con i trofei), di raccolte di filmati di gioco e skin opzionali del personaggio principale (5 in totale) a patto di completare ogni cosa anche a difficoltà massima.


 


Abbiamo i Boss, sono tanti e sono cattivi

Il titolo presenta quattro tipi di difficoltà differenti che si dividono in: Raw Recruit, Sergeant, Protector e Proteus, in poche parole, vanno dalla difficoltà più semplice fino a quella più impegnativa, raccomandata solo per chi ha moltissima familiarità con in sistema di combattimento e con la gestione delle varie statistiche del personaggio, questo altamente necessario se si vogliono sconfiggere gli innumerevoli Boss di fine area che avranno non solo la pellaccia coriacea, ma attaccheranno durissimo lasciandoci poco scampo in termini di livelli di danno che anche a difficoltà moderata sarà discretamente alto.

 

 

Troveremo una varietà davvero interessante di boss che sono tutti ben realizzati e caratterizzati da uno stile di combattimento unico e dalle fattezze originali nella loro macabra esistenza, che nel provato hanno lasciato sensazioni di disgusto, ilarità e divertimento generale.

 

Avete detto Modalità Boss Rush?

Dopo esser arrivati nella Neptune Hall nel gioco, avremo la possibilità di sbloccare una modalità aggiuntiva, chiamata Boss Rush, meccanica arcade che ci permetterà di mettere alla prova noi stessi con combattimenti consecutivi di tutti i vari boss di gioco, con parametri di difficoltà variabili in base al tipo di sfida che ricerchiamo ed in base al livello di esperienza acquisito con vari potenziamenti, rendendo decisamente molto più longeva l’esperienza complessiva. Il termine della suddetta modalità di gioco ci ricompenserà con una skin esclusiva.

 

Paesaggio abissale cercasi

La veste grafica con cui il gioco si presenta, risulta molto piacevole, caratterizzata da fondali marini in rovina, piccoli angoli incantati e cunicoli nascosti contenenti macerie di una città non più ai suoi antichi fasti. I toni di colore e di stile cambiano in maniera decisa da una ambientazione ad un’altra, rendendo ogni posto visitato unico nel suo genere; ogni singolo nemico, abitante oceanico e lo stesso protagonista, sono stilizzati in maniera divina, esaltando le interazioni e le mutazioni grottesche con gli elementi inquinanti circostanti, ognuno con un significato profondo che getta le sue basi in dei significati importanti e relativi all’inesorabile e lento degrado dei fondali.

 


Non parlo ma ti capisco

Il gioco non ha una doppiatura vocale ma si dirama completamente in dialoghi con testo a schermo, che non comprendono la lingua italiana, ma comunque giocarlo in inglese è molto fattibile per via del livello minimo di righe di testo che rendono il concetto senza grandissimi dialoghi; enfatizzando le situazioni da simpatiche onomatopee dei personaggi e sonoro ambientale ben ponderato.

 

Altra storia invece per le colonne sonore, belle ed evocative; calme melodie che trasmettono tranquillità ed epicità, senza mai infastidire il giocatore ed anzi stimolare tantissimo la ricerca.
L’enfasi che ne deriva è sempre positiva ed immersiva, sopratutto nelle fasi di combattimento con i boss dove il ritmo diventa incessante ed incalzante al punto giusto così da dare sprazzi emozionali.

 


Nel complesso il gioco si presenta con una modalità di gioco strutturata e non sempre semplice da assimilare, i combattimenti risultano impegnativi e talvolta poco coordinati, facendo fare un po’ di confusione al giocatore almeno nelle prime ore, sapendo ripagare in maniera completa, l’impegno profuso e la preparazione in termini di riflessi e velocità.
Ogni sfida non è mai scontata e i boss sono originali e picchiano davvero duro. Tutto coronato da una bella storia, con idee semplici ma incastrate in un giusto contesto e con delle massime che lasciano riflettere parecchio, il tutto condito da una grafica interessante ma che non grida al miracolo.
Il titolo ha anche un’ottima longevità crescente se si ha intenzione di completare tutto al cento percento compresa la Boss Rush e tutti i collezionabili. Un’unica,  forse nota dolente, riguarda l’assenza della lingua italiana e i caricamenti da una stanza all’altra sulla versione per Nintendo Switch seppur minimi, risultano un po’ fastidiosi.


 


Francesco

Sono un giocatore incallito, ho cominciato con il commodore 64 per poi passare al NES e allo SNES, fino alle console attuali. Amo giocare con tutte le console, odio la console WAR. Sono un collezionista da circa 20 anni. I miei giochi preferiti The legend of Zelda, Donkey Kong Country, Metal Gear Solid, God of War e Uncharted.