RecensioneSwitch

Piczle Puzzle & Watch Collection recensione

Piczle Puzzle & Watch è una lettera d’amore ai giorni dei giochi portatili con schermi LCD.

All’inizio degli anni 80 Nintendo iniziò a pubblicare delle micro-console denominate Game & Watch; ora gli originali sono oggetti collezionistici di grande valore e Nintendo li sta riproducendo come oggetti commemorativi per celebrare i suoi franchise più famosi. E’ proprio per queste console che verrà inventato da Gunpei Yokoi il Dpad ossia la croce direzionale che troviamo ancora su tutti i controller. E’ inutile negare che questi giochi LCD facciano parte delle storia del videogioco.

Piczle Puzzle & Watch da l’occasione di provare dei tre rompicapi di logica progettati per assomigliare a quei dispositivi di gioco portatili pionieristici di un tempo passato. Piczle Puzzle & Watch Collection recensione

Ecco alcuni Game & Watch originali

 

Gameplay

Il gioco parte con la selezione delle tre mini-console rappresentate nelle loro scatole con una buona grafica poligonale e possiamo aprire una confezione alla volta. L’unboxing da una breve ma piacevole sensazione. Si potrà poi guardare la microconsole in ogni dettaglio oppure leggerne il manuale. Ho trovato frustrante vedere un fogliettino arancione e uno giallo all’interno della confezione e non poterli esaminare come invece si può fare col manuale.

Dopo aver aperto le tre scatole potremo provare tre rompicapo. Piczle Puzzle & Watch Collection recensione

Piczle Cross

Scegli tra oltre 200 enigmi 10×10 da giocare. Il gioco A richiede di risolverli commettendo meno di 3 errori. Il gioco B ti permette di risolvere i puzzle a tuo piacimento. Il tuo tempo più veloce per ogni puzzle viene registrato.

Piczle Pattern

Trasforma ogni quadrato in una griglia nera seguendo uno schema a croce. Inizia con una lavagna vuota e registra il minor numero di mosse, oppure inizia da una griglia generata casualmente. Piczle Puzzle & Watch Collection recensione

Piczle Loops

72 puzzle di logica che richiedono di disegnare una linea ininterrotta su una griglia seguendo gli indizi. Il gioco A offre 36 puzzle da facile a moderato, il gioco B altri 36 da moderato a difficile.

La selezione dei giochi mi ha lasciato interdetto. Sì c’erano Game & Watch che erano rompicapi ma molti era giochi d’azione che sfruttavano a fondo le pochissime risorse di qui giochi per coinvolgere i giocatori dell’epoca. Perché riportando tre giochi è stato deciso di portare tutti rompicapo?

Grafica e Sonoro

I giochi vengono eseguiti all’interno delle loro console ed emulano gli schermi LCD anni 80 che avevano quello sfondo grigio metallico un po’ rugoso e seppur rappresentino benissimo come fossero all’epoca, vederli su uno schermo retroilluminato li fa sembrare con un maggior contrasto di quello che avevano all’epoca.

Tutto lo sforzo grafico è fatto nel realizzare dei modelli 3d delle miniconsole e poterli esaminare in ogni minimo dettaglio, compreso il piccolo cavalletto che permetteva di usarle come sveglie, così instabile che fa sembrare lo stand della switch un campione di stabilità.

I modelli sono ben realizzati ma a essere pignoli sui bordi delle console si nota la mancanza di un buon antialias e quindi c’è qualche scalettatura di troppo.

L’audio è semplicissimo con un motivetto che ci accompagna sia nei menu che durante i tre giochi e il nostalgico e orribile sonoro dei buzzer in uso all’epoca è reso perfettamente . Un sonoro così primitivo che Gameboy e Nes al confronto sembrano orchestre sinfoniche.

Conclusione e riflessioni

Molto spesso ho visto iniziare recensioni di giochi con “Questa è una recensione difficile” e spesso si parlava di altisonanti franchise o grandi titoli. Oggi mi trovo a dire la stessa cosa con un giochino semplice ma per me i tre giochi inclusi sono una scusa. Più che un gioco lo definirei un’esperienza collezionistica virtuale, siccome questo prodotto fa leva sulla nostalgia di chi ha avuto uno di questi giocattoli e li ricorda con affetto e piuttosto che spendere cifre importanti per avere un oggetto  preferisce togliersi lo sfizio di riprovare questi prodotti in modo virtuale.

E pur io essendo un collezionista ammetto che l’illusione funziona e dopo averci giochicchiato qualche ora manca solo l’orpello da mettere in mostra sullo scaffale. Che sia un bene o un male sta a voi deciderlo.

Seppur viene venduto come una collezione di puzzle in realtà è un simulatore di collezionismo: il piacere dell’unboxing, lo sfogliare i manuali, guardare ogni dettaglio di ogni console è parte essenziale dell’esperienza. Certo potrete anche giocarci ma anche questo o è fatto con la voglia di scoprire un’esperienza desueta oppure ha poco senso.

Mi sarebbe piaciuto per assurdo avere come bonus la possibilità di sostituire le batterie, aprire la console per vedere e pulire la scheda madre e i contatti dei pulsanti ma forse è chiedere troppo. Se si vuole questo è forse meglio comprare l’oggetto fisico.

Consiglio l’acquisto? Ecco il fine di una recensione è dire se un gioco è bello oppure no. Ma qui è difficile perché il simulatore di collezionismo è claudicante siccome ripropone benissimo l’esperienza di un Game & Watch ma non replicando modelli realmente esistenti manca quel senso di riscoperta. Infatti i tre modelli sono simili ai giochi ma non sono quelli originali ancora protetti dai copyright di Nintendo.

Però il prodotto è ben fatto ma promette poco, tre giochi da viaggio adatti a tempi più semplici. Quello che fa lo fa bene: mi piacerebbe vedere un prodotto simile con licenza ufficiale? Certo ma non credo sia facilmente fattibile.

E’ un gioco? E’ un collezionabile digitale? Forse è un prodotto pioneristico ma spero che un domani un emulatore di Gameboy o Nes mi dia la sensazione di avere la console.

Più che dirvi se è un valido acquisto vi invito a riflettere se per voi questa esperienza vale il biglietto richiesto.

 


Andrea

Gioco da sempre a tutto, partito con l'apple IIc, ho giocato su tutti i processori della serie 8086 per poi diventare Nintendaro per colpa degli emulatori. Ma ora Voglio solo HW originale oppure scoprire cosa può offire il cloud. Sono forse schizofrenico?